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Piano Città

From 10.09.2012 to 11.10.2012

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.196 del 23 agosto il decreto che sancisce la procedura di selezione dei progetti del Piano Città. Vediamone i dettagli

Firmato dal vice-Ministro alle Infrastrutture Mario Ciaccia il 3 agosto, registrato dalla Corte dei Conti il 9 agosto e pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 196 del 23 agosto (in attuazione dell'articolo 12 del Dl Sviluppo 83/2012, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 134), il Decreto che sancisce la procedura sviluppata su tre fasi per l'esame e l'approvazione dei progetti del Piano Città.
Si è istituita la cosiddetta "cabina di regia" di gestione dei fondi e selezione dei progetti candidati e si fissa al 5 ottobre di ogni anno a venire il termine oer la presentazione delle proposte di riqualificazione da parte dei Comuni che intendono prendere parte al Piano nazionale per le città, ideato per il recupero delle aree urbane degradate, come previsto dal DL 83/2012 per lo sviluppo e la crescita, "Misure urgenti per la crescita del Paese".
Il 6 settembre si è già riunita, in attesa del vaglio delle proposte delle diverse amministrazione. ma vediamo come si articola il procedimento.

Prima fase
I progetti vanno inviati da parte dei Comuni all'Anci, l'Associazione dei Comuni, a cui spetta «raccoglierle e classificarle».
Le proposte devono:

  1. riguardare circoscritte aree urbane e prevedere un insieme coordinato di interventi di riqualificazione;

  2. dare priorità a uno o più dei criteri individuati dall'articolo 12, comma 3, del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83.


    E cioè i seguenti criteri:

  1. immediata cantierabilità degli interventi;

  2. capacità di coinvolgere, oltre al Comune promotore, altri soggetti e finanziamenti pubblici e privati;

  3. riduzione di fenomeni di tensione abitativa, di marginalizzazione e degrado sociale;

  4. miglioramento della dotazione infrastrutturale (anche sistemi di trasporto urbano);

  5. miglioramento della qualita' urbana, del tessuto sociale e ambientale e contenimento del consumo di suolo non edificato.

 

I Comuni devono inviare le loro proposte all’ANCI -associazione dei comuni italiani- utilizzando l’indirizzo: pianoperlecitta@anci.it

Contestualmente deve essere informata la cabina di regia con una mail all’indirizzo: dip.infrastrutture@pec.mit.gov.it

Le proposte devono essere presentate all'ANCI entro il 5 ottobre di ogni anno, complete di:

  • delibera della giunta comunale di approvazione della  proposta di Contratto di valorizzazione urbana contenente la dichiarazione di disponibilità delle aree o degli immobili interessati dagli interventi e la nomina del responsabile del  procedimento (RUP);

  • descrizione dei progetti per gli interventi subito cantierabili;

  • una relazione sintetica contenente la stima dei costi e le fonti finanziarie per la loro copertura;

  • l’impegno di eventuali soggetti pubblici a  mettere  a  disposizione  aree, immobili o finanziamenti;

  • l’ impegno  dei  soggetti  privati  ad  eseguire  gli  interventi;

  • gli elaborati  grafici  indicanti  l'ambito  di  intervento,   la planimetria di progetto e più viste di insieme  della  proposta di Contratto di valorizzazione urbana.

Seconda fase
L’Anci provvede a presentare le proposte dei Comuni alla 'Cabina di regia'  che le trasmette alla Direzione generale per le politiche  abitative  del Ministero delle infrastrutture e dei  trasporti  per  l'istruttoria tecnica.

Poi l'Anci girerà i materiali ("classificati") alla Direzione generale Politiche abitative del ministero delle Infrastrutture (guidata dal 1° agosto da Costanza Pera, dopo il pensionamento obbligato di Giancarlo Storto), a cui spetta in base al Dm curare l'"istruttoria tecnica", da girare alla Cabina di regia.
Questa fase sarà quella tecnicamente decisiva: sarà la stessa Direzione del Mit a proporre alla Cabina di regia, per ogni progetto urbano, la graduazione di priorità indicata dal Dm (in base alla rispondenza agli obiettivi del Piano città), e cioè «alta, media, bassa».

Terza fase
la 'Cabina di regia' dovrà «selezionare le proposte», individuare e assegnare le risorse.
I progetti pre-valutati dai tecnici del Ministero saranno sottoposti a questa inedita "assemblea" per cercare sinergie tra vari programmi statali e locali, ed assegnare  i 224 milioni stanziati dall'articolo 12 del Dl Sviluppo per il Piano Città.

la 'cabina di regia' è così composta:

  • un rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti avrà la funzione di presidente

  • un altro rappresentante del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

  • due rappresentanti della Conferenza delle Regioni

  • un rappresentante del Ministero dell'Economia e delle Finanze

  • uno del Ministero dello Sviluppo economico, uno del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica

  • uno del Ministero dell'istruzione

  • uno del Ministero dell’Ambiente

  • uno del Ministero per i beni culturali

  • uno del Ministero dell'Interno

  • uno del Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione

  • uno del Ministro per la coesione territoriale

  • un rappresentante dell'Agenzia del demanio

  • uno della Cassa depositi e prestiti

  • uno dell’Anci

  • uno del Fondo Investimenti per l'Abitare di CDP Investimenti SGR in veste di osservatore

  • uno dei Fondi di investimento istituiti dalla società di gestione del risparmio del Ministero dell'economia e delle finanze

Potranno inoltre essere chiamati a partecipare anche i rappresentanti di altre amministrazioni.

Tra gli obiettivi del Ministero delle Infrastrutture  alcune fonti giornalistiche indicano l'intenzione di convogliare nel Piano Città:

  • 1,6 miliardi del Fondo social housing di Cassa Depositi e prestiti fermi da due anni, le cui modalità di impiego sono state nel frattempo rese più flessibili da un Dpcm Monti (decreto del presidente del consiglio dei ministri) di fine luglio

  • 100 milioni per il piano di edilizia scolastica approvati dal Cipe e inizio anno e ancora non programmati, relativi l'ammodernamento


Francesco de Agostini


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