From 16.07.2014 to 16.08.2014
Segnaliamo dal CNAPPC un comunicato stampa in merito a società tra professionisti, in relazione al decreto legislativo “Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata”
Segnaliamo dal Consiglio Nazionale Architetti PPC un comunicato stampa del 5 Luglio 2014 in merito a società tra professionisti, in relazione al decreto legislativo
“Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata”
Società tra Professionisti: Architetti (Consiglio Nazionale) “Parlamento rimedi a pasticcio del Governo”
“Denunciamo con forza che il Decreto Legislativo varato dal Governo sulla “Semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata” - prevedendo che per le Società tra Professionisti costituite ex art. 10 L. 183/2011, ‘trovano applicazione, a prescindere dalla struttura societaria, le disposizioni fiscali dettate per le associazioni senza personalità giuridica costituite per l’esercizio associato di arti o professioni di cui all’articolo 5 del TUIR’ - ci riporta indietro di anni”. Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. “Le STP, al contrario di quanto prevede questo Decreto Legislativo, se costituite come srl, devono avere il medesimo trattamento fiscale, con relativi vantaggi e svantaggi, così come la contribuzione previdenziale dei soci, soggettiva ed integrativa, deve essere versata alle rispettive Casse professionali; deve essere, inoltre, esplicitamente garantita la possibilità per tutti i professionisti, siano essi singoli associati o in società, di costituire reti d'impresa interprofessionali; coloro che costituiscono STP o reti d'impresa - favorendo così quella tanto auspicata aggregazione professionale che riduca il gap che l'Italia ha rispetto gli altri Paesi europei (gli architetti sono mediamente 2,5 addetti per Studio professionale) - devono poter fruire delle medesime agevolazioni concesse alle start up.” “Ci auguriamo vivamente che le Commissioni Parlamentari pongano rimedio al pasticcio realizzato dal Governo sordo - come quelli che da anni si sono succeduti - alla richiesta che da sempre gli architetti italiani hanno formulato volta a varare una strategia economica e normativa che favorisca l'aggregazione interprofessionale e che permetta - anche nella forma leggera delle reti d'impresa - di aggregare investimenti e professionalità per essere competitivi sul mercato globalizzato dei servizi professionali.”