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Beverina Associati - con Luca Beverina in via M. G. Donadoni a Milano

Dal 02.03.2009 al 02.03.2010

Il sopralluogo di oggi ha come oggetto una iniziativa di Cohousing. Come i più affezionati forse ricorderanno, abbiamo già conosciuto...

Il sopralluogo di oggi ha come oggetto una iniziativa di Cohousing.
Come i più affezionati forse ricorderanno, abbiamo conosciuto questo tipo di intervento in occasione del Giornale di Cantiere n.11 dedicato al lavoro di Giano Donati e Offarchitetti di via Alamanno, anch'esso parte dell’arcipelago Cohousing.

Incontriamo in cantiere  l’arch. Luca Beverina, progettista dell’intervento, con l’arch. Zigoi che, per conto di Ventures Cohousing,  ha coordinato invece la progettazione degli spazi condominiali.

Così come nel caso del precedente richiamato sopralluogo, si tratta  in realtà di un intervento ‘tradizionale’ sviluppato da un operatore che, una volta in cantiere, ha coordinato la commercializzazione  tramite questa particolare agenzia.

È chiaro che trattandosi di una zona caratterizzata dalla massiccia presenza di importanti realtà culturali, in primis l’università, l’agenzia ha manifestato interesse riguardo questo intervento di riqualificazione poiché i suoi caratteri insediativi  sono sicuramente affini alla popolazione che predilige questa pratica abitativa.
L’intervento consta infatti in un recupero e frazionamento di un ex opificio in loft e piccoli appartamenti.

Ma il cohousing di cosa  tratta?
Di ‘vicinato elettivo’: l’agenzia si fa tramite mediante  un azione di facilitazione tra i propri iscritti, interessati a questa forma di abitare, di un dialogo diretto, al fine di comporre una ‘comunità  virtuosa’, i cui membri condividono le regole di convivenza e la fruizione degli spazi accessori d’uso collettivo e comunemente definiti nel progetto. Un po’ come avveniva, forse in modo più spontaneo, nelle cooperative di una volta.

Significativo è il fatto che tali spazi sono definiti nel regolamento edilizio come accessori, per cui non costituiscono slp e possono quindi essere costruiti in deroga a qualsiasi limitazione dimensionale.

L’arch. Beverina mi racconta il carattere dell’intervento, per altro comune ai tanti recuperi delle piccole aree industriali dismesse della zona in corso: ristrutturazione con recupero sottotetto di una ex fabbrica, in specie di tappi.
Ovvero una trentina di alloggi muniti di box sotterranei, raccolti ad U intorno ad una corte, alcuni spazi ad uso comune, a partire dalla ragguardevole piscina con solarium, una zona living attrezzata con cucina, la lavanderia ed una hobby room.
La corte in realtà sarà un giardino, che al posto di essere frazionato in tanti piccoli zerbini di ingresso ai ‘loft’ dei piani terra, si è deciso di condividere comunemente.

L’edificio si articola su tre corpi di fabbrica tra loro legati: testata verso strada su 4 piani fuori terra, già ad uso abitativo, con adiacente il nuovo volume composto dalle parti accessorie (piscina living etc), e il corpo ad U a definire la corte che si sviluppa su due livelli: piano terra costituito da loft a doppia altezza, monoaffaccio verso la corte, ampiamente soppalcato; piano sottotetto, composto da alloggi distribuiti attraverso una intercapedine sul retro, lungo i muri di perimetro del lotto, a non compromettere gli affacci sul giardino centrale e muniti di copertura a terrazzo d'uso individuale.

La sagoma rispetta il profilo del precedente edificio composta da diverse falde a sottolineare le unità sottostanti, finite in colore diverso dal terrazzo retrostante, come ben visibile nei disegni del progettista.

Luca sembra soddisfatto, nessun particolare intoppo, a livello amministrativo la commissione edilizia si è limitata a chiedere che venissero rispettate le quote di allineamento dei fili di gronda degli edifici limitrofi sulla testata verso strada, cosa che ha comportato l’inserimento di una semplice pensilina sul fronte, sorta di brise soleil sull’area della piscina soprelevata.

I lavori procedono, nessuna sorpresa nemmeno dalla bonifica in fase di scavo, che spesso riserva, come abbiamo visto in precedenti sopralluoghi, spiacevoli sorprese.

L’arch. Zigoi, già professore a contratto al Politecnico, che come ho detto è intervenuto a sovrintendere la progettazione delle parti comuni, sottolinea come di fatto l’intervento già si prestasse alle caratteristiche tipiche del cohousing, a partire dall’inserimento della piscina, caratteristica sicuramente di pregio dell’immobile.

Dato il rapido espandersi delle iniziative del gruppo Ventures Cohousing, attendiamo con curiosità le occasioni che arriveranno quando finalmente la progettazione sarà integrata alla domanda e dove quindi anche nei tagli degli alloggi si potranno sperimentare zone di ‘comunità’ più prossime e di uso quotidiano.


Francesco de Agostini

 

Edificio per Uffici di nuova costruzione
Via M.G.Donadoni 12, Milano 2007/09
Progetto architettonico e Direzione Lavori:  Luca Beverina – Beverina Associati
Collaboratori: Stefano Veronelli, Matteo Pozzi
Progetto strutture: Massimo Beverina – Beverina Associati
Progetto impianti : Nicola Piazza – NP Ingegneria
Impresa di costruzione: Delventi
Committente: Loftland srl


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