È scomparso a Nizza il 12 maggio, a 87 anni, Cesare Stevan, architetto e dal 1966 docente e ricercatore presso il Politecnico di Milano. L'Ordine degli Architetti di Milano lo ricorda con una nota dell'architetto Paolo Caputo.
Cesare Stevan e la formazione dell’architetto.
È stato uno delle più importanti figure nel sistema universitario nazionale tra il secolo scorso e quello in corso.
Ha realizzato un progetto didattico che ha portato la Facoltà di Architettura di Milano ad essere l’ Ateneo di punta nel nostro paese, di riferimento per tutto il Paese e a livello internazionale.
La valorizzazione della Facoltà è passata attraverso una valorizzazione dell’Ateneo grazie ad un rigenerato rapporto tra Architettura e Ingegneria ma soprattutto attraverso l’istituzione del corso di laurea in Design che ha consentito di declinare in modi innovativi l‘Architecture Design e l’Urban Design.
Due corsi di laurea che accoglievano il contenuto e il significato di ciò che ormai si ricercava e produceva nella pratica quotidiana del progetto da parte delle più avanzate esperienze progettuali internazionali (da parte di figure quali Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Daniel Libeskind, Bjarke Ingels) che portavano alla conformazione di architetture assolutamente lontane dalla figure e dai tipi tramandati dalla storia disciplinare: l’ edificio a torre, in linea, a corte, ....
I percorsi, i metodi, i processi di costruzione dell’architettura attingevano al più vasto, articolato e fluido mondo del Design. Quindi si attivava all’interno del Politecnico una Scuola non autonoma e parallela alle due tradizionali di Architettura e Ingegneria, ma fortemente sinergica con le due originarie e preesistenti.
In questo contesto immaginò il nuovo Polo del Politecnico nella “goccia“ alla Bovisa. Polo che troverà attuazione, a partire dall’immediato prossimo futuro, grazie ad un progetto di Renzo Piano. Altro illustre allievo del Politecnico e pressoché coetaneo di Stevan.
La rivoluzione copernicana della Facoltà e dell’Ateneo fu completata dalla istituzione del Polo di Mantova dedicato alla Storia dell’Architettura, della Città, alla loro ricostruzione, reinterpretazione e restauro. Per tale operazione occorreva formare figure in grado di possedere e governare i processi costruttivi propri della storia dell’Architettura e dello spazio urbano. Stevan fu prorettore oltre che ideatore della Scuola di Mantova a conferma di quanto la ritenesse necessaria alla riuscita del progetto di innovazione degli studi di Architettura in quanto assolutamente complementare al rinnovato Polo di Milano.
A Mantova si studia come e con quali strumenti recuperare la Storia, a Milano si formano gli architetti del futuro affinché rigenerino la disciplina attraverso gli strumenti ideativi e narrativi propri della complessa civiltà postindustriale in cui siamo immersi e di cui il Design è il “linguaggio universale“.
Paolo Caputo, maggio 2024.