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Itinerari di Architettura milanese 2017

From 24.05.2017 to 09.06.2017

Siamo lieti di annunciare il ritorno degli Itinerari! Il 10 giugno, sia al mattino che al pomeriggio, si terranno quello nuovo su Arrigo Arrighetti e quello già in repertorio su Aldo Rossi. 2 cfp per Itinerario

Il progetto  degli Itinerari di Architettura milanese riprende quest’anno le sue attività con un programma ricco e entusiasmante che partirà con un primo giro di itinerari fissato per il 10 giugno e proseguirà con altri itinerari nuovi alla fine di settembre per accompagnarvi nelle prime fresche giornate autunnali con nuovi tour per conoscere Milano e il suo territorio.

Il giorno 10 giugno si svolgeranno due itinerari dedicati a due figure del panorama dell’architettura moderna milanese: Arrigo Arrighetti e Aldo Rossi. 2 cfp ciascuno 

Arrigo Arrighetti
a cura di Claudio Camponogara

Il primo nuovo itinerario targato 2017 vi farà visitare alcune delle opere dell’architetto Arrigo Arrighetti, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Milano che, negli anni dell’immediato dopoguerra, ha realizzato alcuni tra gli edifici più interessanti del territorio milanese.

Arrighetti si distingue per ricchezza e versatilità nella realizzazione di piscine, centri religiosi, scuole di diverso ordine e grado e di edifici pubblici in generale, che sorgono sempre accanto agli edifici residenziali. A lui si deve inoltre la realizzazione di uno dei pochi quartieri periferici pensati non come un satellite della città, ma piuttosto come un organismo autosufficiente, in cui i vari edifici e le loro funzioni costituiscono un tessuto connettivo all’integrazione sociale degli abitanti. La figura di Arrighetti, proprio per la sua costante attenzione alle problematiche sociali, compare nella mostra curata da OMA di Rem Koolhaas “Architecture by Civil Servants” realizzata all’interno della XIII Esposizione Internazionale della Biennale di Venezia, in cui i curatori intendevano evidenziare il ruolo degli architetti “impiegati pubblici”, veri e propri “burocrati” dell’edificare, cioè che lavoravano per servire la causa sociale. Tra la fine degli anni Sessanta e inizio degli anni Settanta - ricordano gli architetti dello studio OMA - ebbero diffusione in tutta Europa grandi studi di progettazione di opere pubbliche. L’eredità di questo periodo è evidente negli edifici pubblici dell’epoca che appaiono tutt’ora moderni e innovativi. Quel periodo - sottolinea Reinier de Graaf, partner dello studio OMA- è stato l’epoca d’oro dell’architettura pubblica: un breve e delicato periodo di ingenuo ottimismo, prima che l’economia di mercato diventasse il brutale comune denominatore. L’opera che viene esposta, unica per l’Italia, è la chiesa di San Giovanni Bono al quartiere sant’Ambrogio I.
(dal saggio introduttivo di Claudio Camponogara)

La visita del mattino e del pomeriggio prevedono:

1) Quartiere San’Ambrogio 1 e 2, 1964-1971
2) Chiesa di San Giovanni in Bono, 1968
3) Piscina Solari, 1963
4) Scuola materna di via Santa Croce 5, 1957-1961

Per il mattino il punto di ritrovo è alle 9.15 presso la sede di via Solferino 19, dove ci aspetta il pullman che ci lascerà alle ore 13.00 in via Santa Croce 5.
Per il pomeriggio il punto di ritrovo è alle 14.15 in via Santa Croce 5, per visitare la scuola e dove ci aspetta il pullman che ci lascerà alle ore 18.00 in via Solferino 19

Iscrizioni mattino e pomeriggio qui

Aldo Rossi
a cura di Alberto Ferlenga, Massimo Ferrari, Claudia Tinazzi

Nell’anno di commemorazione della sua scomparsa, dopo la mostra a lui dedicata presso la sede della Fondazione degli Architetti di Milano e l’uscita del volume sulle sue opere milanesi a cura di Alberto Ferlenga, Massimo Ferrari e Claudia Tinazzi, vi riproponiamo l’itinerario dedicato alle opere di Aldo Rossi come occasione per incontrare di nuovo un autore che ha segnato la storia dell’architettura moderna e contemporanea italiana e internazionale.

“Un percorso milanese dedicato ad Aldo Rossi dovrebbe comprendere non solo le poche opere realizzate e i progetti redatti, dalla tesi di laurea in poi, in occasione di concorsi o a seguito di incarichi che non ebbero esito ma anche le case abitate, gli studi frequentati, alcuni monumenti, gli scritti dedicati alla sua città, i disegni che la ritraggono e non ultimi i frammenti di altre città che gli ricordavano la sua. Un’architettura profondamente autobiografica – e non vi è dubbio che quella di Rossi lo sia – si nutre di ricordi, di incontri, di emozioni, ma se è vero che le impressioni della giovinezza sono quelle che rimangono più marcate anche i luoghi in cui si sono manifestate costituiscono per un artista un imprinting formale da cui è difficile separarsi. Milano, dunque, è stata per Rossi ciò che Venezia è stata per Marco Polo secondo Calvino: il modello e la misura attraverso cui leggere il mondo. La pratica, da lui amata, del passeggiare per le strade
aveva il senso di rinnovare il piacere della conoscenza e, insieme, di verificare, dal vero, misure, scorci, materiali, relazioni a lui familiari per riproporle altrove o nella speranza di reinterpretarle in patria, qualora se ne manifestasse l’occasione. Anche per questo, un itinerario milanese dedicato a Rossi può essere solo parte di un itinerario più vasto in cui Milano riemerge in luoghi imprevedibili e in progetti lontani.”
(dal saggio introduttivo di Alberto Ferlenga)

La visita del mattino e del pomeriggio prevedono:

1) Unità residenziale Monte Amiata 2, quartiere Gallaratese, 1968-1973
2) Monumento a Sandro Pertini, 1988-1990
3) Hotel Duca di Milano, 1988-1991

Per il mattino il punto di ritrovo è alle 9.15 presso la sede di via Solferino 19
Per il pomeriggio il punto di ritrovo è alle 14.15 in via Falck 53

Iscrizioni mattino e pomeriggio qui

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