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Biblioteca Civica a Palazzo Sormani

Anno: 1947

Località: Milano, Guastalla

Indirizzo: Corso di Porta Vittoria, ang. via E. Sforza, Milano

Destinazione d'uso: Biblioteche

Progettista: Arrigo Arrighetti

Si tratta del primo intervento di Arrighetti come architetto dell’Ufficio Tecnico del comune di Milano.  Arrighetti si laurea nel 1947 con una tesi che ha come argomento proprio il progetto di ristrutturazione del palazzo Sormani e la sua riconversione a biblioteca. Gli studi iniziano quindi già nel 1947, il progetto vede la sua veste definitiva nel 1949, mentre i lavori si protraggono fino al 1956. Il tema è molto impegnativo perché si tratta di un intervento su di un edificio storico, un palazzo patrizio d’epoca barocca, che si rende disponibile per raccogliere la biblioteca civica che precedentemente aveva sede nel Castello Sforzesco. Quando l’amministrazione Comunale decide di trasferire la Biblioteca Civica a Palazzo Sormani, viene fatto un lungo esame per determinare lo stato del Palazzo dopo il sinistro subito nell’agosto del 1943. L’edificio era stato gravemente danneggiato: l’ala verso via Guastalla era stata bombardata ed era quasi completamente distrutta, le altre parti erano state incendiate. Il tema era posto in termini precisi: si richiedeva la creazione di una biblioteca che potesse accogliere 500 posti per la lettura e un milione di volumi. Il progetto veniva impostato nei seguenti criteri: rispetto della parte storica intatta, demolizione completa delle parti pericolanti verso via della Guastalla e costruzione su questa area di strutture moderne che possano dare alla Biblioteca l’assicurazione del miglior funzionamento, cioè schedari, le sale di lettura ed i magazzini dei libri. Nella parte restaurata, viceversa, si progettano gli uffici di direzione ed in genere gli uffici della biblioteca: alcune sale per lettura, ed una sala, la più grande per conferenze mantengono parte del loro aspetto originario e il loro fascino di luogo storico.                                                                                                                           

Il fronte su via Guastalla deve la sua particolare fisionomia a due ragioni: la prima di rispetto architettonico, la seconda di carattere tecnologico. La considerazione che il nuovo fronte si sarebbe visto solo di scorcio prospettico molto forte, suggerì l’idea di una architettura compatta, modulare, pensata di modo che la nuova parete costituisse, per un osservatore posto di fronte alla facciata del Croce, una quinta capace di inquadrare senza disturbo l’architettura barocca. Le ragioni di carattere tecnologico erano intese a evitare che i raggi del sole potessero entrare direttamente nei magazzini dei libri, si è studiata così una struttura a lamelle para sole.  Lo stesso criterio di quinta e di para sole è stato utilizzato per completare la facciata sul giardino, la “Torre dei libri” si presenta infatti con la sua struttura a lamelle para–sole come un libro dalle pagine sfogliate.