From 25.06.2012 to 26.07.2012
Pubblichiamo resoconto e video della tavola rotonda “Every color is green. Espressività e sostenibilità” dello scorso 24 maggio
L’incontro si è aperto con i saluti di Simone Zaccaria, Sales and Marketing Manager di Akzo Nobel Coatings e una sintetica presentazione dell’azienda: “AkzoNobel, quotata alla Borsa di Amsterdam e inclusa nel Fortune500, è leader a livello mondiale nella produzione di prodotti vernicianti e specialità chimiche con 55.000 dipendenti e una presenza globale in 80 Paesi nel mondo. All’interno del Gruppo AkzoNobel, quello dei rivestimenti in polvere, prodotti dal marchio Interpon®, è un settore strategico perché legato alla sostenibilità.
Le polveri sono infatti prive di sostanze tossiche, permettono un notevole risparmio energetico rispetto tecnologie competitive e sono eco-compatibili. Grazie a queste caratteristiche i rivestimenti in polvere Interpon® hanno recentemente conseguito l’omologazione SMaRT che, in termini di Life Cicle Analysis, ne certifica la totale sostenibilità”.
Il percorso nel mondo delle qualità delle superfici si è aperto con la presenza video del guru del colore e della “qualistica” Clino Trini Castelli, assente a causa di un intervento chirurgico d’urgenza, che ha proposto le sue riflessioni sull’idea di “Megatexture” e l’esperienza recente di un’applicazione di questi concetti, non nell’ambito produttivo delle grandi multinazionali che lo hanno visto più volte protagonista, ma nel settore dell’artigianato; il progetto è stato infatti sviluppato con l’Associazione degli Artigiani di Varese.
Dopo il sentito applauso di pronta guarigione che tutto il pubblico ha voluto dedicare a Clino Castelli, la parola è passata a Lia Luzzatto, docente, color designer e autrice di diversi libri sul colore, che per il suo intervento ha preso spunto dalla parola GREEN, concetto chiave dell’evento e valore portante di AkzoNobel. Il suo excursus storico sul significato del colore, si apre con un tema fondamentale: “Che cosa ci fa scegliere un colore invece di un altro? La scelta di un determinato colore è l’esito di un processo che ha inizio con la storia dell’uomo”. La risposta è sintetizzata in una piramide che colloca alla base i criteri di scelta biologici e fisiologici, ma pone più vicini al vertice della scelta il valore simbolico sociale del colore e il conseguente sviluppo del gusto. Partendo dall’idea di verde, allegoria del paradiso, e da come questa metafora concettuale si è evoluta nel corso dei secoli, Luzzatto afferma “La coscienza green si è diffusa diventando sinonimo di eco sostenibilità, fino ad abbracciare l’economia, dalla produzione industriale al terziario fino alla finanza”.
Recentemente il BLU, un colore simbolicamente legato alla purezza dell’aria e dell’acqua sta emergendo sul piano sociale: “Think blue”, “Acqua è vita” e altri slogan analoghi fanno supporre che, accanto al “pensiero verde” si stia sviluppando un “pensiero blu”. La blue economy si affianca così alla green economy e il verde, che nei secoli si era ritagliato uno spazio percettivo e un valore traslato ben preciso, oggi inizia ad abbracciare nello spettro visivo anche il blu, dando vita a un nuovo colore che possiamo chiamare BLERDE”.
A questa raffinata trattazione sui significato dei colori dal punto di vista simbolico e della comunicazione, è seguito l’intervento di Franco Raggi, Vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Milano, che ha offerto la sua personalissima concezione del colore da architetto e designer. La considerazione di partenza è che il colore può essere affrontato sostanzialmente in due modi opposti: la sistematizzazione della fisiologia della percezione e della scienza oppure il colore usato in modo gestuale. Estremi opposti che definiscono i confini tra scienza e arte. “Il colore in realtà ha fondamenta socio-antropologico e attraverso il colore si esprimono qualità, diversità e identità”. Il colore ha investito le avanguardie nell’arte come una questione che va ridotta alla sua essenzialità; in un’affascinante trattazione ricca di esempi (per Malevich il colore arriva a ridursi a zero nel suo “Quadrato Nero”, mentre per Klein diventa elemento distintivo, ecc), il percorso prosegue nelle avanguardie in architettura che siamo abituati a considerare in bianco e nero perché così le abbiamo sempre viste su libri. “In realtà l’uso del colore e di raffinate palette cromatiche erano parte di un’opzione ideologica e poetica fondante dell’architettura del movimento moderno” afferma Raggi, che affronta poi l’avanguardia nell’ambito del design che dagli ’60 agli anni ’80 quando “Attraverso l’uso di nuove tecnologie e di nuovi materiali nei quali il colore diventa elemento fondante di diversità, si propone una nuova forma di modernità: la casa cambia perché è cambiato il rapporto con lo spazio domestico; e attraverso il sistematico rimescolamento dei colori si afferma la filosofa che tutti i colori vanno bene e che è quella che io personalmente perseguo”. Le esperienze personali di applicazione del colore in architettura e le sperimentazioni artistiche di Raggi concludono questo interessante intervento.
Dalle riflessioni sugli aspetti emotivi del colore si passa a considerazioni tecniche con la presentazione di Tullio Rossini, R&D manager europeo AkzoNobel per i rivestimenti in polvere, un prodotto nato alla fine degli anni ’50 in UK e Olanda per soddisfare le esigenze dell’industria petrolchimica che si è gradualmente diffuso in tutto il mondo fino a superare oggi il milione di tonnellate di prodotto all’anno. Rossini spiega il motivo di questo sorprendente successo “I vantaggi dei rivestimenti in polvere sono sintetizzati nelle 3E –Economia, Energia, Ecologia- questi prodotti si sono infatti dimostrati un’alternativa economicamente valida e non inquinante alle vernici industriali a base di solventi e con ridotto consumo energetico nelle diverse fasi di produzione”. Dopo la chiara descrizione delle varie fasi di lavorazione dalla premiscelazione, all’applicazione elettrostatica fino al fissaggio in appositi forni, Rossini sottolinea anche i vantaggi legati all’estetica e alle capacità espressive di questi prodotti nell’architettura e nel design: “Nate con l’obiettivo di proteggere il manufatto di metallo dalle aggressioni chimico-fisiche costanti e prolungate nel tempo, le vernici in polvere termoindurente si sono inoltre evolute nel tempo cambiando la propria identità da sistema funzionale e protettivo a sistema decorativo. Se la parte organica del composto arriva al 65% ed è prevalente sugli altri componenti, i pigmenti che interessano il colore e la texture sono l’aspetto prevalente dal punto di vista percettivo ed emozionale”.
Quello che ci offre Per Nimer, Design Manager presso l’Aesthetic Centre AkzoNobel di Sassenheim, è un entusiasmante viaggio negli stili di vita contemporanei, nelle visioni del mondo e nei comportamenti di tendenza che investono ogni settore e si traducono anche in gusti collettivi e in modalità di fruizione degli spazi abitativi.
Presso l’Aesthetic Centre un gruppo di lavoro, il Trend Team, si occupa di interpretare gli stili di vita emergenti e di tradurli in palette cromatiche; il lavoro viene raccolto ogni anno nel volume Colour Futures (l’edizione 2012 si può scaricare gratuitamente http://www.colourfutures.com/ ; l’edizione 2013 sarà disponibile il prossimo autunno).
“Quando abbiamo iniziato la ricerca sui trend 2012, abbiamo pensato di partire dal settore della cosmetica, sempre un passo avanti rispetto agli altri campi di applicazione del colore. Estèe Lauder ci ha sinteticamente comunicato che il lip gloss è aut mentre il lip stik è in! Sembra una differenza insignificante, ma in realtà sottintende che dalla qualità di superficie caratterizzata dallo shining si passa alla qualità della sostanza del colore che va oltre la pura superficialità”.
I cinque stimolanti trend individuati dal gruppo dell’Aesthetic Centre hanno nomi assai evocativi –Delicate Mix, One Small Seed, Living Scrapbook, Different World, Rediscovered Heroes – e ciascuno di questi ha ispirato una precisa palette cromatica.
Chiude il panel dei relatori Massimo Caiazzo, architetto, docente e vicepresidente per l’Italia di IACC, Associazione Internazionale dei Color Consultant, che affronta il tema della percezione sinestetica, ovvero dell’interazione simultanea tra i sensi, che fin dall’antichità ha affascinato l’Uomo.
“Già gli Egizi enumeravano sei sensi tra i quali il più importante era il pensiero e nel trecentesco “Tacuina sanitatis”, il vino viene descritto come fonte di piacere che coinvolge tutti i sensi”.
Agli esempi che si susseguono ripercorrendo la storia dell’arte e della scienza, si affianca una ricerca tesa a dimostrare che il colore è anche un veicolo di informazioni primario che interagisce con le reazioni fisiologiche e psicologiche: “Nell’esperienza del colore, tutte le informazioni confluiscono in una percezione unitaria dove esperienza e istinto si fondono influenzando la nostra percezione della temperatura, del volume, del peso, del rumore e del trascorrere del tempo”.
La trattazione sottolinea in particolare le ricerche sulla simultaneità percettiva che si intensificano nel primo novecento in ambito artistico. “Il pittore Kandinsky, assegna a ciascun colore un suono e il pianista russo Scrijabin, partendo dal presupposto che le note per un musicista sono come i colori per un pittore, tenta di sistematizzare le associazioni tra suoni e colori. In effetti in musica si parla proprio di scala cromatica”.
Coerente con il tema del colore e della sinestesia è anche il concerto offerto dal Maestro Cosimo Gigante, diplomato in pianoforte al Conservatorio di Milano dove oggi è docente, che si propone di seguire le associazioni suggerite da Scrijabin con il suo metodo.
Si susseguono così "Preludio Op. 11 n° 4" in Mi minore di Scriabin (che appartenendo alla tonalità' di SOL secondo Scrijabin è arancione); "Preludio Op. 28 n° 6" in Si minore di Chopin (che appartenendo alla tonalità di RE secondo Scrijabin è giallo); "Clair de lune" in Re bemolle maggiore di Debussy (che appartenendo alla tonalità di DO diesis secondo Scrijabin è viola); "Valse Triste" in Sol minore di Sibelius (che appartenendo alla tonalita' di SI bemolle secondo Scrijabin è cremisi). La conclusione, fedele al tema GREEN della serata spetta alla "Marcia Turca K 331" in La maggiore di Mozart (che appartenendo alla tonalita' di LA secondo Scrijabin è appunto verde).
È ispirato alla percezione multisensoriale anche l’originale buffet sinestetico che ha chiuso la vivace serata; ideato da Renata Sias, coordinatrice e moderatrice dell’incontro, il buffet abbinava in modo originale i sapori di raffinati finger food e di gustose porzioni monodose ai colori della cartella cromatica RAL, normalmente utilizzata per l’identificazione dei rivestimenti in polvere.
AkzoNobel è la maggiore azienda produttrice di prodotti chimici speciali nonché leader nel settore delle vernici in polvere.
Con sede centrale in Olanda, AkzoNobel è una delle 500 compagnie incluse nell’Euronext di Amsterdam e nel Global Fortune nonché primo Gruppo Chimico Industriale inserito nell’indice Dow Jones ed incluso nell’FTSE4 Good Index.
AkzoNobel è un’organizzazione multiculturale che fornisce Clienti in tutto il mondo grazie ad una presenza capillare sul mercato. All’avanguardia nell’innovazione tecnologica è in grado di dare risposte concrete e sempre attente alla salvaguardia dell’Ambiente e della salute di Dipendenti e Clienti. L’obiettivo principale di Akzonobel è infatti lo sviluppo di risposte sostenibili con un elevato livello di eccellenza.
AkzoNobel è conosciuta sul mercato attraverso molti dei suoi brand, oggi vogliamo presentare Interpon®, brand leader nel settore delle vernici in polvere. Le vernici in polvere sono prodotti chimici vernicianti privi di solventi, privi di VOC e di metalli pesanti. Possono essere considerate amiche dell’ambiante, per questo motivo nel 2011 AkzoNobel diventa la prima azienda chimica a cui sia stata riconosciuta la più importante certificazione mondiale per la sostenibilità: SMaRT Platinum (Sustainable Materials Rating Technology).
Il sito produttivo europeo più importante per lo sviluppo e la ricerca delle vernici in polvere Interpon® si trova in Italia con direzione e produzione a Como e un’altra parte di produzione e laboratori a Romano d’Ezzelino (VI).
A Como vi sono inoltre i Centri di Ricerca Design, DAP (per il settore dell’elettrodomestico) e Metallic per lo sviluppo dei prodotti metallizzati (sia blend che bond).