From 04.04.2012 to 25.04.2012
Il Ministero dell'Istruzione ha attivato una consultazione pubblica sul valore legale dei titoli di studio che si concluderà il prossimo 24 aprile. CNA critico: vediamo perchè
Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, a questo indirizzo ha attivato una "Consultazione pubblica sul valore legale dei titoli di studio" che si concluderà il prossimo 24 aprile.
Il Consiglio Nazionale degli Architetti PPC segnala come "adottare un provvedimento che preveda l’abolizione del valore legale della laurea e la diversificazione del titolo, in relazione alla qualità, alla fama, ed alla esclusività degli atenei, comporterebbe l’adozione di aspetti propri di un modello liberale, americano ed anglosassone, paesi dove l’autonomia ed il coinvolgimento del privato nell’istruzione hanno raggiunto maturità e funzionamento grazie a decenni di corretto sviluppo.
Pensare di applicare tout-court un provvedimento di diversificazione del valore del titolo di laurea, quale quello ipotizzato dall’attuale governo, di discutibile risvolto positivo, sarebbe devastante in quanto avulso da provvedimenti di riforme modificatorie della competenza dello stato in materia di istruzione pubblica."
Per questo si chiede a tutti gli iscritti di partecipare alla consultazione rispondendo negativamente a tale diversificazione nelle condizioni date.
"Il 27 gennaio 2012, al termine del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Consiglio Mario Monti ha annunciato di voler sottoporre a consultazione pubblica il tema del valore legale del titolo di studio, affidandone la gestione al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
C’è, da parte di tutti i componenti del Governo, la convinzione che debba essere tutta la cittadinanza (compresi i giovani) a contribuire alla ripresa economica, impegnandosi nella crescita e nello sviluppo. In quest’ottica, il contributo costruttivo di coloro che hanno un interesse o un’opinione diviene incentivo al miglioramento delle decisioni. Ne guadagnano le istituzioni, che accrescono la propria trasparenza; i cittadini, che guadagnano l’accessibilità all’attività del Governo; infine, ne guadagna il Paese intero, che si adegua agli standard dell’Unione europea.
L’idea di fondo è quella di trasformare la consultazione in un percorso, un elemento portante dell’azione di Governo che, prima di decidere, si ferma ad ascoltare la voce dei destinatari delle decisioni: i cittadini. "
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