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Architettura e memoria: tracce di vita e ricerca

La pubblicazione “Architettura e memoria: tracce di vita e ricerca” è disponibile gratuitamente per il ritiro presso la sede dell'Ordine degli Architetti di Milano.

Lo scorso 11 maggio è stata presentata, durante un incontro culturale alla Cineteca di Milano, la pubblicazione finale del progetto europeo Architecture and Remembrance, dal titolo Architettura e memoria: tracce di vita e ricerca.


La pubblicazione, frutto dell'attività di ricerca condotta negli archivi in Italia e in Cecoslovacchia dal CDEC e dalla Comenius University di Bratislava, presenta uno spaccato sulle condizioni di vita di alcuni architetti durante il regime nazifascista in Italia e in Europa. Parte centrale della pubblicazione, dieci storie di altrettanti architetti costretti a migrare o ad abbandonare la professione per via delle leggi razziali: Daniele Calabi, Ciro Contini, Romeo Di Castro, Vito Latis, Gino Levi Montalcini, Desider Quastler, Alessandro Rimini, Ernesto Nathan Rogers, Nina Livia Viterbo, Andrej Steiner.


Architettura e memoria: tracce di vita e ricerca” è disponibile gratuitamente per il ritiro presso la sede dell'Ordine di Milano, in via Solferino17/19 (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00), previa prenotazione tramite il form sottostante:

Architettura e memoria: tracce di vita e ricerca

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Architecture and Remembrance è un progetto culturale elaborato da una partnership di quattro Ordini degli Architetti italiani (Milano, Bologna, Roma, Ferrara) e 3 istituzioni culturali (Fondazione CDEC - Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Fondazione MAXXI di Roma e Università Comenius di Bratislava) per approfondire le conseguenze delle Leggi Razziali del 1938/40 e delle misure discriminatorie dei regimi nazifascisti sulla professione e la vita degli architetti ebrei in Italia e in Europa centrale.

Obiettivo del progetto, finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del bando European Remembrance (CERV-2021-CITIZENS-REM), è informare e sensibilizzare, sia la comunità professionale che il grande pubblico, sulle discriminazioni subite dagli architetti ebrei durante i regimi nazifascisti, nonché fare memoria di come l'antisemitismo abbia portato all'esclusione di molti architetti dai loro campi professionali. Ricostruire la memoria di questo tragico passaggio storico è utile a fornire uno strumento vivo per prevenire future intolleranze e favorire il dialogo, a partire dalle storie individuali dei professionisti coinvolti, per ricomporre un pezzo di storia comune e decostruire il discorso che conduce all'intolleranza.


Partners del progetto:

1. FONDAZIONE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI MILANO (capofila)

2. UNIVERZITA KOMENSKEHO V BRATISLAVE

3. FONDAZIONE CENTRO DI DOCUMENTAZIONE EBRAICA CONTEMPORANEA - CDEC

4. FONDAZIONE MAXXI MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO

5. ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI BOLOGNA

6. ORDINE DEGLI ARCHITETTI P.P.C. DI ROMA E PROVINCIA

7. ORDINE ARCHITETTI P.P.C. DI FERRARA


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