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Il nuovo Abitare

From 09.02.2012 to 01.03.2012

Mercoledì 8 febbraio si è tenuta presso la Sala Montanelli del Corriere della Sera la presentazione della nuova linea editoriale, che vedremo in edicola dal prossimo mese

Dopo i recenti festeggiamenti per il suo cinquantenario, Abitare presenta il passaggio di direzione da Stefano Boeri a Mario Piazza. Mercoledì 8 febbraio si è tenuta presso la Sala Montanelli del Corriere della Sera la presentazione della nuova linea editoriale, che vedremo in edicola dal prossimo mese.


Introduce la presentazione Raimondo Zanaboni, Direttore Generale RCS Pubblicità, evidenziando come editoria e pubblicità lavorino sempre più integrate fra loro. RCS è anche comunicazione; Festarch ne è un chiaro esempio. Dal punto di vista strettamente pubblicitario, Abitare offre diversi canali; sono passati 50 anni ma la voglia di rinnovarsi prosegue.
Secondo Matteo Novello, Direttore Generale RCS Periodici, il settore dei giornali è oggi costretto a un ripensamento totale proprio per la varietà e la diversità dei canali di informazione. Oltre a un ripensamento grafico, la nuova rivista torna a focalizzarsi sul progetto inteso nella sua multidisciplinarietà ed insieme a Stefano Boeri viene intesa come organizzatore culturale che propone eventi importanti. Festarch, che ha visto la presenza nell'edizione 2011 di 60000 persone, costituisce un primato per Abitare e proseguirà quest'anno dal 7 al 10 giugno, per discutere sul tema della crescita delle città nelle città.

La rivista, dal punto di vista comunicativo, oltre al cartaceo verrà diffusa in forme diverse attraverso il sito e le applicazioni per tablet. Novello sottolinea inoltre come siano poche le realtà editoriali orientate a una così vasta multicanalità, per questo l'offerta di Abitare è un unicum sul territorio italiano e non solo.

“Che senso ha fare una rivista di architettura oggi?” è la domanda che si è posto il neo-direttore Mario Piazza. Il tentativo è stato quello di ripensare la rivista rinnovando la stessa redazione con giovani collaboratori tenendo ben chiaro l'obiettivo: leggere il progetto per interpretare la contemporaneità. Nel corso degli anni Abitare ha sempre tentato di scoprire nuove tendenze, attività che oggi è stata in gran parte assorbita dall'on-line. Il sito è quindi concepito come un quotidiano on-line del progetto; non è un caso che siamo in casa Corriere. Il mensile d'altra parte si differenzia per forza. Dalle parole di Piazza emerge lo sforzo di trasmettere e far capire di più cosa vuol dire progettare, offrendo una rivista articolata con diverse modalità di scrittura, per correlare tra loro diverse discipline.
Le copertine intendono raccontare diversi modi di abitare, lasciando allo stesso tempo aree ambigue che permettano l'espolarazione.
Il corpus è diviso in tre parti, che corrispondo a tre modi di lettura, preceduti da un sommario, modalità più fluida per costruire un indice: la prima parte ospita uno spazio di narrazione e riflessione, la seconda è sinottica mentre la terza è utile, rivolta alla produzione. I tre livelli - distinguibili con carta e modalità di scrittura diverse - rappresentano diversi modi per leggere la rivista, in cui i salti tra le parti sono i benvenuti. Secondo Piazza, è come se fossimo alla guida di un'automobile e tra uno sguardo al cruscotto, uno al navigatore e uno al paesaggio esterno, continuiamo a leggere cose diverse.

La rivista parla di architettura e design ma anche di comunicazione e grafica, ed è proprio quell'anche che è importante per concepire una rivista che non ragioni per compartimenti stagni ma per layer intercambiabili.
Partire per esempio dalla parola Surf, chiaro riferimento a Reyner Banham, per parlare di un progetto che crea una discussione all'interno della redazione, da cui può scaturire un modo di concepire il design piuttosto che un modo di leggere la città. Immersioni ed emersioni tra campi diversi.

La seconda parte, più analitica e sinottica, può avere l'incipit da una domanda di carattere generale: chiedere ad esempio ad Enzo Mari di rappresentare il processo creativo del design. La terza parte si rivolge all'utilità e quindi al mondo degli oggetti che interessano in prima battuta i progettisti. Anche su quest'ultima parte Piazza cerca di trovare una strada altra, che permetta di costruire un database ragionato di buoni prodotti, presentati con una logica parsimoniosa nello scrivere, spiegando come sono fatti, per offrire informazioni utili al lettore.

Non ci resta che sfogliare la rivista.

Manuele Salvetti

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