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Ritmi urbani e qualità della vita: le nuove sfide al governo della città

Dal 14.05.2008 al 31.05.2008

Pubblichiamo una breve sintesi del Convegno svoltosi lunedì 12 maggio 08 nella sala conferenze di Palazzo Reale promosso dal Gruppo Consigliare del Partito Democratico

Si è svolto lunedì 12 maggio nella sala conferenze di Palazzo Reale il convegno promosso dal Gruppo Consigliare del Partito Democratico con la collaborazione di Perimetro_Lab – Laboratorio Periferie Metropolitane del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Milano Bicocca e della Presidenza del Consiglio Comunale di Milano.

Obiettivo: sollecitare un confronto tra amministratori, operatori e ricercatori sul tema dei nuovi scenari urbani e dei nuovi ritmi temporali che scandiscono la vita all’interno degli attuali confini territoriali.


Alla base del convegno un approccio decisamente multidisciplinare che vede sociologia, politica, economia e urbanistica chiamate ad esprimersi su un tema comune.


Assente Manfredi Palmeri, Presidente del Consiglio Comunale di Milano, si inizia subito con l’intervento di benvenuto da parte di Marilena Adamo, Presidente del Gruppo Consiliare del PD, che focalizza il ruolo di Milano nell’offerta di qualità della vita ricercata attraverso il miglioramento della qualità dei servizi e della qualità dei tempi, dei ritmi.

Il riferimento è alla L. 53/2000 "Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città" (n.d.r.) cui, a suo avviso, le iniziative dei comuni e degli enti locali non hanno ancora saputo dare una risposta soddisfacente.


Si entra nel vivo della giornata con l’intervento di Francesca Zajczyk, tenace direttore di PeriMetro_Lab, Laboratorio attivato all’interno del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano Bicocca che studia le società e i sistemi urbani contemporanei, con specifica attenzione ai mutamenti nella morfologia socio-territoriale delle periferie urbane e metropolitane in particolare del caso milanese.

La professoressa arriva a descrivere i ritmi temporali delle nostre città che, da un ordine rigido e gerarchico del modello industriale si sono mano a mano destrutturati, desincronizzati in favore di una sempre maggiore flessibilità offerta, per esempio, dal terziario avanzato.

Gli effetti sul perimetro urbano milanese? Residenzialità diffusa sul territorio e mobilità frammentata che vanno a determinare nuove modalità e nuovi tempi di spostamento che stravolgono le tradizionali strutture urbane.

Quali sono le strategie da seguire per far fronte in modo efficiente a questa nuova configurazione? La professoressa non ha dubbi: prima di qualsiasi azione è indispensabile acquisire la consapevolezza che le funzioni e i “ritmi temporali” della città sono oggi obsoleti rispetto alle necessità.


Si arriva quindi al contributo di Sandra Bonfiglioli, Ordinario del Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, che racconta subito la sua esperienza quale direttore del Laboratorio “Progetto degli spazi e dei tempi della città – LabSAT” della sede di Piacenza attraverso la presentazione della ricerca svolta per il Comune di Bergamo del “Piano dei tempi” promosso con l’obiettivo di inquadrare e governare gli orari pubblici quale motore per concettualizzare il piano dei servizi in risposta alle nuove esigenze della città. Il primato di questa iniziativa, ricorda la Professoressa, va al Comune di Bolzano che già nei primi anni ’90 si mosse in questa direzione.

Il risultato di monitoraggi e analisi ci dimostra che la dinamica degli insediamenti – abitativi, dei servizi, delle attività produttive – è pressoché stazionario se si considerano i nuclei urbani storici, sia piccoli che grandi (Milano, Bergamo, ma anche Trevilgio); gli insediamenti in costante mutamento sono invece le “città periferiche”, la “edge city”.

Come far fronte a questa crescente dislocazione di insediamenti? La Profesoressa è categorica: la risposta non è il trasporto pubblico, o meglio, questo va sicuramente potenziato nella consapevolezza tuttavia, ci spiega la Bonfiglioli, che i fenomeni insediativi attuali sono orientati inesorabilmente all’utilizzo del trasporto privato.

Concludendo la professoressa si domanda se oggi abbia ancora senso parlare di “area metropolitana” quando tutto ci dimostra che le persone si muovono quotidianamente a scale diverse nello spazio, su aree che vanno al di là dei confini amministrativi innescando fenomeni che sfuggono alle politiche territoriali. Servono invece forme istituzionali di governo del territorio multiscalari; ancora le città vanno ripensate necessariamente considerando il fattore tempo, i ritmi temporali con cui si vive e si abita il territorio; la nuova configurazione sociale rende necessaria l’elaborazione di un nuovo contratto sociale a tutela delle famiglie e delle donne che fanno parte del mercato del lavoro.


E’ quindi tempo di esplorare gli aspetti economici legati ai nuovi ritmi urbani esposti da Marco Accornero della Camera di Commercio di Milano, che sottolineando la crescente mobilità di persone e merci rileva rapidamente il legame strategico che intercorre tra la qualità dei servizi e dei tempi offerti da un ambito territoriale e il potenziale attrattivo che ne deriva e che determina le scelte di investimento anche da parte di aziende straniere.

E’ doveroso un riferimento alla prossima sfida milanese rappresentata dall’Expo 2015, per cui già si prevede un flusso di circa 30.000.000 di persone nell’arco del semestre: un’ulteriore occasione per puntare l’attenzione sul tema della mobilità e dei tempi di spostamento in risposta alle esigenze quotidiane.


Il convegno continua con gli interventi di Lella Brambilla, C.G.I.L. Lombardia, Giampaolo Nuvolati, Matteo Colleoni e Silvia Mugnano dell’Università Milano Bicocca, e Pia Locatelli, Parlamentare Europea gruppo PSE.

Il pomeriggio è dedicato invece ai contributi politici, attraverso i racconti de degli assessori di vari Comuni italiani – Milano, Napoli, Firenze, Torino, Pavia, Bergamo, Bolzano, Cremona, Como.


Chiara Odorizzi


Per saperne di più:

- Mugnano S., Zajczyk F. (a cura di), Ripensare Milano guardando l’Europa. Pratiche di riqualificazione urbana, Ed. Libreria Cortina, Milano

- Nuvolati G., Mobilità quotidiana e complessità urbana, Firenze University Press, Firenze, 2007

- Colleoni M. (a cura di), La ricerca sociale sulla mobilità urbana. Metodo e risultati di indagine, Edizioni Libreria Cortina, Milano

- Borlini B. e Memo F., Il quartiere nella città contemporanea, Bruno Mondadori, Milano

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