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Residenza Bocconi

Year:  1956

Town: Milano, Vigentina

Address: via Bocconi 8-12

Intended use: Strutture ricettive

Designer: Giovanni e Lorenzo Muzio

A seguito del notevole incremento degli iscritti alla facoltà di Economia e alla facoltà di Lingue, già alla metà degli anni Cinquanta diventa indispensabile la costruzione di una residenza per studenti dell’Università Bocconi.

La residenza è suddivisa tra maschi e femmine in due edifici di cinque piani ciascuno. Se l’impostazione generale ricorda i collegi dell’Augustianum e del Ludovicianum progettati da Muzio per l’Università Cattolica, in questo caso le torri hanno la pianta trilobata: una soluzione ampliamente praticata dall’International Style, ma insolita se confrontata con l’impostazione classica della maggior parte dei progetti di Muzio. Lo scopo dichiarato è di evitare i lunghi corridoi e di suddividere le camere in gruppi di dodici, favorendo il crearsi di piccole comunità di studenti. Le due torri, con 180 camere ciascuna, hanno ingressi e portinerie separate, e sono rivestite in clinker in due colori a formare un leggero decoro a lisca di pesce. Il nuovo complesso, inoltre, ospita alcuni servizi comuni, tra cui la foresteria per i professori ospiti, accessibile da un ingresso su via Bocconi decorato con formelle ceramiche dell’artista Cesare Bianchini.

Il blocco delle mense, in particolare, adotta soluzioni che Muzio, negli stessi anni,  utilizza negli edifici religiosi. Sopra alla sala destinata agli studenti esterni, seminterrata e dimensionata per 300 posti, si trova un’analoga sala mensa per 400 posti, riservata agli occupanti dello studentato. Quest’ultima è coperta da una serie di travi cave in cemento armato precompresso, a sezione triangolare e inclinate a definire la falda del tetto. All’interno la superficie scabra delle travi è dipinta, senza intonaco, con un tema decorativo a losanghe. Il tema della copertura è leggibile in facciata, dove le vetrate, protette da grigliati in litoceramica, terminano con un andamento a cuspide.

I Muzio, padre e figlio, negli anni seguenti studiano diverse possibili soluzioni di ulteriore ampliamento delle residenze: in un progetto preliminare del 1960 immaginano di replicare le torri specchiandole verso nord, mentre in un altro, del 1968, studiano un corpo con andamento sinusoidale disteso attorno ad una grande aula circolare. Il raddoppio della residenza studentesca non verrà mai realizzato: al suo posto, nei primi anni Settanta, verrà costruita la sede della SDA progettata da Vittore Ceretti.

PAOLO BRAMBILLA