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Lina Bo Bardi

From 04.09.2014 to 06.10.2014

Alla Triennale in mostra l'opera di Lina Bo Bardi attraverso una reintepretazione dell’artista Madelon Vriesendorp, dei film di Tapio Snellman e delle fotografie di Ioana Marinescu. Fino al 5 Ottobre, ingresso libero

Alla Triennale Design Museum in mostra l'opera di Lina Bo Bardi - Together. Dal 5 Settembre al 5 Ottobre, ingresso libero.

A cura di Noemí Blager, presenta una reintepretazione dell’opera di Lina Bo Bardi attraverso il lavoro dell’artista Madelon Vriesendorp, dei film di Tapio Snellman e delle fotografie di Ioana Marinescu.

Più che presentarsi come una monografica e antologica, la mostra vuole quindi mettere in evidenza il rilevante contributo di Lina Bo Bardi nel campo del progetto, il metodo, l’attualità delle sue ricerche e l’influenza che anche oggi riescono a esercitare su artisti e progettisti contemporanei.
Lina Bo Bardi (1914-1992) sosteneva che un paese deve costruire la propri identità sulle fondamenta delle proprie radici. Ha esplorato il Brasile per assimilarne e capirne la cultura, soprattutto rispettandone la popolazione e la sua libertà di espressione.

L’installazione di Madelon Vriesendorp celebra l’approccio progettuale e culturale di Lina Bo Bardi. Lina Bo Bardi ha organizzato numerose mostre di arte popolare brasiliana. Voleva che il popolo brasiliano apprezzasse e valorizzasse la propria cultura, individuando un valore estetico e poetico negli oggetti artigianali della vita quotidiana, dagli utensili a figure votive, ex-voto, giocattoli e oggetti fatti con la latta. Vriesendorp ha selezionato oggetti, sia sacri  che quotidiani, dai mercati di Salvador de Bahia. Ha anche condotto un workshop alla Solar do Unhão con le persone del posto, per la maggior parte bambini, selezionando per l’esposizione alcune delle opere da loro realizzate. Questa esperienza ha ispirato la creazione delle giganti figure Exu, divinità afro-brasiliane, popolari nella folk art, che rappresentano movimento ed equilibrio, e connettono il mondo materiale e spirituale.

Come evidenzia la curatrice della mostra, i film di Tapio Snellman non cercano di spiegare l’architettura di Lina focalizzandosi sugli edifici in quanto oggetti. Due proiezioni, invece, esplorano la vita nel SESC Pompéia, centro culturale della Bo Bardi a San Paolo. I film mostrano come lo spazio si trasformi a seconda delle persone che vi si muovono all’interno, delle loro attività, e anche dell’ora del giorno. Una terza proiezione riflessa in una pozza d’acqua, mostra i contenuti della città di San Paolo, la sua vita, i ritmi e la gente.

Le fotografie di Ioana Marinescu e il film di Tapio Snellman ricreano l’atmosfera della residenza privata di Lina, mostrando gli oggetti che l’arredavano (dai giocattoli, alle opere d’arte, ai materiali di riciclo), insieme all’esposizione della Bardi’s Bowl Chair, l’iconica poltroncina disegnata da Lina nel 1951 e oggi prodotta per la prima volta da Arper in edizione limitata.

www.linabobarditogether.com

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