Nuovo Polo Fieristico di Milano

Il nuovo polo fieristico è uno dei maggiori esempi di recupero di un’area industriale in disuso, e benché insista su di un’area esterna ai confini comunali, fa comunque parte di quel processo tuttora in atto di riuso delle aree dimesse della città di Milano. La sua dimensione e il suo ruolo lo rendono un’opera di scala territoriale e ne giustificano la dimensione straordinaria. I padiglioni si allineano ai lati di una galleria vetrata, uno spazio di qualità urbana e articolato su due livelli, uno alla quota del terreno ed uno e alla quota di 6,50 metri. In totale la galleria è lunga un chilometro e trecento metri, ed una superficie di 46.000 metri quadrati e un’altezza da terra che varia dai 16 ai 23 metri.

Pur rifacendosi tipologicamente ad un modello della tradizione, il suo aspetto simula un paesaggio naturale e sempre variabile, ricco di colline, crateri, dune e scarpate. Gli edifici che ospitano la attività fieristiche vere e proprie contrastano per l’assoluta semplicità formale e la ricerca della massima funzionalità. Gli edifici di servizio, infine, sono distribuiti lungo l’asse centrale e adottano geometrie specifiche a seconda delle funzioni. L’utilizzo dell’acciaio e il montaggio a secco di buona parte del complesso, invece, ne hanno permesso la realizzazione in tempi estremamente rapidi.

Paolo Brambilla