Nell’ambito della nuova edizione della fiera HOMI (Fieramilano-Rho, dall'11 al 14 marzo 2022), appuntamento lunedì 14 marzo con 5 studi di architetti selezionati dalla call for speakers lanciata dalla Fondazione dell'Ordine degli Architetti di Milano nell'autunno 2021.

HOMI, il Salone degli Stili di Vita è una fiera che raccoglie le tendenze dell’abitare, l’evoluzione del design, dei consumi, del gusto, e intercetta nuove opportunità di business: tavola e cucina, home décor, tessili, profumazioni, idee regalo, mondo delle feste, sono i grandi contenitori attraverso cui si snoda e sviluppa la Fiera. 

La Fondazione dell'Ordine degli Architetti di Milano cura per il 14 marzo due incontri dedicati al progetto degli interni, dedicati a due macrotemi: spazi dell’abitare e del commercio, fluidità e domesticità per l’incontro di lunedì mattina e materiali: recupero e durabilità per l’incontro di lunedì pomeriggio. Gli incontri si terranno presso l'area HOMI LAB, all'interno del Padiglione 9, stand R02.

Il tema della fluidità degli spazi durante il periodo della pandemia ha acquisito molta importanza, portando gli architetti a riflettervi sul piano progettuale. Il binomio casa – lavoro ha introdotto nello spazio domestico una dimensione più pubblica e viceversa ha costretto la casa a rispondere a bisogni non necessariamente abitativi, cambiando e mutando un’immagine consolidata nel tempo.
Il fatto di vivere molto più tempo tra le mura domestiche allo stesso tempo ha esteso il carattere di domesticità anche ad altri luoghi, in primis agli spazi per il retail e commerciali, ambiti di progetto che, nei loro caratteri mutevoli e rispondenti alle tendenze, hanno inglobato nei loro programmi alcune caratteristiche proprie dell'ambiente casa.

La crisi climatica e il surriscaldamento globale hanno portato ripercussioni anche in ambito edilizio, costringendo e allo stesso tempo stimolando i progettisti nell’utilizzo di materiali innovativi. Interessanti sperimentazioni sono infatti state fatte proprio a partire dal riutilizzo di materiali esistenti, sia della tradizione che di scarto, che attraverso una sapiente rilettura hanno potuto introdurre nuovi linguaggi, tenendo conto della loro durabilità.