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Edificio in via Leopardi

Anno: 1958 - 1961

Località: Milano, Magenta - S.Vittore

Indirizzo: via Leopardi 15

Destinazione d'uso: Edifici per residenze ed uffici

Progettista: Ludovico Magistretti

La netta differenziazione fra l’importante fascia basamentale e i piani superiori è uno dei tratti salienti dell’edificio di via Leopardi. Tale distinzione obbedisce sì alla scelta funzionale di destinare la parte inferiore agli uffici e quella superiore agli appartamenti, ma anche ad esigenze espressive, che attraverso l’uso dei materiali e la composizione dei volumi realizzano un intervento dalla evidente e plastica espressività. I due corpi dei primi tre piani dedicati ad uffici sono dunque rivestiti in marmo bianco con serramenti in alluminio e pannelli di metallo, a formare fasce finestrate verticali a tutt’altezza, mentre nei piani successivi i vuoti prevalgono sui pieni, con la presenza dei grandi terrazzi in aggetto, le ampie finestrature questa volta in legno e il paramento in mattoni a vista. Una rarefazione volumetrica progressiva, il cui elemento di raccordo visuale e strutturale è rappresentato dal pilastro binato che solca il fronte su strada per tutta la sua altezza, una sorta di moderno ordine gigante che racchiude anche il pluviale.

 

L’ingresso è celato dal taglio praticato fra i due corpi basamentali, sugli spigoli dei quali la consuete finestre a tutt’altezza realizzano quello svuotamento dell’angolo così ricorrente in gran parte della produzione di Magistretti. Al piano terra è invece la semplice maglia strutturale lasciata libera in corrispondenza dell’angolo a smussare lo spigolo che conduce all’entrata. Nella parte superiore del fronte su strada, coerentemente con una concezione compositiva che sottolinea le diverse funzioni con sobrie ma evidenti differenziazioni materiche, l’intero sviluppo dei prospetti è in mattoni a vista. L’articolazione degli aggetti dei diversi balconi, progressivamente arretrati procedendo verso l’alto e il consueto svuotamento degli angoli con finestre, determinano un efficace e sapiente gioco di masse, non alieno da certe suggestioni provenienti dall’architettura olandese coeva. Ben diverso si presenta il fronte sul cortile interno, impostato su superfici regolari e compatte. Unico elemento eccentrico rispetto alla generale stereometria del complesso i balconcini dalla forma semicircolare digradanti verso l’alto e il corpo scala cilindrico, che introducono una plastica variazione pur nell’uso costante del paramento in laterizio.

 

Le piante si presentano assai articolate, a causa della necessità di far convivere alloggi di diverso taglio, tutti comunque caratterizzati da notevoli superfici tipiche di un quartiere alto-borghese dall’elevato valore immobiliare. La pianta a forma di T presenta ai livelli superiori una coppia di appartamenti per ciascun braccio servita da un corpo scala, mentre nella parte centrale più alta si distribuiscono sei alloggi per piano serviti da due corpi scala.

 

Federico Ferrari