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Teatro della Canobiana

Anno: 1777 - 1939

Località: Milano, Duomo

Indirizzo: via Larga, 14

Destinazione d'uso: Teatri

Progettista: Giuseppe Piermarini, A. Cassi Ramelli

Il Teatro alla Canobiana sorse in luogo delle vecchie scuole fondate da Paolo da Canobio, tra contrada Larga e delle Ore. Iniziati i lavori circa un anno dopo quelli della Scala, il 21 agosto del 1779 venne inaugurato. L’impianto del Teatro della Canobiana riprende la disposizione del “teatro grande”, il Teatro alla Scala. La pianta risulta anche essa definita da un’accorta tripartizione degli spazi destinati rispettivamente ai servizi nell’avancorpo anteriore, alla sala con quattro ordini di palchi, più un quinto destinato al loggione, in quello mediano e, infine, al palcoscenico in quello posteriore. Piermarini ebbe modo di mettere a punto la geometria “a ferro di cavallo” già sperimentata per la sala del “teatro grande” raccordando un semicerchio a due archi di cerchio multipli del primo. Curò i rapporti tra la larghezza della sala la sua estensione e l’altezza del boccascena. La cessazione delle rappresentazioni della Canobiana risale al 1887. Nel 1893 l’editore Sonzogno acquista il teatro che subiva una profonda riforma ad opera dell’architetto Achille Sfondrini.

 

La sala fu riaperta l’anno dopo, nel 1894, con il nome di Teatro Lirico Internazionale legando la sua fortuna ai maggiori nomi della lirica di fine Ottocento e inizio Novecento. La riforma attuata dallo Sfondrini riguarda la struttura della sala e dell’avancorpo dei servizi, lasciando pressoché immutata la conformazione del palcoscenico. L’orditura della sala a ferro di cavallo è trasformata secondo una geometria circolare attraverso l’innalzamento di una cupola rotonda di metallo impostata su pilastri di ghisa che amplifica il volume della sala. Vi fu successivamente un tentativo di isolare il ridotto verso la via Adua, odierna via Larga, attraverso la predisposizione di un teatrino a gestione separata, la Piccola Canobiana, rispetto ai programmi della sala maggiore. Il progetto fu allestito nel 1924 dall’arch. L.Gerla e dall’ing. M.Suvini.    La valorizzazione dell’originario impianto teatrale fu il criterio guida in occasione del rifacimento del 1932 dall’architetto Eugenio Faludi. L’abolizione dell’apparato decorativo giustapposto dallo Sfondrini fu eseguita con gusto razionalista, esaltando la curvatura dei primi due ordini di palchi e liberando la copertura dai rivestimenti di legno. Un incendio avvenuto il 9 febbraio del 1938 distrusse completamente il Teatro Lirico. La sala fu completamente distrutta. In seguito furono demolite, dai resti dell’incendio, le parti pericolanti.

 

Una nuova sala fu eretta con il progetto di Antonio Cassi Ramelli. Le operazioni di riforma furono consistenti e modificarono completamente l’assetto del vecchio Teatro con la manomissione completa della struttura dei palchi e addirittura l’avanzamento del boccascena, verso la sala. Furono abbattute anche le balconate circolari degli ultimi due ordini di palchi e sostituiti con un’ampia galleria inclinata sino a coprire parzialmente il piano di platea sottostante.

 

Domenico Chizzoniti