From 13.06.2018 to 13.07.2018
Il Presidente dell’Ordine Paolo Mazzoleni e il Consigliere della Fondazione Stefano Tropea hanno incontrato nella nostra sede il team che si è aggiudicato il concorso internazionale di progettazione per la nuova Biblioteca Lorenteggio
Oggi il Presidente dell’Ordine Paolo Mazzoleni e il Consigliere della Fondazione Stefano Tropea hanno incontrato nella nostra sede Jocelyn Froimovich, Urtzi Grau, Stefano Rolla e Laura Signorelli che, con Cristiana Francesca Giordano, formano il team che si è aggiudicato il concorso internazionale di progettazione per la nuova Biblioteca Lorenteggio.
Il bando, indetto dal Comune di Milano – che ne finanzierà anche la realizzazione -, è stato disciplinato dal bando-tipo e piattaforma web Concorrimi. Uno strumento che, secondo i vincitori, si è rivelato essenziale da molti punti di vista: per la funzionalità del procedimento, la chiarezza dei passaggi, il suo essere paperless. Uno strumento senza il quale non avrebbero potuto partecipare.
Il team ha deciso di partecipare a questo bando dopo l’esperienza positiva vissuta in un precedente Concorrimi attivato per gestire il concorso internazionale di idee ‘Piazza della Scala’ promosso dal Comune di Milano (febbraio 2015). Per la cronaca, il team allora si classificò terzo (link).
L’accesso alle informazioni, la tipologia di procedura e il potervi lavorare anche a distanza senza dover spedire materiali cartacei, ha convinto Jocelyn Froimovich, Urtzi Grau, Stefano Rolla, Laura Signorelli e Cristiana Francesca Giordano a partecipare al concorso per il Lorenteggio, il cui progetto è descritto per sommi capi qui.
“Un bando molto chiaro, puntuale, steso bene, preciso nelle richieste, corretto nelle informazioni ed esaustivo nella documentazione predisposta dal Comune”, hanno affermato i progettisti. “Il progetto è di qualità perché è figlio di uno strumento di qualità e frutto di una domanda, da parte dell’ente banditore, molto limpida. Se le domande e le esigenze sono molto chiare, le risposte, da parte nostra, devono essere le migliori possibili. La responsabilità degli architetti è grandissima, soprattutto nei contesti urbani”.
La procedura concorsuale divisa in due gradi, hanno commentato i progettisti, si è rivelata molto interessante: superato il primo grado, il fatto di avere la certezza di essere in una ristretta cerchia di concorrenti selezionata tra i 201 attivati, ha dato i giusti stimoli per concentrarsi a dovere sulla fase finale. “Questo ci ha obbligati a concepire il miglior progetto possibile per noi, in sintesi e coerenza con le richieste della committenza”.
I concorsi aperti, e Concorrimi in primis, non solo sono strumenti di promozione e servizio della qualità delle procedure, ma si rivelano essere anche veri e propri player dell’architettura di qualità.