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Teatro dell'Arte

Anno: 1932 - 1933

Località: Milano, Parco Sempione

Indirizzo: via Alemagna, 6

Destinazione d'uso: Teatri

Progettista: Giovanni Muzio

Costruito tra il 1931 e il 1933 per conto della Fondazione Bernocchi quale sede delle Triennali e di altre manifestazioni d’arte e cultura, il Palazzo dell’Arte di Giovanni Muzio si attesta sul margine del parco Sempione a completare il quadrilatero monumentale composto dall’Arco della Pace, Arena e Castello. Si tratta di un edificio imponente, costruttivamente e tipologicamente complesso, tutto contenuto però in un impianto basilicale compatto di 131,40 x 50 metri (88 comprendendo gli avancorpi) x 23 di altezza. Dal punto di vista funzionale e distributivo consta di due piani e mezzo di gallerie espositive sviluppate ad anello attorno a una spina centrale di spazi di sezione straordinaria: sale d’esposizione di ampia dimensione, il vestibolo d’ingresso, l’impluvium e il teatro. Tale asse longitudinale è poi intersecato da un asse minore trasversale, leggermente decentrato, lungo il quale si organizzano la circolazione, i servizi e gli spazi di rappresentanza.

 

Situato al piano seminterrato e dotato di ingressi indipendenti sia verso la città che verso il Parco, il teatro è stato concepito per ospitare rappresentazioni di arte sperimentale, riunioni, conferenze e proiezioni cinematografiche. La sala misura 24 x 24,60 metri e ha un’altezza di 12,20 metri. È capace di circa 1100 posti distribuiti nella platea inclinata, nella balconata che la circonda e nella gradinata ad anfiteatro. Notevole è la struttura tecnica del soffitto, che funge anche da pavimento per le sale espositive superiori. Essa è  costituita da una piastra quadrata di 14,45 metri di lato, munita di una maglia ortogonale di nervature orientate in diagonale e appesa nei vertici alle briglie di due grandi portali trapezoidali (24 metri di luce) nascosti all’interno di pareti soprastanti. Particolarmente studiati il palcoscenico e i suoi servizi. La cavea dell’orchestra può essere chiusa per utilizzare lo spazio sovrastante. Il palcoscenico è dotato di sipario metallico, illuminato direttamente da finestroni apribili automaticamente e accessibile dall’esterno con autocarri. Due rampe di scale lo raccordano a ballatoi dove sono i camerini, i servizi igienici e la cabina di proiezione. Infine, la possibilità di comunicazione diretta tra la sala degli spettacoli e il ristorante-bar permette di ampliare un foyer alquanto ridotto.

 

Il problema acustico è stato risolto con riflettori a sezione parabolica appesi al soffitto, rivestendo le pareti con materiali insonorizzanti e la balconata con una boiserie di mogano. Sottoposto a vari interventi di ristrutturazione nel corso del tempo, di cui, particolarmente consistente, quello operato dagli architetti Marcello Grisotti e Fulvio Raboni nel 1960, il Teatro dell’Arte, affidato in concessione dal 1985 al Crt, è tornato quest’anno in gestione alla Triennale che si propone di riportarlo all’assetto originario con un intervento di restauro affidato all’architetto Michele De Lucchi, il cui completamento è previsto per il 2011.

 

Marco Biagi