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Lo sviluppo delle nuove linee di indirizzo del PGT

From 18.11.2011 to 19.12.2011

Dopo l'approvazione del 'documento politico di indirizzo' di revisione del Piano l'assessore De Cesaris e i suoi collaboratori proseguono con questo difficile lavoro

Il 13 ottobre la giunta Pisapia ha definitivamente revocato il Piano di Governo del Territorio della giunta Moratti, proponendo con il «Documento politico di indirizzo» redatto dal neo assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris le nuove  linee di orientamento per il  futuro PGT.
Obbiettivo ambizioso riportare il documento di Piano, riveduto e corretto secondo queste linee, in consiglio dopo la befana, per giungere a pubblicarlo nel mese di marzo.
Si avvia in questo modo il processo di revisione complessivo del Piano, cui sarà necessario far seguire a queste premesse documenti  più propriamente operativi al fine di sciogliere i numerosi nodi che il Piano proposto dalla giunta Moratti ha sempre tenuto di fatto oscuri.
Come ci sottolinea Clara Rognoni, Consigliere dell’Ordine ma anche Vicepresidente del Collegio Ingegneri e Architetti e Coordinatore della Commissione Interprofessionale, è importante che vengano ora formulate da parte dei professionisti le osservazioni utili a rendere gli strumenti del PGT operativamente efficaci.
Per questo rendiamo disponibile la rubrica 'lettere alla redazione', dove sono già raccolti alcuni interventi dedicati al tema, cui potete scrivere per raccogliere appunti, suggerimenti e osservazioni che ci proponiamo di sottoporre all'assessore.
I primi sono stati consegnati in occasione dell'incontro pubblico con l’assessore di mercoledì 16 novembre presso l'Urban Center.

In tale occasione
di incontro il coordinatore del gruppo di lavoro Franco Sacchi, Direttore del centro studi PIM, ha puntualizzato i diversi aspetti del documento più sotto pubblicato.
Attorno al Centro Studi PIM si raccolgono altri consulenti di area specifica intervenuti:
Paolo Galuzzi, del Politecnico, che chiede di eliminare il concetto di densificazione;
Paolo Rigatti, di AMAT (Agenzia Milanese Mobilità e Ambiente), che ha sottolineato le criticità del cambio di destinazione sulle volumentrie esistenti e il rapporto con le infrastrutture.
Sono inoltre intervenuti alcuni professionisti e rappresentanti di varie associazioni con richieste molto specifiche.
A breve altre occasioni di confronto.

Segnaliamo infine anche il dibattito/seminario in rete in corso sul sito del DPA del Politecnico, con 20 interventi già pubblicati.

Di seguito i principali punti perseguiti dal documento di indirizzo, che potete scaricare integralmente.
(N.d.R.)

Obiettivi:
a) Rafforzamento della città pubblica
Obiettivo primario sarà il rafforzamento delle dotazioni pubbliche della città, attraverso:

  • la rivisitazione del Piano dei Servizi, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni emersi dalle domande localizzate, salvaguardando i servizi esistenti (con particolare riferimento alle dotazioni eccellenti) e potenziando la disponibilità pubblica di aree, servizi e attrezzature collettive;

  • l’incremento delle dotazioni pubbliche negli ambiti di trasformazione, con l’aumento delle quote di cessione per verde e servizi, la definizione di priorità e di prestazioni specifiche e contestualizzate del progetto pubblico, il condizionamento delle trasformazioni in relazione alla sostenibilità infrastrutturale e ambientale, ecc.;

  • il potenziamento dell’housing sociale, ridefinendo gli equilibri tra le differenti forme di canone, cercando di massimizzare l’affitto e in particolare la quota a canone sociale. Si cercherà di introdurre correttivi che rendano effettive previsioni che ad oggi non potrebbero avere riscontri concreti, in particolare garantendo la disponibilità nelle trasformazioni delle aree su cui realizzare l’edilizia sociale, con attenzione all’integrazione urbanistica e tipologica degli interventi nelle trasformazioni urbane programmate.


b) Rilancio della qualità urbana

Il secondo obiettivo è orientato al rilancio della qualità urbana, che passa dalla valorizzazione della città esistente e dalla revisione degli obiettivi di crescita. Il fine è quello di recuperare una dimensione di concreta ed effettiva fattibilità delle trasformazioni, che superi le attuali previsioni, di fatto inattuabili, attraverso l’individuazione di indici di edificabilità che siano compatibili con la città e i suoi tessuti urbani. Tre saranno i punti di intervento:

  • revisione degli indici edificatori connessi al sistema perequativo del Parco Agricolo Sud Milano, con l'eliminazione delle potenzialità edificatorie previste per gli Ambiti di Trasformazione Periurbana (ATP) e la ridefinizione degli stessi per indicare le strategie territoriali e gli obiettivi strategici/specifici del Comune da perseguire nella redazione dei Piani di Cintura Urbana (PCU), nonché lo stralcio degli Ambiti di Trasformazione di Interesse Pubblico Generale (ATIPG) ricompresi nel perimetro del Parco;

  • riduzione differenziata degli indici di edificabilità e delle possibilità di densificazione per gli Ambiti di Trasformazione Urbana (ATU), con l’ipotesi di procedere all’eliminazione/riduzione di alcuni Ambiti che comportano un ingiustificato consumo di suolo; 

  • limitazione delle potenzialità edificatorie nella città consolidata, oggi virtualmente illimitate, con l’introduzione, compatibilmente alle caratteristiche dei tessuti, di un indice massimo, la ridefinizione delle modalità attuative in rapporto agli impatti degli interventi, oltreché la modifica e l'articolazione degli incentivi premiali; 

  • integrazione tra progetti di trasformazione urbana (negli ATU e nel TUC) e governo della mobilità urbana.

Accanto ad una valutazione più attenta degli indici e della dimensione degli interventi, si procederà a una revisione delle regole di trasformazione della città consolidata, in particolare attraverso la rettifica dei meccanismi attuativi del piano, al fine di recuperare strumenti che permettano un maggiore controllo urbanistico e morfologico, una più accentuata salvaguardia del tessuto storico e una puntuale verifica delle ricadute pubbliche e sociali.

Infine, la manovra correttiva riguarderà anche la disciplina inerente l’indifferenza funzionale, mantenendone il principio nella città consolidata, pur inserendo alcuni correttivi (es. relazione con le condizioni di accessibilità e con le caratteristiche funzionali di contesto, forme di incentivazione per le funzioni deboli, ecc.) e introducendo maggiori indirizzi e certezze per gli ambiti di trasformazione (es. individuazione delle funzioni incompatibili in relazione alla vocazione delle aree, ecc.).

c) Sostenibilità ambientale
Il terzo grande obiettivo guarda alla sostenibilità ambientale delle scelte del Piano. Questa strategia si traduce:

  • nel miglioramento della mobilità urbana, con particolare attenzione al potenziamento del trasporto pubblico e all’incremento di forme di mobilità “dolce e in sicurezza” e a basso impatto ambientale. In particolare, si opererà per rivedere la rete infrastrutturale di progetto definita sia dal Documento di Piano che dal Piano dei Servizi, le regole per la dotazione di sosta contenute nel Piano dei Servizi, il principio di densificazione legato all’accessibilità alle stazioni della rete metropolitana e gli indirizzi per gli Ambiti di trasformazione contenuti nel Documento di Piano;

  • in una forte attenzione alle prestazioni ambientali in ordine al risparmio energetico degli edifici, alla loro durata nel tempo, alla riqualificazione del patrimonio esistente, rivedendo ove possibile le regole incentivanti, attraverso la distinzione tra requisiti obbligatori minimi e fattori premianti, e provando ad allargare le prestazioni energetiche anche ad altre prestazioni “ambientali” (es. il tema delle superfici degli spazi aperti e il loro trattamento).

 

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