Mosaico Pavimentale del Teatro Filodrammatici

Il cantiere di ristrutturazione e sistemazione interna del Teatro Filodrammatici ad opera dell’Arch. Caccia Dominioni e dell’Ing. Dubini si protrasse per quasi sette anni. Al termine dei lavori, tra il 1968 e il ‘69 Caccia Dominioni riserva a Somaini l’ideazione dei mosaici pavimentali nel foyer del teatro, al pianterreno, al primo e secondo piano. Ricorda Luisa Somaini: “lo scultore era interessato a studiare nel disegno la metamorfosi di elementi naturalistici e organici, abbandonava il graffito su tavola e il colore, per affidare i suoi pensieri esclusivamente all’inchiostro di china, dapprima ricorrendo all’uso della penna e del bambù, poi del pennello, mettendo a punto una tecnica (...) consistente nel riprendere con l’acqua le stesure di inchiostro sulla carta, in modo da ottenere con una parziale erosione della macchia margini di casualità e risultati di estrema raffinatezza”. Il nuovo corso della produzione grafica dello scultore è verificabile proprio nella copiosa serie dei bozzetti elaborati nel 1968 per il Teatro Filodrammatici, in cui gli schizzi riportano tutti un motivo a gocce.

L’esecuzione dei pavimenti nel foyer, avvenuta nel 1969, prevede una maggiore uniformità dell’insieme e il prevalere delle formule radiali, di elementi più fitti che si inseguono diradandosi in una più chiara tensione dinamica: in particolare il fulcro da cui hanno origine i motivi a gocce è l’ingresso alla sala per tutti i piani delle gallerie, punto d’attrazione per chi deambula negli spazi curvi pensati dall’architetto.

Paolo Campiglio