From 04.02.2025
Uno statuto aggiornato e un rinnovato punto di riferimento istituzionale per tutti i progettisti lombardi, la nuova Consulta degli Architetti della Lombardia rinasce con un nuovo slancio per affiancare e sostenere la professione alle prese con una complessa realtà normativa e impegnata con le nuove sfide del mercato. Un nuovo percorso che negli ultimi anni ha visto l’Ordine degli Architetti di Milano svolgere un ruolo fondamentale.
«Con l'approvazione dello statuto e l'inizio dell'attività della nuova Consulta, gli Ordini lombardi si preparano a lavorare insieme su tematiche sempre più specifiche; non più però con gruppi di lavoro precostituiti su temi generali, ma con strutture agili, attivate velocemente per rispondere alle necessità di rappresentanza e posizionamento che la categoria si troverà a dover affrontare. Un ponte tra gli architetti lombardi e le istituzioni regionali, con l’obiettivo di promuovere un dialogo continuo, garantendo un futuro più sostenibile e innovativo per la professione».
Stefano Rigoni, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Milano e
delegato alla Consulta regionale lombarda degli Ordini
La Consulta, composta inizialmente dai 12 Ordini provinciali lombardi ma recentemente partecipata da soli 7, ha intrapreso nel 2023, grazie allo stimolo e al contributo di tutte le rappresentanze provinciali lombarde, un cammino di riorganizzazione radicale con l’obbiettivo di rivedere la propria struttura per ritrovare unità. Partendo da un documento programmatico a cui hanno aderito 11 Ordini professionali (Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese), è stato scritto un nuovo statuto che risponde alle esigenze di tutti. Da questa forte volontà di unione e condivisione nasce la nuova Consulta regionale lombarda degli Ordini degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, costituita il 6 febbraio 2025; più leggera ed efficiente, con una visione focalizzata sulla sussidiarietà tra gli Ordini e l'ottimizzazione delle risorse a favore dell’elevato numero di architetti, la nuova Consulta rappresenta oggi oltre 26mila professionisti.
Grazie al lavoro di un gruppo di delegati e presidenti da questo momento in poi la nuova Consulta sarà più efficiente e meno costosa, pur mantenendo la sua importante funzione di rappresentanza collettiva e di dialogo. Un organismo che ha il compito di rappresentare gli Ordini provinciali di fronte alle istituzioni regionali, come Regione Lombardia, in contesti normativi e tecnici rilevanti per la professione. L’Ordine degli Architetti di Milano, che rappresenta circa il 50% degli iscritti in Lombardia, ha spesso sentito la necessità di una riforma per ottimizzare risorse e operatività, evitando la sovrapposizione di attività già svolte autonomamente dai singoli Ordini.
La nuova Consulta abbraccia il principio fondamentale della sussidiarietà, il cui obiettivo sarà quello di mettere a disposizione di più Ordini risorse già attive come, ad esempio, consulenze legali, aggiornamenti normativi o competenze specifiche presenti nei diversi territori provinciali. Tutti gli Ordini potranno dunque accedere a servizi di qualità, senza duplicarne i costi.
Il ruolo di Milano: un modello per la nuova Consulta
Milano, con la sua rilevanza territoriale e il numero significativo di iscritti, ha giocato un ruolo centrale in questa riforma, proponendo un modello che non risponda unicamente alle esigenze della città metropolitana. L’Ordine di Milano ha infatti contribuito alla definizione di un modello di Consulta che, pur mantenendo la sua funzione di rappresentanza regionale, sia in grado di rispondere in modo efficiente alle necessità dei singoli Ordini. Il risultato finale è un organo leggero che fa della sussidiarietà il suo obiettivo, capace di rappresentare e supportare gli iscritti contribuendo attivamente al dibattito normativo e tecnico a livello regionale e nazionale, partecipando a consultazioni pubbliche e private su tematiche relative all’urbanistica, alla pianificazione territoriale, alla sostenibilità ambientale e agli sviluppi infrastrutturali.