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Parco Martin Luther King

Anno: 1989 - 1995

Località: Bollate, Ovest

Indirizzo: Via Vincenzo Attimo

Destinazione d'uso: Parchi Pubblici

Progettista: Marcello De Carli, Chiara Zaccaria

La realizzazione del parco era prevista da un Piano Particolareggiato (PP) del 1987, redatto da Archis p.a., che interessava un’area di espansione, parzialmente edificata, di circa 400.000 mq. Il PP prevedeva, oltre al parco, la ristrutturazione del centro sportivo comunale, un palazzetto dello sport (progetto Archis p.a., Fortis, Selleri, non realizzato), la nuova piazza del mercato, un insediamento commerciale, una casa per anziani (progetto Mantero, non realizzato), residenza a libero mercato e convenzionata. Intercluso nell’area soggetta a PP c’era anche un edificio progettato da Canella per lo IACPM. Il PP è stato attuato applicando meccanismi di perequazione urbanistica ed utilizzando il sistema del “comparto” previsto dalla legge urbanistica del 1942. L’area era divisa in due isolati (uno a est e uno a ovest) da una strada di PRG (in fregio all’edificio di Canella). Il PP tratta i due isolati come due grandi isole pedonali, servite unicamente da viabilità a fondo cieco, ai margini o scavalcabile con ponti pedonali.

Il parco è sito nell’isolato ovest. La sua forma, già definita dal PP, è la matrice della forma dell’isolato. Nel disegno del parco si sovrappongono due geometrie in piano e un’altimetria: una croce di due diagonali collega il parco ai tracciati urbani preesistenti (il tracciato breve dell’accessibilità, del controllo spaziale, delle radure); una spirale organizza i percorsi interni al parco (il tracciato lungo della passeggiata, dell’infinito, della scoperta, del bosco); la modellazione del terreno interagisce con la spirale, creando, per chi la percorre orizzonti sempre mutevoli.

La spirale è circondata da muri di vegetazione; percorrendola non si percepisce lo spazio intero del parco, ma una sequenza sempre mutevole degli ambienti , che varia con il mutare dei movimenti terra e della vegetazione. Le diagonali, disegnate come radure a forma di foglia, dividono il parco in quattro quadranti boscati. In ogni quadrante prevale un tipo di vegetazione: aceri a nord, pioppi e betulle a est, querce a sud, faggi a est (unica eccezione al bosco di pianura creato negli altri quadranti). La specie dominante è accompagnata da associazioni tipiche.

Il centro del parco è, ovviamente, sia il centro delle diagonali che il centro della spirale. Ospita una piazza lastricata con al suo centro un piccolo edificio (bar ristorante) trattato come un monumento giocattolo in mattoni a vista. L’edificio fa da sfondo a un’immancabile teatrino all’aperto, pensato per spettacoli dedicati ai bambini. La piazza è circondata da un fossato asciutto, originariamente previsto come un laghetto da gestire con sistemi di fitodepurazione, ma non ancora costruito. Le sedute sono inglobate nell’architettura del parco: panchine continue in mattoni delimitano le foglie della diagonale; un guscio a conchiglia, che separa la piazza centrale dal fossato, ospita sedute ad angolo (per la conversazione).

MARCELLO DE CARLI