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Residence Porta Nuova - Gioiaotto

Anno: 1973 - 1973

Località: Milano, Garibaldi - Repubblica

Indirizzo: Via Melchiorre Gioia 6

Destinazione d'uso: Strutture ricettive

Progettista: M. Zanuso, P. Crescini

Il Residence Porta Nuova in via Melchiorre Gioia, ultimato nel 1970, è stato realizzato su progetto degli architetti Marco Zanuso e Pietro Crescini. Esso si è sviluppato in un’area di intensa sperimentazione, da anni votata all’idea di sviluppo del nuovo centro direzionale, insieme ad altri significativi interventi edilizi nella zona quali la torre di Pietro Lingeri (1953), gli uffici del Comune di via Pirelli (1966) e la Torre Galfa di Melchiorre Bega (1959). L’edificio costituisce pertanto uno dei più significativi esempi dell’attività architettonica a Milano del periodo che va dagli anni della ricostruzione fino agli anni ’70, oltre ad essere anche un importante esempio dell’architettura brutalista sviluppatasi negli stessi anni.

 

La costruzione è caratterizzata dall’utilizzo di elementi prefabbricati e dall’uso del cemento a vista, del vetro, dell’acciaio e del legno. Tali elementi, insieme alla scansione orizzontale dei prospetti, definita dalle fasce orizzontali marcapiano in cemento prefabbricato alternate alle lunghe vetrate continue, rendono “leggero” questo imponente edificio e contribuiscono a definire il rapporto tra l’edificio e la strada, sottolineando la matrice orizzontale della costruzione, oggi ancora più accentuata dalla contrapposizione con la verticalità dei nuovi edifici sorti nella zona, all’interno del PII Garibaldi-Repubblica. Il palazzo è attualmente sottoposto a restauro e adeguamento. Nel Marzo 2012 infatti Hines Italia ha bandito un concorso di progettazione privato a inviti per la riqualificazione di questo stabile, vinto nel Giugno dello stesso anno dallo studio Park Associati. L’obiettivo principale del progetto di recupero è il riuso dell’edificio, attraverso la destinazione di una porzione di esso ad uffici oltre che ad albergo; inoltre è prevista la riqualificazione della facciata attraverso un intervento che ne rispetti linguaggio e ritmica.

 

Il progetto quindi si prefigge lo scopo di mantenere ed evidenziare gli aspetti più rappresentativi dell’architettura, in particolare la forte connotazione orizzontale dei prospetti e l’alternanza tra il marcapiano in cemento, ora messo a nudo, e le fasce vetrate continue. Per queste ultime il progetto prevede una scansione di lame di legno e vetro. Al piano tipo un grande serramento segue la struttura in orizzontale e si tripartisce in verticale. La parte superiore, opaca ed inclinata, costituisce una fonte di luce indiretta, indirizzando la luce naturale verso il soffitto, mentre la parte centrale, trasparente, è apribile. Nella parte inferiore, all’interno degli uffici, sono ottenuti degli spazi per archivi e fancoil, mentre il passo dei serramenti è realizzato in modo tale da permettere l’installazione all’interno degli spazi di eventuali pareti mobili.

 

Simona Rosato