From 20.01.2015 to 20.02.2015
E' uscito il terzo libro della collana "Itinerari", dedicato alle opere milanesi di Luigi Caccia Dominioni per i tipi di Solferino Edizioni, la nostra casa editrice: dopo il professionismo colto e i BBPR, un altro capitolo a supporto del valore civile dell’architettura
E' uscito per i tipi di Solferino, la casa editrice della Fondazione, il terzo libro della collana "Itinerari di architettura milanese: l'architettura moderna come descrizione della città", diretta da Maurizio Carones. Dopo "Il professionismo colto nel dopoguerra" e "Lo studio BBPR e Milano", è il turno di "Luigi Caccia Dominioni", un volume dedicato alle opere milanesi del celebre architetto. Attraverso la penna di Alberto Gavazzi e Marco Ghilotti sono descritte puntualmente 27 architetture con un ricco apparato fotografico, a cura del fotografo Vincenzo Martegani, e con saggi di approfondimento.
E' possibile acquistare il libro tramite l'e-shop della Fondazione.
Luigi Caccia Dominioni
Alberto Gavazzi, Marco Ghilotti
a cura di Alessandro Sartori, Stefano Suriano
foto di Vincenzo Martegani
Solferino edizioni, Milano, 2014
112 p., ill. (testi anche in ingl.)
Euro 14,00
Luigi Caccia Dominioni è tra i più autorevoli interpreti di quella tradizione milanese e lombarda dell’architettura riconducibile ad una disciplinata adesione alla realtà, in cui ogni soluzione architettonica, pur non rinunciando a ricercate soluzioni formali, è sempre ricondotta ad una logica stringente, risultato di un’attenta quanto paziente sintonia con il luogo, le tecniche ed i materiali. Attraverso un coerente percorso professionale il suo contributo sembra stabilire un punto di contatto tra il rigore del “modello razionalista” e le libertà espressive della “proposta organica” senza mai tralasciare l’osservazione costante nei riguardi delle “preesistenze ambientali”.
Il breve itinerario milanese intende quindi toccare alcuni capisaldi della sua opera con l’obiettivo di far affiorare le peculiarità di un’instancabile ricerca progettuale, mai legata ad una teoria scritta o insegnata bensì affidata alla cristallizzazione degli oggetti costruiti, in cui l’essenza di un mestiere traspare nel “senso della misura” e nella “rispettosa esecuzione”, delineando la propria originale calligrafia compositiva.
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"Itinerari di architettura milanese: l'architettura moderna come descrizione della città"
un progetto culturale
Gli itinerari di architettura milanese, organizzati dall’Ordine e dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano, costituiscono nel loro insieme un progetto riferito alla conoscenza dell’architettura moderna milanese: uno strumento per comprendere l’anima della città attraverso le sue più rilevanti espressioni architettoniche, indagando teorie e soluzioni progettuali. L’attività si divide in tre parti: l’organizzazione di visite guidate, l’aggiornamento di un database online e la pubblicazione di una collana editoriale. La ricerca è tesa a trasmettere, sotto la guida di uno sguardo disciplinare, l’importanza del mestiere dell’architetto, evidenziandone il ruolo nella società e riconsegnando un’idea di architettura come fatto collettivo.
una collana editoriale
La collana editoriale del progetto “Itinerari di architettura milanese: l’architettura moderna come descrizione della città”, diretta da Maurizio Carones e a cura dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Milano e della sua Fondazione, è costituita da una serie di piccole guide d’architettura in formato tascabile, organizzate per aree tematiche e dedicate alla città di Milano e al suo territorio. Si propone come un contributo per favorire il dialogo tra architetti e cittadini, nella consapevolezza che attraverso la conoscenza sia possibile far emergere il valore civile dell’architettura.
Altri titoli già editi della collana:
“Il professionismo colto nel dopoguerra”
Maria Vittoria Capitanucci
a cura di Alessandro Sartori, Stefano Suriano
Abitare, Milano, 2012
80 p., ill. (testi anche in ingl.)
ISBN: 978-88-7632-155-9
Euro 12,50
Gli anni del dopoguerra sono stati cruciali per la costruzione della città di Milano: una generazione di professionisti, erede del rinnovamento architettonico operato dal Movimento Moderno e al tempo stesso incline ad una certa libertà espressiva, ricostruiva la città bombardata dando vita alle sue visioni urbane, terreni fertili per scambi interdisciplinari e sperimentazioni. L'aspetto culturale era alla base della formazione di questi architetti, in bilico tra interessi per le nuove concezioni strutturali e le suggestioni provenienti dall'ambiente artistico internazionale. Nomi illustri e figure rimaste – talvolta inspiegabilmente – più in ombra furono protagonisti di articoli apparsi sulle più insigni riviste italiane ed internazionali, nonché di importanti pubblicazioni. Quasi tutti raggruppati attorno all'associazione MSA (Movimento Studi per l'Architettura), frequentando la Triennale, le medesime gallerie d'arte e riunendosi negli stessi studi di architettura, personaggi già affermati come Albini, i BBPR, Gardella, Figini e Pollini intrecciavano i propri progetti con Asnago e Vender, i Latis, Gho’, i GPA Monti, Malchiodi, Mangiarotti e Morassutti, ridisegnando il futuro di Milano.
“Lo studio BBPR e Milano”
Paolo Brambilla, Stefano Guidarini, Luca Molinari
a cura di Alessandro Sartori, Stefano Suriano
Abitare, Milano, 2013
80 p., ill. (testi anche in ingl.)
ISBN: 978-88-7632-172-6
Euro 12,50
Lo studio BBPR, fondato a Milano nel 1932 da Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers, costituisce uno dei primi e più interessanti casi di sodalizio artistico e culturale fondato sul lavoro di gruppo. Questa forma d’intesa operativa si è rivelata un’intuizione fondamentale, che ha permesso di superare la dimensione artigianale dello studio professionale per orientarsi verso una concezione dell’attività dell’architetto basata sull’apporto collegiale come principio metodologico, e capace di affrontare temi sempre più vasti ed eterogenei, dal disegno degli interni alla progettazione paesaggistica. Grazie anche all’impegno culturale dei singoli soci su diversi fronti – la partecipazione ai CIAM e al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA), l’insegnamento universitario tra Milano e Venezia, l’attività con le Triennali a partire dal 1933 e la direzione di "Domus" e di "Casabella-Continuità" da parte di Rogers – lo studio diventa, tra gli anni Quaranta e Sessanta, un vero e proprio laboratorio della modernità e un ponte con il dibattito internazionale per la diffusione della cultura progettuale italiana.
Altri titoli in uscita:
"Chiese e modernità"
Marco Borsotti
Solferino Edizioni