From 19.12.2011 to 19.01.2012
Una intervista a Paola Albini per conoscere e approfondire le iniziative volte alla diffusione del pensiero e del lavoro dell'architetto milanese
Incontro Paola Albini presso lo studio di via Telesio che fu di Franco Albini, per parlare degli obiettivi della Fondazione a lui dedicata, tra cui il recente completamento del ‘museo virtuale’ degli allestimenti, disponibili sul sito.
Molteplici sono le attività della Fondazione, orientate alla diffusione e alla tutela del materiale d’archivio e del patrimonio culturale dello studio.
Percorriamo rapidamente la storia della Fondazione.
Nel 2002 viene posto della soprintendenza il vincolo all’archivio dello studio, diventato dal ’70 Albini Helg Piva.
Nel 2006, centenario della nascita di Franco Albini, viene organizzata la grande mostra ‘Zero Gravity’ alla Triennale, curata da Renzo Piano e Franco Origoni.
A seguito dell’esperienza della mostra, nasce nel 2007 la Fondazione Franco Albini, al fine di divulgare, tutelare e valorizzare l’archivio dello studio.
Lo stesso anno, grazie alla sponsorizzazione del gruppo Accenture si avvia l’acquisizione digitale dei documenti d’archivio e il progetto di un ‘museo virtuale’ mirato alla ricostruzione degli allestimenti più importanti, per loro natura temporanei e pertanto non più esistenti.
Si tratta di 7 modelli 3D elaborati dal gruppo Accenture sulla base delle specifiche dimensionali e tecniche fornite dalla Fondazione, che hanno permesso il ridisegno in cad di questi spazi poi resi navigabili.
Parallelamente viene svolta una attività editoriale di divulgazione piuttosto capillare, che non disdegna la distribuzione nelle edicole, soprattutto delle pubblicazioni del gruppo editoriale del sole 24 ore ed Hachette.
Ma non solo. Electa avvia la pubblicazione di una trilogia, a partire da ‘Musei ed Allestimenti’, a cura di Augusto Rossari e Federico Bucci, nel 2005; passando per ‘Design e interni’, di Federico Bucci e Gianpiero Bosoni del 2009; e si dovrebbe concludere con l’uscita di ‘Architetture’, a completamento del quadro professionale di Franco Albini.
Paola, pur di formazione umanistica ed essendosi occupata di teatro fino a poco tempo fa, affronta con grande passione il lavoro della Fondazione. In qualità di vice presidente ne cura personalmente le relazioni e si occupa in prima persona dell’organizzazione e presentazione dei progetti di cui stiamo parlando.
Sotto l’aspetto produttivo alcune iniziative hanno segnato questi primi anni di vita della Fondazione: le riedizioni con Cassina di una decina di pezzi di Design, a partire dalla sedia ‘Luisa’ fino all’ardita libreria del ‘38 “Veliero’.
Ma anche riedizioni con la Richard Ginori, di alcuni oggetti degli anni ’30. A riguardo segnala anche l’attività di certificazioni di autenticità degli originali del design, sempre volta al controllo e tutela del patrimonio di Franco Albini.
In questa direzione, capitolo fondamentale è volto al monitoraggio e tutela delle opere architettoniche, con azioni rilevanti come è successo per le fermate delle MM manomesse senza alcun criterio di qualità.
È stato curato dalla fondazione un Manuale contenente le linee guida di intervento, in cui la documentazione d’archivio accompagnata da alcune schede tecniche dei materiali orienta il delicato lavoro di manutenzione di quest’opera, che è stata, non dimentichiamo, la matrice per le metropolitane di S.Paolo e New York.
Non può mancare una parola di ricordo per Bob Noorda, antico amico di Albini e membro fondatore del comitato scientifico della Fondazione.
Un comitato scientifico ‘pesante’, composto da illustri decani della cultura italiana, come Carlo Bertelli, Salvatore Natoli e Bob Noorda appunto, oltre che da alcuni studiosi della così detta ‘scuola milanese’ e del design come Gianpiero Bosoni, Federico Bucci, e più in generale del mondo editoriale Francesco Dal Co.
Ci auguriamo che un Comitato che con grande autorevolezza ricopre competenze anche trasversali e culturali di alto livello, possa trovare il tempo di proporre momenti di studio e approfondimento sull’archivio Albini.
A riguardo però un sogno nel cassetto Paola ce l’ha: allestire uno spettacolo che ritragga la profonda etica di vita, le intense discussioni legate allo sviluppo della storia dell’architettura moderna, tratto da lettere e testi di Franco Albini e dei suoi eroici compagni di lavoro come Persico, Pagano etc. Un ulteriore strumento di divulgazione di questo straordinario patrimonio culturale che non finisce di stupire per ricchezza e quantità di opere realizzate.
In questo senso sono stati prodotti dalla Fondazione anche alcuni video di approfondimento del lavoro di Albini, attraverso interviste e materiali inediti, sempre curati da Paola Albini.
In programmazione ci sono anche dei video dedicati agli interni ancora esistenti, ai quali dedicare qualche altra mostra.
Ed infine immaginare un itinerario degli edifici milanesi di Albini e della sua cerchia, cui sicuramente il nostro Ordine darà il suo apporto.