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Non è POSsibile...

From 17.02.2014 to 17.03.2014

Pubblicato in GU il Decreto che sancisce l'obbligo di dotarsi di POS per transazioni superiori ai 30 euro a partire dal 28 marzo 2014. Il Consiglio dell’Ordine di Milano concorda con la denuncia di incostituzionalità

Infine sarà vigente dal 28 marzo 2014, sessanta giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 27.01.2014 n. 21 del decreto interministeriale  "Definizioni e ambito di applicazione dei pagamenti mediante carte di debito", firmato dal Ministro dello Sviluppo economico Zanonato di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze Saccomanni, l’obbligo di accettare carte di debito per i pagamenti di importo superiore ai 30 euro, sia per le transazioni con le imprese per l’acquisto di beni e servizi sia per i professionisti.
Il provvedimento, che da' attuazione all’art. 15 del D.L. n. 179/2012 (“Decreto Crescita 2.0”), fino al 30 giugno 2014 varrà solo per le attività commerciali o professionali aventi un fatturato superiore a 200 mila euro, con riferimento a quello dell’anno precedente. Nel frattempo si individueranno criteri di gradualità e di sostenibilità per l’entrata in vigore della norma. Potranno infatti essere definite attraverso un ulteriore decreto le modalità di adeguamento per i soggetti con fatturato inferiore a 200 mila euro inizialmente esclusi, con la possibilità di fissare nuove soglie minime di importo e nuovi limiti minimi di fatturato. Si è parlato anche della possibilità di estendere l’obbligatorietà di pagamento agli strumenti basati su tecnologie mobili.

Di seguito quanto stabilito dal Consiglio dell'Ordine di Milano nella seduta di giovedì 9 gennaio 2014.
Il Consiglio dell’Ordine di Milano nella seduta di giovedì 9 gennaio 2014 ha sottoscritto la posizione espressa dal Consiglio Nazionale che, attraverso un parere legale espressamente richiesto, denuncia come incostituzionale l'obbligo per i professionisti di dotarsi di POS.
Secondo la legge 221/2012, per importi superiori a 30 euro i professionisti dovrebbero infatti accettare pagamenti solo con bancomat. Comunque sia, in attesa delle Norme Attuative, fino al 30 giugno 2014 saranno in obbligo solo quelli che hanno un fatturato sopra i 200mila euro, in attesa del parere della Banca d'Italia, che definirà  le regole per l’attuazione dell’obbligo. Successivamente al 30 giugno un nuovo decreto fisserà le regole per tutti.

Secondo tale Legge la norma dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2014. Ma il decreto attuativo, dopo il via libera della Banca d’Italia, che per altro nel parere citato dai legali non riconosce alcun obbligo a fronte della tracciabilità con i tradizionali bonifici o assegni, dovrà essere esaminato dal Ministero dell’Economia. È quindi improbabile che arrivi in Gazzetta entro il 2013.

Non è esclusa dunque la proroga dell’entrata in vigore, già proposta e respinta nelle ultime settimane per due volte, alla Camera e al Senato, sollecitata a viva voce dal CNA, di cui proponiamo il comunicato stampa. Qui il parere legale

Roma, 18 dicembre 2013. Il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e
Conservatori, si assume la piena responsabilità di affermare – confortato da pareri di autorevoli
giuristi – che l’obbligo di installare il POS, apparecchiatura che permette di leggere e accettare
pagamenti tramite carte di debito (bancomat) accreditando l’importo direttamente in conto corrente
senza utilizzare denaro in contanti, non si applica agli architetti iscritti nei nostri Albi, qualora sia fatta
salva la possibilità per il Committente di pagare con bonifico bancario, strumento questo che consente
la piena tracciabilità del pagamento, o con assegno.
Così il Consiglio nazionale sulla norma – inserita nel DL 179/2012, convertito nella L. 221/2012 - che
all’articolo 15, comma 4, prevede che dall’1 gennaio 2014 “i soggetti che effettuano l’attività di vendita
di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali”, sono tenuti ad accettare anche pagamenti
effettuati attraverso carte di debito, utilizzando il POS.
“Ma – ricorda ancora il Consiglio nazionale – vi è, da un lato, una presa di posizione della Banca d’Italia
che solleva non pochi distinguo e, dall’altro, il fatto che mancano ancora i decreti attuativi attraverso i
quali dovranno essere espressamente individuati i soggetti interessati dal POS, in quanto la norma fa
solo riferimento a “prestazione di servizi, anche professionali”; così come manca la disciplina relativa
agli eventuali importi minimi, le modalità e i termini di attuazione. Di fatto una norma, priva di
disposizioni applicative per quanto attiene la decorrenza dell’1 gennaio prossimo”.
“Abbiamo tentato e continueremo a tentare, assieme alle altre professioni – continua il Consiglio
nazionale - un'azione politica sul Ministero competente affinchè venga chiarito nei decreti attuativi che
sono esclusi tutti coloro che, come noi, non farebbero alcun uso del POS - per numero di fatture emesse
e tipologia degli importi - pagandone comunque il servizio, e trasformando così una politica di
incentivazione della moneta elettronica in una tassa applicata solo ad alcuni cittadini. Una tale
vessazione ricadrebbe con maggiore forza sui giovani architetti che a fronte di redditi già minimi e
ulteriormente gravemente ridotti dalla crisi, sarebbero obbligati a dotarsi di POS, pagando per l'inutile
servizio una quota rilevante del loro magro fatturato”.
“Personalmente – dice da sua parte il Presidente del Consiglio nazionale, Leopoldo Freyrie -
per evidenziare il nostro necessario dovere di contrastare, a nome degli architetti italiani, una norma
così stupida ed iniqua, annuncio fin da ora e pubblicamente che pur svolgendo la libera professione,
non intendo dotarmi di POS e ricorrerò in tutte le sedi, fino alla Corte Costituzionale, per difendere
doverosamente la categoria che rappresento”.

 

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