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Architetto e Maestro: Lodovico Meneghetti

Dal 15.06.2011 al 24.06.2011

Giovedì 23 Giugno alle ore 18:30 presso la Sala della Biblioteca si svolgerà la presentazione del volume dedicato a Lodovico Meneghetti e alla sua opera

Giovedì 23 Giugno alle ore 18:30 presso la Sala della Biblioteca in via Solferino 17 si svolgerà la presentazione del volume "Le stagioni delle scelte. Lodovico Meneghetti: architettura e scuola" a cura di Daniele Vitale, all'interno del ciclo "La Biblioteca degli Architetti".

Introduce:
Franco Raggi
Consigliere dell'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Milano

Ne parleranno:
Pier Luigi Benato
Segretario dell'Ordine degli Architetti P.P.C. di Novara
Enrico Bordogna
Professore del Politecnico di Milano
Angelo Torricelli
Preside della Facoltà di Architettura Civile del Politecnico di Milano
Daniele Vitale
Professore del Politecnico di Milano
Sarà presente all'incontro Lodovico Meneghetti

Lodovico Meneghetti, nato a Novara nel 1926 e laureato al Politecnico di Milano, è stato uno dei protagonisti della cultura architettonica italiana del dopoguerra. Il suo impegno ha attraversato stagioni diverse nel tempo, dividendosi tra architettura e politica e tra insegnamento e scrittura, ma sempre rimanendo animato da impegno ideale e passione civile. Meneghetti è stato innanzi tutto architetto di mestiere e di grande maestria. Ha avuto studio professionale con Vittorio Gregotti e Giotto Stoppino, fino al 1963 a Novara e dal 1963 al 1969 a Milano. Ha realizzato con lo studio opere di architettura, arredamento e design, che sono state a lungo al centro del dibattito italiano e delle sue contese ideali. Ma ha anche ricoperto ruoli di rilievo nell’amministrazione pubblica del Comune di Novara come assessore (1956-1960) e ha guidato gruppi di tecnici che hanno progettato il nuovo Piano regolatore generale e altri piani urbanistici (1962-1963). È stato a lungo una figura vivace e di rilievo della vita sia politica che culturale della città. Si è trasferito nel 1963 a Milano, dove ha iniziato a insegnare al Politecnico. L’impegno nel campo dell’insegnamento e dello studio è diventato preminente, tanto che dall’inizio degli anni settanta vi si è dedicato a tempo pieno. Ha svolto un ruolo centrale nel rinnovamento della scuola di architettura, ricoprendo cariche istituzionali, formando generazioni di giovani e pubblicando saggi e ricerche in una serie di volumi. Con la città di Novara ha continuato a mantenere rapporti di ricerca, di interlocuzione e di scambio.

Il libro è diviso in tre parti. La prima parte è un saggio lungo e appassionato di Meneghetti sulla sua esperienza culturale e sul suo lavoro di architetto. È accompagnato dall’illustrazione della sua opera costruita e disegnata.
La seconda parte comprende saggi e testimonianze su aspetti diversi della personalità e dell’opera, elaborati da colleghi, storici e critici. Gli scritti di Guido Canella, Daniele Vitale e Antonio Monestiroli collocano la figura di Meneghetti nella vicenda dell’architettura italiana e nelle dialettiche della cultura e della scuola. Altri scritti ricostruiscono la vicenda di Novara dagli anni cinquanta agli ottanta del Novecento, delineando il ruolo che Meneghetti vi ha giocato: così Fausto Bertinotti, Cesare Bermani, Pier Luigi Benato, Emilio Battisti, Sergio Rizzi, che costruiscono un quadro singolare e vivace dell’evoluzione della città. Federico Bucci e Massimo Fortis disegnano da punti di vista diversi un ritratto. Due antichi allievi, Georg Frisch e Leo Guerra, trattano dell’insegnamento e della figura del professore. Un saggio di Giancarlo Consonni affronta la questione della ricerca di Meneghetti sul paesaggio. La terza parte è costituita da un sistema completo di regesti e apparati sulla figura di Meneghetti, sulla vita, le opere, gli scritti.
Il libro è ad un tempo una ricostruzione storica e un contributo al dibattito sui problemi del presente; offre un quadro dialettico dell’opera di Meneghetti e ripropone problemi di interpretazione della vicenda del Novecento.

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