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Quartiere Gratosoglio

Anno: 1963 - 1971

Località: Milano, Gratosoglio Ticinello

Indirizzo: vie Saponaro, via Baroni

Destinazione d'uso: Quartiere residenziale

Progettista: BBPR

Nei primi anni Sessanta l’Istituto Autonomo Case Popolari avvia la costruzione di un grande quartiere autonomo, su un’area di circa cinquanta ettari, all’estrema periferia meridionale di Milano, lungo una strada di secondaria importanza che per l’occasione viene trasformata in un asse viario che dal quartiere Chiesa Rossa si connette al Comune di  Rozzano. La soluzione iniziale redatta dal gruppo BBPR, ben presto abbandonata per problemi di fattibilità, prevedeva una ventina di stecche di ben sessanta metri di altezza, inserite in un grande parco attraversato da percorsi pedonali coperti. L’intervento realizzato, invece, è formato da otto torri alte 56 metri, disposte a coppie lungo via dei Missaglia, e che sono l’elemento riconoscibile a distanza, e cinquantadue edifici in linea alti 30 metri. Questi ultimi sono costretti dall’imposizione del sistema di prefabbricazione pesante Camus e Coignet a pareti portanti che crea un vincolo non solo tecnologico ma anche tipologico, obbligando i progettisti ad adottare uno schema distributivo molto semplice con corpi scala che servono due appartamenti per piano. Poiché le stanze di soggiorno sono sempre da un lato e i servizi e le scale dall’altro, I BBPR scelgono di applicare un rigoroso criterio basato sulla corretta esposizione secondo l’asse eliotermico. Il quartiere segue così una trama ruotata di quarantacinque gradi rispetto a via dei Missaglia, la cui monotonia è mitigata dall’andamento sinuoso della viabilità secondaria. Più interessante la soluzione planimetrica delle torri, dove cinque unità residenziali, di dimensioni e taglio differenti, si dispiegano da un nucleo centrale contenente le scale e quattro ascensori. Indipendentemente dal taglio, tutti gli appartamenti ruotano attorno ad un soggiorno-pranzo particolarmente allungato (e per questo, secondo gli autori, più sfruttabile) che termina con una terrazza quadrata posta nell’angolo.

 

Nel tentativo di evitare ogni decorativismo e ogni altro palliativo per nascondere la dimensione di un intervento edilizio destinato a ben 20.000 abitanti, i BBPR ricercano «nuovi valori architettonici, tipici del disegno urbano, senza timore di usare anche della costante ripetizione di elementi di serie come fattore di caratterizzazione»: anche la  grandiosità e l’ imponenza, termini «negativi se riferiti alla retorica della monumentalità» possono diventare, almeno nelle intenzioni dei progettisti, fattori qualificanti. I servizi pubblici sono commisurati alla dimensione del quartiere e includono la chiesa, le scuole e le attrezzature sportive. I negozi sono ospitati al piano terra delle piastre attrezzate situate alla base delle torri, mentre al piano interrato si trovano i parcheggi e al piano superiore alcune attrezzature collettive. I principali esercizi commerciali, in questo modo, risultano allineati su via dei Missaglia allo scopo di  attrarre anche utenti esterni al quartiere, e il loro numero non è fissato ma può essere aumentato a piacere, nel tentativo di stabilire un legame territoriale che faccia da contrappeso ai limiti impliciti del quartiere autosufficiente.

 

Paolo Brambilla