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RCS Headquarters

Anno: 2003 - 2011

Località: Milano, Parco Lambro - Cimiano

Indirizzo: via Angelo Rizzoli 8, Milano

Destinazione d'uso: Edifici per uffici

Progettista: boeri Studio, BLV Barreca La Varra, Stefano Boeri

RCS Headquarters

Nel 2001 Boeri Studio vinse il Concorso internazionale a inviti del nuovo Head Quarter della RCS, su un’area di circa 9 ettari a Crescenzago (compresa fra le vie Rizzoli, Cazzaniga e il Parco Lambro), finalizzato alla riqualificazione della sede storica1 nonché all’ampliamento delle attività sulla parte originariamente occupata dalle tipografie. Al Concorso fa seguito un piano di lottizzazione (approvato nel 2004, ancora in corso di attuazione), che sviluppa un’edificabilità di circa 90.000 mq fra ristrutturazioni e nuove edificazioni, articolato in tre fasi: il lotto A, che prevede la ristrutturazione della sede storica; il lotto B, due nuovi edifici sull’area in parte occupata dalle vecchie tipografie; il lotto C, destinato all’Head Quarter vero e proprio della RCS.

L’Head Quarter (il lotto C, progetto Boeri Studio, realizzato per primo), ospita le testate dei periodici RCS e più di 1.000 addetti; lo sviluppo in pianta dell’edificio disegna una corte con un corpo basso (4 livelli) attestato su via Rizzoli, che si alza a formare una torre a pianta quadrata (21 livelli, circa 80 metri) verso la tangenziale. La struttura è in cemento, eccetto la torre che ha una maglia portante in acciaio collegata a un nucleo in calcestruzzo. L’intero edificio è rivestito da una doppia pelle di pannelli modulari metallici e uno strato di rivestimento esterno in lastre di vetro; a ogni piano, le finestre a nastro “tagliano” il rivestimento, lasciando solo alcuni isolati punti di continuità del prospetto. Il rivestimento della seconda pelle presenta variazioni cromatiche ottenute con serigrafie a bande verticali, che conferiscono alla facciata effetti vibranti di luce che mutano con le condizioni meteorologiche del giorno e delle stagioni. Le soluzioni adottate rendono il complesso scultoreo, ancorché semplice nella sua geometria: un vero e proprio landmark territoriale, iconico nel suo rigore astratto.

Due nuovi edifici (lotto B) riprendono e prolungano la corte aperta dell’Head Quarter: l’edificio A2 (Boeri Studio) e l’edificio B5 (Barreca e La Varra), L’edificio A2 si affaccia su via Rizzoli con un fronte piatto e tricromatico (7 livelli), alternando parti opache e trasparenti (nero, bianco e azzurro per le parti vetrate). L’ingresso principale a doppia altezza si raccorda alla corte - giardino interna, il cui prospetto presenta una serie d’introflessioni che ne screziano l’omogeneità. L'edificio B5 (5 livelli), elemento di continuità con gli altri edifici e chiusura della corte verso la tangenziale, è anch’esso caratterizzato da una morfologia semplice; rivestito con lastre di vetro serigrafate e colorate, presenta imbotti verticali vetrate che escono dal filo esterno della facciata determinando singolari "pinne" frangisole verticali, mentre i marcapiani restituiscono orizzontalità al prospetto lungo.

Le sistemazioni degli spazi aperti previsti dal progetto sono state parzialmente completate: prevalentemente parcheggi di servizio alle attività insediate, con l’eccezione dell’area verde di collegamento con il Lambro (e il progetto ReLambro) e con il verde sportivo dell’Enotria, per la quale è in fase di definizione il piano di caratterizzazione.

 

Paolo Galuzzi

 

[1] La sede storica della RCS fu realizzata fra il ’57 e il ’60 su progetto di Piero Portaluppi e Gaspare Pestalozza; il ulcro distributivo dell’edificio è rappresentato dall’ingresso su via Rizzoli, impreziosito da una scala sinuosa a doppia rampa ellittica che collega l’atrio d’ingresso con l’ammezzato. Nel marzo 2017 è stata presentata una richiesta di modifica finalizzata alla demolizione dell’edificio e all’eliminazione dell’obbligo di allineamento su via Cazzaniga; modifica che prevede anche una rimodulazione delle destinazioni urbanistiche, inserendo una quota maggiore di terziario/direzionale e commerciale, con la ridefinizione del cronoprogramma degli interventi (febbraio 2023).