From 28.05.2012 to 10.06.2012
Media/City: new spaces, new aesthetics è un seminario organizzato dalla Triennale di Milano con l'obiettivo di indagare quale strada ha intrapreso lo sviluppo della città. Dal 7 al 9 giugno
Media/City: new spaces, new aesthetics
Seminario internazionale promosso dalla Triennale di Milano
7 – 9 giugno 2012
a cura di Francesco Casetti
Per la prima volta a Milano studiosi di comunicazione, media, architettura e urbanistica si incontrano per discutere, comprendere e capire quale strada ha intrapreso lo sviluppo della città. Quali nuove forme assumono gli spazi pubblici e privati, sotto la spinta di una crescente presenza dei media? Quali nuove forme di bellezza emergono, in un paesaggio che tende spesso ad apparire trasandato e casuale? Quali nuovi servizi si impongono ai cittadini? Quali nuove pratiche sociali? Quali forme di cittadinanza?
Media/City: new spaces, new aesthetics è un seminario internazionale che cerca di rispondere a queste domande. E’ un contributo al fatto che in un momento di grande svolta la città comincia a ripensare se stessa e a ridefinire il tradizionale spazio urbano. E vuol testimoniare come media non siano più solo strumenti, ma guidino i movimenti e le scelte dei cittadini e generino anche nuove forme di estetica urbana.
Il seminario è promosso dalla Triennale di Milano che si propone ancora una volta di decifrare nella sua complessità la città contemporanea e del futuro. Importanti guru come Henry Jenkins, architetti affermati come Kurt W. Forster, Mirko Zardini, Pierluigi Nicolin, giovani architetti di Yale, studiosi di media e contesti urbani come Vinzenz Hediger e Will Staw (responsabile del maggior laboratorio canadese su media e città), tecnologi come Alfonso Fuggetta, studiosi dell’organizzazione urbana come Giuliano Noci, studiosi di estetica come Mauro Carbone, per la prima volta insieme cercano di fare il punto su uno dei temi più attuali e discussi di questi anni.
Il convegno è coordinato per la Triennale da Francesco Casetti, professore di cinema e media alla Yale University.
La prima sessione del convegno - che si concluderà con la relazione di Henry Jenkins - sarà trasmessa in diretta streaming, per coinvolgere il pubblico della rete ed espandere la partecipazione anche all'estero.
Sarà inoltre possibile — durante l’evento — dialogare con la redazione live, attraverso la chat presente sulla pagina dello streaming e attraverso twitter.
Introduzione al convegno
Francesco Casetti (Yale University)
Le “Smart cities” (città intelligenti) sono caratterizzate da una crescente presenza dei mezzi di comunicazione.
I media non sono più solo strumenti per trasmettere le informazioni all’interno e all’esterno dello spazio urbano. Potendo fornire un costante monitoraggio ambientale – condizioni meteo, traffico, etc. – essi guidano i movimenti e le scelte dei cittadini; mantenendo i cittadini sempre connessi, sono diventati una nuova forma di organizzazione sociale; registrando il rapido emergere degli orientamenti sociali e promuovendo un più forte senso di partecipazione, mettono in atto nuove forme di cittadinanza.
I media generano anche inedite forme di estetica urbana: facciate multimediali abbelliscono strade e piazze, mentre schermi digitali comunicano informazioni ai viaggiatori nelle stazioni e ai clienti dei centri commerciali. Essi rispondono a nuovi bisogni fornendo servizi di sorveglianza, ispezionando i nostri corpi, garantendo sistemi di controllo a distanza. E veicolano un complesso di contenuti discorsivi e narrativi condivisi che “danno significato” alla vita cittadina.
Grazie ai media la città diventa più vivibile, più bella, più intensa, ma anche un’esperienza collettiva più difficile da decifrare nella sua complessità.
Un tema di grande interesse è il modo peculiare in cui i media garantiscono il flusso delle informazioni e al tempo stesso si collocano all’interno dello spazio urbano. Essi rappresentano un canale aperto di informazione, ma anche una presenza concreta dentro l’ambiente; contribuiscono, potenziandola, alla circolazione dei messaggi, e al contempo garantiscono la localizzazione del fluire di informazioni. Sotto questo profilo, i media appaiono come antenne capaci di catturare elettricità nell’atmosfera e di scaricarla in un punto preciso.
Questa considerazione è vera soprattutto nel caso degli schermi collocati negli spazi urbani. Ne esistono di varie tipologie: dagli schermi TV dei centri commerciali ai monitor nei locali dei servizi di sorveglianza, dai dispositivi portatili maneggiati dai passanti fino ai megaschermi come quelli in Federation Square a Melbourne o in Times Square a New York. Tutti questi apparati forniscono agli utenti flussi di informazioni – oltre che la possibilità di seguire eventi e consultare risorse informatiche a distanza – e la loro presenza condiziona e persino ridisegna il paesaggio urbano. La città è cambiata: fuori e dentro i suoi confini, i suoi centri di gravità non sono più quelli di una volta.
Il fenomeno è più evidente nel caso dei mobile media. Il flusso si raddoppia: da un lato la circolazione di informazioni, immagini, testi o altro; dall’altra la circolazione di corpi. E tuttavia, anche in questo caso abbiamo a che fare con un problema di localizzazione: temi chiave come la possibilità di connessione, l’accesso a reti wireless, le registrazione delle coordinate geografiche, la portabilità e così via diventano un elemento qualificante, anche e soprattutto da un punto di vista commerciale.
La compresenza di un flusso e di una localizzazione di informazioni porta a una ridefinizione del tradizionale spazio urbano.
Concetti come centro/periferia o interno/esterno perdono gran parte del loro significato. Anche il senso dello spazio ne risulta sovvertito: “qui” e “là” confluiscono in nuove combinazioni, e il “dove” siamo diventa contingente e condizionale. Nascono e interagiscono nuove funzioni, come un rinnovato bisogno di spettacolo (a cui rispondono per esempio le facciate multimediali) o la necessità di controllo (con le telecamere di sorveglianza). Si definiscono nuovi canoni estetici basati sull’irregolarità e la fluidità, ma anche sull’ornamento e la ridondanza. Nascono nuove forme di condivisione sociale: collettività e vita pubblica sperimentano inedite modalità d’incontro. E si afferma una nuova economia basata sulla creatività e su un approccio creativo alla vita.
I nuovi parametri influiscono anche sugli edifici e sui criteri architettonici: le superfici si trasformano in membrane che mettono in comunicazione interno ed esterno; gli ambienti così concepiti sono come interfacce pensate per connettersi con l’ambiente circostante, con il conseguente impiego di materiali e sistemi innovativi.
In questo scenario si delineano quattro argomenti principali che meritano attenzione. Sono i temi chiave delle quattro sessioni del seminario.
– Città intelligente/Città dei media. Una prima istantanea della realtà urbana potrebbe scaturire dall’analisi delle nuove potenzialità tecnologiche e dei bisogni sollecitati dagli stili di vita contemporanei; diverse discipline possono essere coinvolte nel tracciare questo ritratto. Inizieremo la nostra analisi dalla convergenza dei media e dai suoi esiti sul piano delle infrastrutture e dei comportamenti. Indagheremo poi le modalità in cui il proliferare dei media è collegato alla nuova economia e a nuove professioni (è il caso per esempio della concentrazione delle industrie di settore, della delocalizzazione della produzione e dei centri decisionali, del ruolo svolto dall’industria dei media nello sviluppo di forme di creatività innovative e così via). Altri temi di interesse sono le nuove forme di cittadinanza e le nuove configurazioni della sfera pubblica, così come l’esigenza di partecipazione alla vita sociale: lo spazio urbano verrà riconsiderato dal punto di vista di queste prospettive emergenti.
– Flussi, siti, facciate. Questa sessione si occuperà di analizzare come la diffusione di media e schermi nella città abbia riconfigurato il nostro senso dello spazio. Si approfondiranno temi quali il rinnovamento dei layout urbani, le nuove funzioni della città, la mobilità e l’orientamento così come le connessioni che mantengono l’unità all’interno dell’espansione graduale o accelerata delle città. Si analizzeranno le nuove forme dell’architettura, l’impatto delle tecnologie nel campo della sorveglianza e le più recenti forme di interazione all’interno degli spazi urbani.
– Mobilità, interazione, interfacce. Questa sessione studierà le tecnologie e le modalità operative connesse alla mobilità ponendo in relazione la riorganizzazione degli spazi urbani e la ridefinizione dei temi sociali con la mobilità dall’epoca moderna a quella postmoderna, i bisogni antropologici, le professioni, i nuovi settori economici
– Un nuovo senso del bello? Si analizzerà come la diffusione dei media e degli schermi multimediali abbia dato origine a nuovi linguaggi urbani. Oggetto di questa sessione saranno inoltre le nuove forme di urbanizzazione e architettura, così come le innovative soluzioni compositive alla base dei formati e dei prodotti audiovisivi e multimediali presenti negli spazi urbani.
Per l’eccezionalità dell’evento il giorno 07 giugno chi non potrà essere presente potrà comunque partecipare e seguire l’intervento di Henry Jenkins in collegamento live streaming su: www.triennale.org e www.meetthemediaguru.org