L’Ordine degli Architetti di Milano è tra i firmatari della Lettera aperta indirizzata al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Governo in tema di appalti e nuovo codice dei contratti, pubblicata oggi sul Corriere della Sera.
23 Dicembre 2022
Il Presidente dell’Ordine di Milano Federico Aldini motiva così l’adesione: “Il nuovo testo purtroppo cancella una serie di elementi che, come architetti, riteniamo fondamentali, in particolare, preservare la qualità e la centralità del progetto architettonico, che non può essere un elemento marginale in un meccanismo più complesso. L’obiettivo di razionalizzare processi e superare scogli burocratici è certamente necessario, ma non bisogna mettere in discussione che l’opera architettonica resta nel tempo alla collettività, ne valorizza o condiziona la vita. Abbiamo formulato le proposte di emendamento tramite il nostro Consiglio Nazionale e nell’ambito della Rete delle Professioni Tecniche: rinnoviamo la disponibilità al dialogo e al contributo per la correzione del testo”.
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO GIORGIA MELONI E AL GOVERNO “APPALTI, LA QUALITA’ PRIMA DI TUTTO”
“La professione di Architetto (…) è espressione di cultura e tecnica che impone doveri nei confronti della società, che storicamente ne ha riconosciuto il ruolo nelle trasformazioni fisiche del territorio, nella valorizzazione e conservazione dei paesaggi, naturali e urbani, del patrimonio storico e artistico e nella pianificazione della città e del territorio” (Codice Deontologico degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori, Architetti Iunior E Pianificatori Iunior Italiani - Preambolo)
IL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI DEVE GARANTIRE E PROMUOVERE LA QUALITÀ DI PROGETTI E OPERE STRATEGICHE PER LE FUTURE GENERAZIONI, ATTRAVERSO I PRINCIPI DI EQUITÀ, PARTECIPAZIONE E CONFRONTO
Il nuovo Codice dei Contratti interessa tutti e tutti vogliamo un Paese migliore.
Il testo del nuovo Codice, proposto e diffuso in questi giorni, rivela criticità che, per i professionisti (Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori), segnano un netto passo indietro rispetto ad alcuni temi strategici che riguardano l’intera comunità. Per questo è lecito domandarsi:
Come velocizzare?
La riforma del codice è certamente un aspetto importante per rispondere alle nuove sfide che arrivano dall’Europa, prima fra tutte quella del PNRR, che impongono di risolvere tempestivamente i molti problemi aperti nel nostro Paese. Il principio del fare in fretta non deve, però, mettere in secondo piano il principio del fare bene.
Come semplificare?
Il nuovo testo è sicuramente decisivo per ridurre tempi e procedure nell’affidamento e nella programmazione, pianificazione e progettazione di opere, ma non può condurre all’eliminazione di parti di leggi indispensabili per la qualità del progetto e delle conseguenti realizzazioni.
Come migliorare?
La qualità dei programmi, dei piani, dei progetti deve essere la priorità assoluta ed è per questo che va rafforzata come cardine di tutte le opere da realizzare per il futuro del Paese.
Gli architetti chiedono al Governo un ripensamento delle soluzioni proposte e si rendono disponibili al confronto.
Per fare in modo che le risorse disponibili siano messe a frutto in modo ottimale, bisogna sostenere l’importanza del confronto di soluzioni progettuali, di concorsi di progettazione aperti alla più ampia partecipazione, favorendo la più equa forma di inclusione e opportunità per i territori, coinvolgendo tutte le forme di professionalità, per poter scegliere le soluzioni giuste per l’oggi e per il domani.
Un progetto di qualità, una buona realizzazione di edifici, spazi pubblici e infrastrutture migliorano le nostre condizioni di vita e non possono essere posti in secondo piano rispetto a interessi economici e temporali. Il costruito di oggi sarà il nostro abitare di domani.
La riduzione o la perdita di valore o addirittura l’eliminazione dei concorsi di progettazione, nella forma più aperta ed inclusiva dei giovani e dei professionisti di talento, dell’equo compenso, della leale concorrenza, del legittimo merito che la proposta di legge dimostra, vanno in una direzione diversa da quella che tutti noi auspichiamo e prospettiamo per il bene ed il futuro dei nostri territori, delle nostre città e dell’intera comunità.
Firmato dai Presidenti degli Ordini degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle province di: Agrigento, Alessandria, Ancona, Aosta, Arezzo, Ascoli Piceno, Asti, Avellino, Bari, Barletta-Andria-Trani, Belluno, Benevento, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Caserta, Catanzaro, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Enna, Fermo, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì-Cesena, Frosinone, Genova, Gorizia, Grosseto, Imperia, Isernia, L'Aquila, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Novara VCO, Nuoro, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro Urbino, Pescara, Piacenza, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Roma, Rovigo, Salerno, Sassari, Savona, Siena, Siracusa, Sondrio, Taranto, Teramo, Terni, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Vercelli, Verona, Vibo Valentia, Vicenza, Viterbo