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Premio Neolaureati 2017: i vincitori

From 18.12.2017 to 18.01.2018

Il 14 dicembre 2017 alle 20 si è tenuta la premiazione del Premio Neolaureati organizzato dal nostro Ordine e dedicato agli autori delle migliori testi di laurea in architettura, design e pianificazione discusse nell’anno precedente al Politecnico di Milano

Alla cerimonia del 14 dicembre è stato proclamato il vincitore del Premio Neulaureati indetto dall’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano.

Sette le menzioni speciali, 86 le tesi selezionate. Per la giuria “alta la qualità delle idee sviluppate nelle diverse aree tematiche”. Al vincitore un assegno di 1.000 euro e un cospicuo cadeau di volumi di architettura.

Maria Vittoria Monaco e Riccardo Miccoli, autori del lavoro Convivium, nuovi spazi di socialità per il carcere di Verziano, sono stati proclamati vincitori del Premio.

Il Premio Neolaureati istituito dall’Ordine degli Architetti PPC di Milano intende mettere in contatto gli autori delle più meritevoli tesi di laurea sostenute al Politecnico di Milano con la realtà culturale e professionale del design e dell’architettura, della pianificazione, del paesaggio e della conservazione.

La partecipazione al Premio avviene su segnalazione da parte dei rappresentanti delegati dell’Ordine presso le Commissioni di Laurea del Politecnico.

Con questa iniziativa l'Ordine degli Architetti di Milano vuole affermare il compito scientifico e civile che la cultura del progetto e la qualità dell'architettura possono e devono svolgere nella nostra società e riconoscere i nuovi talenti che si affacciano al mondo della professione”, ha affermato l’arch. Paolo Mazzoleni, presidente dell’Ordine.

Nel dettaglio, la tesi Convivium di Maria Vittoria Monaco e Riccardo Miccoli – ha spiegato la giuria composta da Alessandro Trivelli - Consigliere Ordine, Giulia Setti - Politecnico di Milano, Enrico Scaramellini – Architetto, Silvia Botti – direttore di Abitare, e Franco Raggi – Architetto - “affronta il progetto di un nuovo spazio di socialità all’interno della Casa di Reclusione di Verziano (BS), toccando una questione sensibile e importante legata all’integrazione della vita nel carcere. Il tema è affrontato con consapevolezza critica e approfondisce con cura le diverse scale del progetto, offrendo una risposta a un problema sociale attraverso il progetto di architettura. L’intero percorso di ricerca guarda alla questione degli spazi di socialità legati all’alimentazione, quali momenti di maggiore condivisione della vita del carcere. Il lavoro illustra con sapienza il carattere sociale che il progetto di architettura può e deve ancora avere”.

Il secondo classificato – che ha ottenuto un cospicuo cadeau di volumi di architettura - è il lavoro di Maria Passarelli e Carlo Alberto Cusinati: Festa Permanente, rituali per la costruzione dell’identità dell’uomo contemporaneo. “La ‘Festa’ è l’oggetto del lavoro di ricerca sperimentale e progettuale di questo lavoro di tesi – ha commentato la giuria. È letta come strumento per descrivere la condizione relazionale dello spazio generato dall’uomo. Quale idea di Festa, dunque, rappresenta l’identità collettiva e personale della metropoli contemporanea si chiedono gli autori di questo lavoro. Il progetto diviene espressione di una radicalizzazione della condizione sociale attuale: una Festa Permanente in potenza.

Il programma della Festa Permanente 2016-2017 si articola in tre eventi e che si svolgono in Piazza Duca d’Aosta. Con questo lavoro gli autori mostrano provocatoriamente la condizione contemporanea, avvolta da feste/eventi/esibizioni temporanee ma continue che hanno travolto Milano negli ultimi anni. La prefigurazione di Festa Permanente non può non colpire per la scientificità di lettura, studio e costruzione del concetto di ‘Festa’ e delle sue declinazioni contemporanee”.

Classificato al terzo posto – aggiudicandosi un cospicuo cadeau di volumi di architettura - il lavoro di Davide Simoni e Valentina Rossella Zucca, Memorie dal sottosuolo. “Il patrimonio costruito abbandonato della Sardegna è il cuore di questo lavoro; un progetto che si confronta criticamente con l’ampia scala del paesaggio minerario abbandonato e con le sue possibili forme di riuso. La ricerca – secondo la giuria - è costruita attraverso immagini che formano una tassonomia del paesaggio minerario sardo, mostra come sia possibile pensare ad un recupero e ad una rifunzionalizzazione delle memorie produttive del nostro Paese. Ci offre uno sguardo ampio sul paesaggio sardo utile a comprenderne i caratteri e le opportunità di intervento possibili”.

Sette le menzioni, tutte motivate, cui sono stati dati in omaggio alcuni volumi di architettura:

Menzione per la particolare cura verso il patrimonio industriale

Il Cementificio Pesenti: nuove funzionalità per una fabbrica complessa

Autori: Silvia Capobianco, Marco Migliavacca

Il commento della giuria: “L’ex Cementificio Pesenti di Alzano Lombardo è oggetto di questo interessante lavoro di tesi che sviluppa un progetto di recupero che interessa l’intero edificio industriale. Appare di grande valore la salvaguardia e la rivalorizzazione del patrimonio industriale esistente illustrata da questo lavoro di tesi. Demolire implica, infatti, costi maggiori della conservazione; la proposta rimette a sistema il manufatto industriale con le necessità del territorio favorendo l’inserimento di attività museali, culturali e sociali”.

Menzione per la ricerca sperimentale

BIM e Beni Culturali. Un modello informativo parametrico per il Duomo di Milano

Autori: Francesca Lo Furno, Federica Pietrucci

Il commento della giuria: “La crescente diffusione del BIM nel settore della progettazione ha portato ad aprire una ricerca sperimentale volta a costruire un nuovo approccio metodologico, applicando lo strumento BIM ai beni culturali. In particolare, il lavoro di tesi studia e ricostruisce digitalmente una porzione della copertura del Duomo di Milano, costruendo un modello che raccoglie le informazioni necessarie alla descrizione dell’oggetto, un vero e proprio archivio digitale utile per qualsiasi futura operazione sul manufatto”.

Menzione all’integrazione tra architettura e ingegneria del progetto

Burgeon Stadium. Uno stadio nel post-Expo

Autori: Athena Morella, Melissa Pelagatti


Il commento della giuria: “Il progetto di uno stadio per l’area di Expo diviene occasione di sperimentazione progettuale e tecnologica, nonché di ricerca e studio delle componenti strutturali e tecnologiche che costituiscono l’oggetto architettonico stesso. Un processo ben sviluppato nell’elaborato di tesi che evidenzia la complessità degli aspetti trattati”.

Menzione per la qualità grafica

N-esimo. Un sistema capillare per la città di Milano

Autore: Matteo Bassi, Marta Pezzoli, Chiara Ronchini

Il commento della giuria: “Lo sviluppo di un sistema modulare ripetibile, seppur di limitate dimensioni, ha permesso a Marta Pezzoli di indagare le forme e i modi della rappresentazione, scegliendo inquadrature inusuali e punti di vista insoliti per mostrare le forme di aggregazione dei moduli studiati.

La qualità grafica esposta nel lavoro di tesi è eccellente perché osserva scenari possibili e prefigurazioni virtuali disegnandone dettagli e particolari più minuti”.

Menzione per l’originalità del tema scelto

The Urbanism of Cyprus water system

Autore: Federico Panella

Il commento della giuria: “La tesi di laurea osserva la struttura dell’infrastruttura idrica dell’isola di Cipro, mettendo in evidenza la relazione tra le forme stesse dell’infrastruttura e le implicazioni con la politica urbana e le divisioni interne al territorio. Uno studio ambizioso che mostra come le forme del territorio siano frutto di precari equilibri politici, economici e urbani”.

Menzione per la cura del patrimonio esistente

Inversioni di rotta. Tre progetti di micro-collettività per i fari delle Isole Egadi

Autori: Sofia Badessi, Silvia Piana, Michela Pradella

Il commento della giuria: “Invertire la rotta è la filosofia progettuale messa in campo da questa tesi che si occupa del riuso di tre fari abbandonati delle Isole Egadi. Un lavoro attento, puntuale e preciso è stato svolto sui manufatti architettonici, con particolare attenzione al coinvolgimento delle collettività presenti sul territorio. L’obiettivo è quello di preservare l’autenticità del luogo, grazie all’inserimento di un programma funzionale attento alle necessità del luogo”.

Menzione per la lettura della scala urbana

The Grey Belt of St. Petersburg, an opportunity for reconnection

Autore: Anna Proskuriakova


Il commento della giuria: “La Cintura Grigia di San Pietroburgo rappresenta un vuoto nella città, uno spazio abbandonato; la tesi si concentra sullo studio alla scala urbana di questo ambito complesso e irrisolto della città. Lo fa costruendo una visione strategica complessiva interessante che apre questioni progettuali legate alle possibili forme di riattivazione di questo contesto attraverso operazioni e strategie di scala urbana”.

La commissione – ha concluso il presidente dell’Ordine di Milano Paolo Mazzoleni - ha rilevato il livello elevato e la qualità concettuale delle idee sviluppate nelle diverse aree tematiche, premiando i progetti che sul piano del contenuto, dello sviluppo tecnico e della qualità comunicativa presentavano risultati di notevole rilievo”.


Uno slideshow con le tesi partecipanti:

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