From 15.04.2019 to 04.05.2019
Alla casa degli architetti milanesi la mostra fotografica del vincitore del Premio Basilico. "Pechino: luoghi, strutture e illusioni", dell’artista cinese Jiehao Su. Mostra visitabile fino al 3 maggio lunedì-venerdì h.10-13 e h.14.30-18. 1 cfp
Alla casa degli architetti milanesi la mostra fotografica del vincitore del Premio Basilico: "Pechino: luoghi, strutture e illusioni" dell'artista cinese Jiehao Su.
Dal 9 aprile (vernice 10 aprile h. 18.30) sino al 3 maggio 2019 l’Ordine Architetti Milano ospita la mostra fotografica del vincitore della II edizione del Premio Internazionale di Fotografia di Architettura e Paesaggio Gabriele Basilico, organizzato dall’Ordine, dallo Studio Gabriele Basilico e dalla Fondazione Studio Marangoni. La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle h.10 alle 13 e dalle h.14.30 alle 18. 1 cfp in autocertificazione
Jiehao Su – selezionato tra 36 artisti da 24 Paesi - nato in Cina nel 1988 e residente negli USA, esporrà in anteprima mondiale il risultato dell’indagine fotografica finanziata dal Premio Pechino: luoghi, strutture e illusioni, approfondita nell’omonimo, nuovo volume (arricchito da un contributo del giornalista e scrittore Federico Rampini) edito da Fondazione OAMi.
Il Premio, biennale, dedicato alla memoria di Gabriele Basilico (Milano, 1944-2013), grande protagonista della fotografia dell’architettura e del paesaggio a livello internazionale, intende stimolare i giovani (U35) – coi quali il maestro milanese si è sempre posto in dialogo in modo aperto e costruttivo - a indagare l’architettura e il paesaggio attraverso immagini fotografiche che ne disvelino aspetti figurativi, sociali e culturali.
Pechino: luoghi, strutture e illusioni è una ricognizione dell’anima profonda della metropoli, che passa dai parchi sub-urbani ai giardini botanici, dai waterfront ai ritratti di persone, oggetti e situazioni. È un lavoro di rilievo e prelievo del reale, un documentario sociale proposto da una prospettiva personale e svolto con gentilezza poetica. In una duplice direzione: da un lato, sul “rapporto tra le persone, lo spazio pubblico della città e la loro interazione” -afferma l’artista. Dall’altro, “una ricerca dei valori alla base della vita quotidiana, sfruttando la capacità che ha la fotografia di tradurre e trasformare la realtà”.
Una realtà che transita dal labirintico passato urbanistico e architettonico della città vecchia, scampolo di una Cina antica, a un landscape odierno profondamente mutato a una velocità impressionante e fatto di cemento, vetro, grattacieli. La Pechino di Su è un luogo di grandi, clamorosi contrasti, in cui i simboli della Cina ancestrale s’intrecciano con gli aloni del socialismo e i segni di un capitalismo muscoloso.
“Il cambiamento urbanistico, immobiliare, nello stile abitativo, ha trascinato con sé la costruzione immaginaria di un nuovo universo”, scrive Federico Rampini nel suo intervento. Pechino oggi è una città “costruita per osservare l’esterno”, non più lo specchio di una civiltà superbamente autosufficiente, orgogliosamente autoreferenziale e massima cultrice di riservatezza, sviluppata in orizzontale e composta da labirinti impenetrabili di vicoli.
L’autore, Jiehao SU, e 2 scatti della mostra e del libro Pechino: luoghi, strutture e illusioni, edito da Fondazione OAMi
Ordine e Fondazione Ordine Architetti Milano
via Solferino 17-19, Milano
info: 02.625341
www.ordinearchitetti.mi.it