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Con Francesco Florulli e Elisa Pedone in via Paolo Sarpi

From 06.03.2012 to 06.04.2012

Tre in un colpo solo. Recupero dei sottotetti, manutenzione delle facciate e parcheggi condominiali interrati. Mica come dirlo

Tre in un colpo solo: parcheggi condominiali interrati, manutenzione delle facciate e recupero dei sottotetti.
Mica come dirlo.

Ci troviamo in via Paolo Sarpi, strada si sa pedonalizzata ma di intenso traffico commerciale, per cui se non bastasse possiamo aggiungere a pieno titolo come tema di progetto anche una attenta cantierizzazione.
Scavi certosini con carico scarico senza possibile sosta dei mezzi e necessari orari preordinati; ponteggi a rasofacciata per la continuità degli esercizi commerciali al piede; copertura ‘mobile’ per carichi e movimentazione di cantiere mediante impianto gru, montata all’interno della corte. Significa un cronoprogramma che limiti al massimo la discontinuità delle lavorazioni e il traffico indotto da queste. Che ha quindi portato a scelte importanti, e onerose, prima tra queste la struttura dei sottotetti in carpenteria metallica e solai in legno: opere cioè a secco e di prefabbricazione in officina poi montate in opera, che hanno  il vantaggio di una maggior rapidità di esecuzione e la limitazione delle lavorazioni umide direttamente in cantiere, in cui non vi sarebbe spazio di stoccaggio.

Scavi “marci-avanti” modello miniera -non sto scherzando. Per scavare in 250mq di cortile i 6 metri di sezione dei parcheggi interrati, su una sagoma triangolare molto costretta,  si è deciso di procedere proprio con questa tecnica particolare.  Si avanza a ‘pozzi’ di 2 metri per 2 di lato, in cui prima si puntella con travi di legno grezzo, puntellate e messe in pressione a suon di cunei; poi si inseriscono i contenimenti composti da tavole contro terra man mano che si scava con un piccolo bobcat e vanga a mano. Si procede così gettando volta per volta sottofondazioni e muri contro terra utilizzando come casserature le stesse tavole che servono a contenere lo scavo. In questo modo niente paratie o pali battuti, che significa evitare sicuri danni agli edifici esistenti.

Con spirito molto pratico Francesco Florulli mi spiega questo e molto altro del progetto al caldo della sala riunioni dello studio -sono i giorni della merla...- in cui trova luogo oltre che l’attività sua e di Elisa Pedone, anche quella di una ventina di altri professionisti in una sorta di co-working, chiamato 'Officina',  nato 10 anni fa con l’acquisto dello spazio e la sua ristrutturazione su due livelli.

E’ proprio dopo l’acquisto dei locali di 'Officina', 10 anni fa, che ha inizio l’avventura diabolica congeniata da Elisa e Francesco, che dopo aver proposto al condominio un progetto per valorizzare il cortile interrando i parcheggi, hanno accettato la controproposta di comprare il sottotetto condominiale per finanziare la realizzazione dei parcheggi e, vista la presenza del ponteggio, il rifacimento della facciata. Gli architetti hanno ottenuto il nullaosta del condominio a procedere con i sottotetti e un’opzione su alcuni posti auto in cambio del pagamento di una congrua cifra d’acquisto, della realizzazione dell’ascensore condominiale, del progetto e DL dei parcheggi e della facciata. Detto fatto.

La manutenzione di facciata in corso non pone particolari rilievi, se non la necessità di rimuovere una quantità di materiale plastico e improbabili tinte varie stratificatesi negli anni sui conci in pietra di zoccolatura, cornici e paraste. Elementi di composizione delle facciate che insieme alle scansioni di pieni e vuoti sono oltre che recuperati fisicamente anche qualificati nella composizione, come vedremo, anche il disegno del sopralzo.

In copertura dunque 3 nuovi appartamenti, naturalmente in classe A, che se non bastasse si avvalgono di un sistema geotermico a compendio dell’impianto climatico, di cui beneficerà anche Officina. Un disegno che per alcuni aspetti segue alcuni principi già testati in altri loro progetti.

Accomunati dalla struttura in ferro e solai in legno pieno di cm. 16  di spessore, i due corpi su Paolo Sarpi e via Aleardi si differenziano significativamente a partire dal disegno della sezione. Il corpo semplice dell’edificio su via Aleardi induce un tetto alla parigina, entro cui sono ritagliate delle cappuccine caratterizzate dalla cornice dei serramenti in pietra estroflessi dal volume rivestito in zinco, a ricavare ulteriore spazio, così come avviene per i serramenti a tutta altezza che prospettano all’interno della corte, su entrambi i fronti.
Mentre invece  il corpo doppio dell’edificio di via Paolo Sarpi, è caratterizzato da balconate aggettanti a mo’ di gronda e da ampie bucature il cui passo è scandito in parte dalle paraste messe a nudo sulla facciata a pieno sud, apparendo quindi come un volume di coronamento più che come un sottotetto. La copertura è poi  un tetto a giardino, accessibile dalle proprietà sottostanti, che garantisce un isolamento termico ideale sia d’estate che d’inverno.

Una esperienza intensa che in tempi estremamente rapidi renderà conto del lavoro certosino di oltre 10 anni di ricuciture burocratiche e faticose relazioni di buon vicinato.
Come è nella essenza del nostro mestiere che ci fa testimoni della vita degli edifici. Come dice il saggio, consapevoli che  “il rispetto dell’identità architettonica di un edificio è ciò che ne rende possibile il cambiamento, ciò che ne garantisce la vita.”

Francesco de Agostini

 

Intervento di recupero  sottotetti, parcheggio interrato, manutenzione di facciate
Progetto Architettonico: 2003-2012

Progettazione architettonica e DL:  arch. Francesco Florulli e Elisa Pedone con Andrea Nulli
Collaboratori: Delaram Bolourchi . Andrea Cocozza . Maria Mirenda . Patrizia Biasini
Progetto strutturale: FV Progetti Srl
Coordinatore Sicurezza in fase di Progetto ed Esecuzione: Ing Guido Celsi
Imprese Costruttrici:  Gruppo LMB Snc  - I.S.A.C. Srl - Leoni Srl -  Montagnoli Evio Srl
Progetto impianti meccanici ed elettrici: NP Studio di Ingegneria
Committente: Fra Immobiliare SaS – Condominio Sarpi 42


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