From 05.03.2015 to 13.03.2015
Questa settimana si votano i nuovi delegati per il quinquennio 2015-2020 del consiglio Inarcassa. Ecco i candidati della circoscrizione di Milano e una breve descrizione dell'incontro con loro voluto dall'Ordine
Lunedì 2 marzo si è svolto l’incontro voluto dall’Ordine cui sono stati invitati tutti i candidati alle elezioni per i delegati al consiglio di Inarcassa per il quinquennio 2015-20 per presentare il loro programma, di cui più sotto vi proponiamo un breve resoconto.
Ricordiamo a tutti che hanno diritto di elettorato attivo gli architetti e gli ingegneri formalmente iscritti nel ruolo previdenziale di Inarcassa alla data del 10 ottobre 2014 e ancora iscritti alla data di votazione.
Per votare i 4 delegati milanesi è necessario raggiungere il quorum di1.566 votanti. In caso di non raggiungimento del quorum nella prima votazione, chi ha già votato non dovrà rivotare perché le schede votate saranno conservate fino al raggiungimento del numero di votanti necessario.
martedì 10, mercoledì 11 e giovedì 12 marzo si vota per il nostro futuro
Elenco candidati architetti della circoscrizione di Milano:
Arch. Rita Bernini (programma qui)
Arch. Carlo Andrea Borgazzi Barbò di Casalmorano (programma qui e qui)
Arch. Linda Capriolo
Arch. Giuseppe Carlo Colombo
Arch. Simona Ferradini (programma qui)
Arch. Tiziano Menescardi (programma qui e qui)
Arch. Elisa Mori (programma qui)
Arch. Andrea Mulas
Arch. Caterina Parrello (programma qui)
Arch. Vittorio Rigamonti
Arch. Giancarlo Sante Rossi (programma qui)
Arch. Klaus Scalet
Arch. Annalisa Scandroglio (programma qui)
Inarcassa ha inviato la scheda elettorale a tutti gli associati con le modalità per esprimere il voto, con cui si potrà votare per corrispondenza oppure recandosi ai seggi istituiti presso lo studio del notaio:
Arturo Brienza, viale Andrea Doria 20 a Milano, in orario di ufficio: 9-12.30 e 16.30-18.30,
Nel caso di voto per corrispondenza ricordiamo che è necessario allegare la copia del documento d'identità affinchè il voto sia valido; potrà essere inviato mediante RACCOMANDATA SEMPLICE, come previsto dall’art. 6 del Regolamento sulle modalità di votazione per l'elezione dei componenti il Comitato Nazionale dei Delegati di Inarcassa, anche se sulla busta ricevuta insieme alla scheda elettorale è indicato A.R.. Attenzione, non sarà possibile averne una seconda copia...
Chi non avesse ricevuto il plico contentente la documentazione per la votazione, o l'avesse smarrito, potrà recarsi a votare portando il tesserino dell'Ordine e il documento d'identità presso lo studio notarile.
Per ogni chiarimento e informazione è comunque possibile:
- inviare una mail a elezioni@inarcassa.it
- contattare l'Ufficio di Segreteria al n. 06 85274277, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00 e dalle 14.30 alle 18.00.
Qui ogni ulteriore aggiornamento nel sito di Inarcassa
lunedì 2 marzo l'Ordine ha proposto un incontro con i candidati delegati Inarcassa affinchè presentassero il loro programma agli iscritti. Il consigliere Lorenzo Rossi ha invitato tutti i partecipanti a presentarsi, chiedendo di illustrare quale sia l'attività e il valore economico che Inarcassa rappresenta per loro. Inoltre ai candidati uscenti che si ricandidano (Borgazzi, Bernini e Scandroglio) ha chiesto quale sia il potere che il comitato dei delegati riesce ad esercitare sul Consiglio di amministrazione. solo così si rende chiara la necessità del voto agli iscritti.
Ricoda che il quorum del voto è computato sul numero di iscritti che sono legati alla previdenza inarcassa -circa 8.000 sugli oltre 12.000 iscritti al nostro ordine- pari ad 1/5 del totale ovvero oltre 1.600 iscritti, che votano la delega ai 4 aventi diritto per la nostra circoscrizione –legata evidentemente al numero di iscritti locali. In caso di mancato quorum vi saranno due ulteriori tornate, una macchina burocratica che costa alle casse di Inarcassa 1.700.000€. Auspicabilmente evitabile.
Iniziamo dunque con i 3 delegati uscenti:
Marco Borgazzi Barbò si presenta come presidente di Federarchitetti. Fiero di essere stato all’opposizione del consiglio di amministrazione uscente dopo vent'anni di governo di Paola Muratorio, a tutela degli inciuci che il consiglio può attuare -e ha attuato- senza dire nulla a nessuno. una opposizione del 30% di delegati del comitato, tendente a suo avviso al 45%. Ricorda che per i 10 anni precedenti a questo ultimo quinquennio Milano non ha avuto delegati a causa del mancato quorum. Per questo, di fronte alla scarsa partecipazione di pubblico alla serata non può non denunciare una situazione drammatica, e fare un appello di voto, in quanto il volume economico e le decisioni assunte dal consiglio di amministrazione dell'istituto sono cruciali per il futuro di tutti gli iscritti.
Rita Bernini, vice presidente di Federarchitetti, ricorda che compito dei delegati è dare indicazioni programmatiche riguardo al genere di investimento compiere con il patrimonio -quasi 8 miliardi di euro- che possa avere una ricaduta diretta anche sulla professione degli iscritti. voti che sono vincolanti per il Consiglio di Amministrazione, insieme alla definizione degli Ordini del Giorno, per cui però è necessario raccogliere 1/3 delle firme dei delegati, ovvero 70 sottoscrizioni.
Il comitato dei delegati si incontra 4 o 5 volte nell'arco di un anno, a Roma, e conta 230 delegati tra ingegneri e architetti di tutta italia.
Annalisa Scandroglio ha riscontrato problematiche simili in tutte le regioni rappresentate nel comitato, per cui in modalità volontaristica si possono creare dei raggruppamenti tematici -e non tanto regionali- rispetto al duplice compito politico, di comprensione e indirizzo delle azioni del consiglio di amministrazione, e di gestione, attraverso regole e vincoli, sottolineando la lentezza delle decisioni positivo perchè ponderato. Esiste poi un ruolo, non ufficiale, di supporto agli iscritti in difficoltà nei confronti dell'Istituto, per cui il delegato è in grado di dare sollecitazione diretta agli uffici competenti.
Ricorda poi che i delegati sono locali: ogni provincia con minimo 20 iscritti ha diritto ad un delegato, ma le province più dense hanno un voto di valore ponderale al numero di iscritti, per cui i delegati milanesi hanno 5 voti ognuno.
Infine dichiara di essersi sempre schierata rispetto al voto in coscienza e non in opposizione a priori, favorendo sempre la discussione dei più diversi temi.
seguono le due iscritte presenti neocandidate:
Simona Ferradini si presenta come arrabbiata, con inarcassa e la ventennale presidenza uscente. Propone gruppi di lavoro e in particolar si focalizza su 5 punti caratterizzanti: il mettere in sicurezza il patrimonio; la revisione del sistema dei minimi tra retributivo e contributivo che ha seguito la legge Fornero; abbassamento dei minimi contributivi; apertura di un settore donna, come esiste in altre casse previdenziali professionali. e poi il ripristino dello sportello di consulenza locale.
Caterina Parrello, neomamma, segue professionalmente l'attività del Consiglio Nazionale degli Architetti e del sistema Ordinistico. il suo interesse nasce dalla esperienza personale, e da quarantenne condivide con altri colleghi aspetti critici e inaccettabili quali il modo di gestire le sanzioni e i loro alti interessi. Intende poi mettere in discussione i minimi contributivi e la gestione dell'indennità di maternità, proponendo anche l'introduzione della indennità di paternità.
Si avvia così la discussione.
riguardo gli sportelli cittadini, Annalisa Scandroglio ricorda che sono stati aboliti per l'alto costo delle trasferte dei funzionari. Carlo Borgazzi stigmatizza, a confronto con i 350.000€ spesi per ogni comitato dei delegati a Roma. Considera preferibile il ripristino degli sportelli piuttosto che l'esistenza di una Fondazione che costa 600.000€ l'anno. Dal pubblico ci si lamenta che dopo il voto la visibilità dei delegati scarseggia. Per questo Simona Ferradini è pronta ad avviare una newsletter periodica agli iscritti, cosa che Rita Bernini dice essere già attiva da parte di Federarchitetti -probabilmente ai suoi iscritti. Caterina Parrello sottolinea che se la reperibilità dei delegati è un fatto cui devono rispondere, altro è la trasparenza di informazione che deve essere garantita direttamente dal sito Inarcassa. Rita Bernini ricorda che vige il divieto di divulgare verbali e voci interne al comitato dei delegati, con rischio di diffida.
Marcello Rossi ribadisce l'interesse ad approfondire il grado di incisività dell'azione dei delegati sul Consiglio di Amministrazione. e dal pubblico viene chiesto: chi decide degli investimenti? Annalisa Scandroglio ricorda che il bilancio è differenziato, il comitato dei delegati esprime un indirizzo ma non entra nel merito delle singole voci di acquisto, che sono in mano ai gestori del patrimonio, scelti dal consiglio di amministrazione a seguito di una gara. Simona Ferradini pensa sia giusto porre un tetto al patrimonio gestito -e rischiato-, che il resto venga ridistribuito agli iscritti. Marcello Rossi suggerisce come con 8 miliardi di patrimonio Inarcassa possa compiere investimenti sul mercato di diretto interesse degli iscritti. Annalisa Scandroglio porta l'esempio dell'accordo siglato da Inarcassa con il comune di Bologna per la costruzione di nuove scuole.
Sottolinea infine come il mandato quinquennale sia di fatto breve: 2 anni per capire, 1 anno per proporre ed è finito il mandato, ragione per cui si ricandida.
In conclusione il monito iniziale, appassionato, di Carlo Borgazzi: votate chi volete, ma votate votate votate