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Year: 1963 - 2000
Town: Area metropolitana di Milano, Centro
Address: hinterland milanese
Intended use: Teatri
Designer: Guido Canella e altri
Questa scheda è dedicata ad alcuni edifici pubblici (municipi, centri civici, scuole) realizzati da Canella nell’hinterland milanese nel corso della sua vita, nella costruzione dei quali la dimensione teatrale ha sempre svolto un ruolo tipologico generatore. A proposito di questi pseudoteatri Canella, nel rispondere a una intervista nel 1983, dichiarava: “Purtroppo, fino ad oggi, non mi è mai riuscito di realizzare un teatro; ho avuto soltanto occasione di applicarmi a qualche prototipo didattico e al progetto per un concorso. Ma in tutti gli edifici pubblici che ho progettato e ho realizzato ho sempre finito per inserire uno spazio suscettibile alla rivelazione teatrale. Nei municipi, nelle scuole, perfino in quelle materne, che ho ideato, c’è sempre un luogo di appuntamento col teatro. Pnice, Areopago, Ginnasio, Teatro, gli articolati caposaldi dell’antica Atene, come luoghi dell’assemblea, dell’amministrazione, dell’istruzione, della ritualità, oggi devono coesistere fino a sovrapporsi in un’aula capace di 500 posti. Mi si obbietta: “Ma al Consiglio comunale solitamente assistono poche persone!”. Sì, però è importante usare di questa occasione, per offrire incentivi ed economie di gestione alle molteplici attività di vita associata: Consiglio comunale, Casa della cultura, Auditorium, Teatro, Aula magna, eccetera. E’ questa la facilitazione che l’architettura pubblica può offrire, al chiuso e all’aperto, per la diffusione e l’iniziazione alla cultura teatrale e musicale. Occorrono diversi luoghi dove sia possibile la rivelazione del molteplice teatrale, ma occorrono anche luoghi dove la musica e il teatro sia possibile studiarli, provarli, metterli in circolo. Accanto a sale, piazze, cortili, dove sia possibile il massimo della circolarità – come del resto avveniva nella società elisabettiana – credo sia importante disporre di luoghi di riduzione stabile e attrezzata, dove si renda possibile coltivare quadri, esercitarsi, sperimentare, individualmente e per gruppi omogenei. E’ questa interdipendenza a connettere produttivamente i teatri propriamente detti agli pseudoteatri”.
Il progetto di concorso richiamato nell’intervista è quello per la nuova Opéra de la Bastille a Parigi del 1983. Successivamente, nel 1988-89, Canella ha progettato un teatro di tradizione per il Comune di Taranto, inserito nella corte settentrionale dell’ex Palazzo degli Uffici di fi ne ‘800 nel Borgo: un teatro d’opera, che riprende la tradizione del teatro lirico all’italiana, con sala a ferro di cavallo, matroneo, due ordini di palchi, due ordini di gallerie, palchi di proscenio. Progetto approvato dall’Amministrazione comunale ma fi no ad oggi non ancora realizzato. Nel 1994-97, a Milano, Canella ha realizzato la trasformazione del vecchio Cinema teatro Plinius, tipico intervento di cinema teatro periferico degli anni Trenta, in complesso multisala. Nel 2000 è stato incaricato dal Comune di Milano del progetto del nuovo Teatro di Porta Romana, prevalentemente per la prosa, con annesse residenze e altre funzioni, ora in corso di realizzazione.
Guido Canella
in “La tribù, a.III, n. 40, 14 febbraio 1983, pp.1-12, ora in Idem, Un teatro di tradizione per Taranto, in “Zodiac”, n.s., n. 2, settembre 1989, pp. 70-93
Enrico Bordogna
Electa, Milano 2001