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Grandi parchi per grandi progetti?

From 25.05.2009 to 25.06.2009

Terza ed ultima serata dedicata al paesaggio con due attori del verde pubblico milanese: Alessandra Rossi del Comune di Milano e Vittorio Ingegnoli, paesaggista

La terza serata dedicata al paesaggio ha visto nuovamente due attori del verde pubblico milanese: Alessandra Rossi del Settore Tecnico Parchi e Giardini del comune di Milano e Vittorio Ingegnoli, progettista di diverse aree verdi milanesi tra cui Citylife nonché docente universitario.

Introducendo la serata Francesca Riva Belli Paci, architetto paesaggista, si rallegra che, dopo tanto tempo l’Ordine degli Architetti includa anche i paesaggisti e che abbia dato loro voce attraverso questo ciclo di conferenze che si augura essere solo il primo.

Per perseguire lo scopo di far conoscere un po’ più a fondo cosa ci riservano le trasformazioni della nostra Milano, Alessandra Rossi fornisce una rapida carrellata dei progetti in corso di realizzazione all’interno del comune di Milano: alcuni di progettazione diretta del settore Parchi e Giardini, altri inseriti nei piani urbanistici a carico degli operatori privati in accordo con il Comune.

Il settore Parchi e Giardini infatti gestisce non solo le proprie aree verdi ma anche, nell’obbiettivo di migliorare la quantità, qualità e fruibilità del verde, le realizzazione degli operatori privati a scomputo di oneri.

E’ sorprendente sapere da Alessandra Rossi che il Comune di Milano dispone, per la gestione dei 21.000 mq. di verde pubblico, di € 1,50 all’anno mentre il comune di Parigi dispone di 10,50 € all’anno per metro quadrato.

Ognuno dei progetti che vengono proiettati in sala ha una sua peculiarità interessante: dal PRU di Ribattino per via del laghetto artificiale realizzato sotto alla tangenziale per vietare la permanenza di persone in quell’area, al Sistema Molise-Calvairate inserito nei Contratti di quartiere II interessante per la coesione tra diversi enti all’interno dell’intervento.

Interessante il connubio tra tecnologia e natura nell’intervento di mitigazione e di compensazione ambientale dell’area intorno al depuratore di Nosedo (Parco della Vettabia) dove, per la prima volta in Italia, viene creata una porzione di bosco umido con funzione di fitodepurazione.

Tra i progetti a scomputo di oneri a carico degli operatori privati e, per questo, molto interessanti dal punto di vista di coordinamento tra le parti in causa, vediamo il Portello con il suo sistema verde molto plastico e scultoreo che fa da contraltare al Monte Stella e il parco Franco Verga a nord di Milano, dove la parte degli operatori privati, già realizzata, è servita da esperienza per la progettazione della parte a carico del comune ancora da realizzare.

Vittorio Ingegnoli, essendo non solo paesaggista ma anche dottore in Scienze Naturali, introduce il suo intervento con un tema che gli sta particolarmente a cuore “ Progettare un paesaggio (anche urbanizzato) non può più prescindere dalla dimostrazione scientifica che il paesaggio è un’entità vivente, cioè rappresenta uno specifico livello di organizzazione della Vita sulla Terra”. Secondo Ingegnoli, associando le disfunzioni paesistiche con le patologie umane, trova che oggi i parchi urbani rivestano, a condizione che siano progettati secondo i principi scientifici della bio-ecologia, una funzione fondamentale e non più trascurabile per la diminuzione dell’inquinamento dovuta ai flussi ascensionali della temperatura verso i centri cittadini.

Importantissimo quindi, per Ingegnoli, che vengano creati grandi parchi (non servono i filari o le cinture verdi) il più possibile all’interno del tessuto urbano affinché creino un sistema fotosintetizzante significativo. In tal senso, quale miglior occasione per Milano viene dai PRU che riqualificano e convertono le grandi aree milanesi rese libera dalla dismissione delle aree industriali lasciate libere in questi ultimi 10 anni. E’ un’incredibile occasione che Milano non si deve lasciar scappare.

Alcune domande dei presenti in sala, prevalentemente paesaggisti, per chiedere chiarimenti sul sistema del verde urbano ecocompatibile e sulle conseguenze negative che possono avere i grattacieli (ora molto alla moda) sull’inquinamento delle città. Grandi parchi per grandi progetti? La risposta di Ingegnoli è “SI’” Ed è decisamente ed ecologicamente categorica.

 

Chi desiderasse leggere i resoconti delle altre due serate le trova qui:

Dal piano Beruto ai giorni nostri passando per il Monte Stella

Boschi, raggi e cinture: i nuovi temi del verde a Milano

 

 

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