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Attilio Marcozzi – Consulente Fiscalista

From 19.02.2009 to 23.02.2010

Proseguono le nostre interviste con i consulenti esterni all’Ordine sulle problematiche professionali: è il turno del dott. Attilio Marcozzi, consulente fiscalista.

Terza puntata dei nostri incontri con i consulenti esterni dell’ordine sulle problematiche professionali: è la volta del dott. Attilio Marcozzi, consulente riguardo gli aspetti fiscali della professione.

47 anni, Dottore Commercialista in Milano, laureato in economia aziendale presso l’Università Bocconi di Milano nel 1986.
Sindaco di varie società di diritto italiano, di cui una quotata al mercato “Expandi”.
Svolge altresì incarichi quale CTU e Perito da parte del Tribunale di Milano.

Collabora con l’Ordine degli Architetti di Milano come consulente dal 1994, ma è disponibile attraverso lo ‘sportello’ con una frequenza mensile dal 2003, salvo due appuntamenti mensili nei periodi di particolare richiesta, come ad esempio in corrispondenza della compilazione della dichiarazione dei redditi.


- Quali sono gli argomenti che con maggior frequenza vengono sottoposti alla tua attenzione?

Nell’ordine:

* Regime fiscale dei “minimi”: valutazione della convenienza rispetto agli altri regimi e alle collaborazioni occasionali

* Studi di settore: chiarimenti, ambito di applicazione e modalità di trattazione con l’Agenzia delle Entrate per gli inviti al contraddittorio

* Dichiarazioni dei redditi: compilazione dei quadri del reddito autonomo e del modulo degli studi di settore

* Apertura partiva IVA: adempimenti e quando è necessaria

* Regimi fiscali: scelta del regime migliore in funzione della dimensione dell’attività e delle modalità di svolgimento della professione

* Collaborazioni occasionali: limiti all’esercizio della professione in forma occasionale

* Deducibilità dei costi: acquisto attrezzature, gestione autovetture, costi per l’affitto dello studio, costi ad uso promiscuo

* IRAP: domande di rimborso e gestione del contenzioso avanti la Commissione tributaria

* Studi associati: scelta del regime fiscale tra professionista singolo e associazione professionale, suggerimenti per la redazione dello statuto dell’associazione

* Inarcassa: termini e obblighi per l’iscrizione e pagamento dei contributi


- Il regime dei contribuenti ‘minimi’ è una nuova formula, introdotta dalla finanziaria 2008. Ci puoi spiegare in cosa consiste?

Il regime agevolato dei contribuenti “minimi” è stato introdotto per le persone fisiche che, nell’anno precedente:

a) hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 30.000 euro;

b) non hanno sostenuto spese per lavoro dipendente o per collaboratori a progetto;

c) nel triennio precedente non hanno effettuato acquisti di beni strumentali, neppure mediante contratti di locazione, anche finanziaria, per un importo complessivo superiore a 15.000 euro.

Il regime dei minimi cessa di avere efficacia quando viene superato uno dei limiti di cui sopra.
Sono tuttavia esclusi dal regime dei contribuenti minimi i soggetti che esercitano attività di lavoro autonomo in forma individuale e, contestualmente, partecipano a società di persone o associazioni professionali.
I contribuenti minimi emettono fatture “senza IVA” e non possono detrarre l’IVA assolta sugli acquisti.

Gli obblighi contabili dei contribuenti “minimi” sono molto limitati. Sono infatti esonerati dagli obblighi di registrazione delle fatture emesse e degli acquisti e di tenuta delle scritture contabili. Devono solo conservare i documenti ricevuti ed emessi e tenere un conto corrente bancario nel quali far confluire le somme riscosse e pagate nell’esercizio dall’attività.

I contribuenti minimi sono esonerati dagli studi di settore e dalla compilazione del modello per la comunicazione dei relativi dati. Non sono soggetti passivi IRAP e al reddito professionale si applica un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali regionali e comunali pari al 20%.

I compensi percepiti dai contribuenti minimi sono comunque assoggettati alla ritenuta di acconto del 20% da parte del sostituto d’imposta (quando il soggetto che paga la fattura è un soggetto IVA).


- Gli studi di settore in un mestiere così altalenante come il nostro appaiono, anche per l’importanza che hanno, di difficile gestione da parte del professionista...


Gli studi di settore sono uno strumento presuntivo di accertamento in base al quale l’Agenzia delle Entrate cerca di determinare la capacità di conseguire compensi in base ai dati contabili e alle modalità di effettivo svolgimento dell’attività professionale svolta, così come risulta in un apposito questionario che va allegato alla dichiarazione dei redditi.

Gli studi di settore, nel caso dei professionisti, non si applicano in caso di inizio o cessazione dell’attività nel periodo d’imposta o per i contribuenti minimi.

Per verificare se i risultati della dichiarazione dei redditi sono allineati con i compensi previsti dalla metodologia degli studi di settore, i contribuenti possono utilizzare un prodotto software (Ge.ri.co.) distribuito gratuitamente dall’Agenzia delle entrate che permette di conoscere i compensi presunti. In particolare, il contribuente può verificare a) la congruità dei compensi dichiarati; b) la coerenza dei principali indicatori economici che caratterizzano la propria attività.

Nell’ipotesi in cui i compensi effettivi del contribuente siano inferiori a quelli determinati dal software Ge.ri.co, il soggetto può procedere all’adeguamento spontaneo in dichiarazione dei propri compensi, oppure dimostrare all’Agenzia delle Entrate i motivi degli scostamenti rispetto ai risultati dello studio.


- Come ti sembra  il livello di preparazione di chi ti chiede  consulenza:

Il livello di preparazione degli interlocutori è molto vario.

Rimane confermata l’impressione che l’Architetto “tipo” ha spesso un rifiuto per la gestione contabile e fiscale della propria posizione.
Il livello di preparazione, comunque, va dai neoiscritti che conoscono molto poco gli obblighi di tipo fiscale e Inarcassa ad alcuni pochi Architetti che, invece, sono molto preparati e precisi nella gestione della propria posizione fiscale.


Ringraziamo il dott. Marcozzi, ricordando a tutti che per poter usufruire della scienza del nostro consulente in merito alle tematiche relative agli aspetti fiscali della  professione, è sufficiente prenotare l’appuntamento in Segreteria.




    


 



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