From 04.10.2013 to 06.10.2013
Tutto pronto per i tre percorsi di architettura moderna di domani: ritrovo nel cortile di via Solferino 17 ore 9.10 per il mattino e ore 15.10 per il pomeriggio
Nella giornata di Sabato 5 Ottobre si svolgerà la seconda parte della decima edizione degli "Itinerari di Architettura Milanese" dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano, con tre percorsi tematici dedicati al moderno in architettura.
Gli itinerari saranno: “Aldo Rossi e Milano” a cura di Alberto Ferlenga e Massimo Ferrari, “Milano '60/'70: esperienze fuori contesto”, a cura di Marco Biraghi, Florencia Andreola, Irene Gallina Schuster e la replica dell’itinerario “Dall’idea di città alla città costruita: l’area di Garibaldi-Repubblica” a cura di Patrizio Antonio Cimino.
Tutti i posti per la sessione mattutina (dalle ore 09.30 alle ore 13.30) e pomeridiana (dalle ore 14.30 alle ore 18.30) sono esauriti. Il ritrovo è nel cortile della sede dell’Ordine degli Architetti di Milano, via Solferino 17 alle ore 9.10 e per gli itinerari del pomeriggio alle ore 14.10.
“Aldo Rossi e Milano”
a cura di Alberto Ferlenga e Massimo Ferrari
Ampliamento dell’aeroporto internazionale di Linate, Aldo Rossi con M. Brandolisio, G. Da Pozzo, M. Kocher, G. Vercelloni, viale Enrico Forlanini 1, Milano (1991-1993). Foto di Marco Introini, disegni © Eredi Aldo Rossi, courtesy Fondazione Aldo Rossi
"[…] A Milano la costruzione più tipica è il Duomo. Sembra il giudizio di uno scolaro o l’inizio di una guida alla città, scritta nel modo più didascalico e ingenuo possibile, e forse lo è. Ma mi riferisco al Duomo come quel suo essere fabbrica di sé stesso, un opera che nei secoli insegue la sua immagine e la cui bellezza possiamo cogliere proprio in questa continuità, sovrapposizione, costruzione scempio di tipologie e di pietre, insieme di decisioni diverse e contrapposte […]."
[da Francesco Dal Co (a cura di), Aldo Rossi. I Quaderni Azzurri, Electa/The Getty Research Istitute, Milano 1999, vol.38, 20 ottobre 88, 27 febb 89]
È lo stesso Aldo Rossi che ci aiuta con disegni, scritti, suggestioni ad immaginare i suoi progetti accostati uno all’altro, a comporre pezzi di città o città intere, a confondersi con la Milano che esiste da prima e rappresenta la radice più profonda di una città sempre in costruzione in cui l’architettura “non conosce mai – per la sua storia politica – l’ineffabile bellezza dell’opera unica”. I progetti realizzati come quelli rimasti su carta raccontano in modo unitario, originale, coerente una sottomissione alla città longobarda, un’adesione fiduciosa a quella radice milanese – resa costruzione fisica dal granito, la beola, il mattone, l’intonaco giallo – così necessaria ad immaginare cose grandi, moderne, rivoluzionarie. Architetto del mondo, Rossi torna sempre a Milano, la sua città è il suo mondo familiare, domestico, ciò di cui si riempie gli occhi ogni giorno, ciò da cui trae i suoi riferimenti; sacri monti che costruiscono con lui il progetto.
La visita del mattino prevede:
1. Ampliamento dell’aeroporto internazionale di Linate, Aldo Rossi con M. Brandolisio, G. Da Pozzo, M. Kocher, G. Vercelloni, viale Enrico Forlanini 1, Milano, 1991-1993
2. Unità d’abitazione al quartiere Gallaratese, Aldo Rossi, via Enrico Falck 53, Milano, 1969-1970
(ISCRIZIONI CHIUSE)
La visita del pomeriggio prevede:
1. Ampliamento dell’aeroporto internazionale di Linate, Aldo Rossi con M. Brandolisio, G. Da Pozzo, M. Kocher, G. Vercelloni, viale Enrico Forlanini 1, Milano, 1991-1993
2. Sistemazione della piazza del Municipio e monumento ai Partigiani, Aldo Rossi, piazza Ugo La Malfa, Segrate, Milano, 1965
3. Monumento a Pertini, Aldo Rossi con F. S. Fera, M. Adjmi, piazza Croce Rossa, Milano, 1988-1990
(ISCRIZIONI CHIUSE)
“Milano '60/'70: esperienze fuori contesto”
a cura di Marco Biraghi, Florencia Andreola, Irene Gallina Schuster.
Quartiere Sant’Ambrogio I, Arrigo Arrighetti, via San Paolino, via San Vigilio, Milano (1962-1966). Foto di Vanessa Busellini
Gli anni Sessanta rappresentano per l'architettura un momento di transizione. In sintonia con le molteplici trasformazioni in atto, gli architetti operano fuori dal tradizionale orizzonte di riferimento, fuori contesto. Quando lavorano in aree periferiche non consolidate si propongono di realizzare nuove centralità: fuori dalla città compatta sono i progetti stessi a portare il contesto. Quando intervengono aree centrali, al contrario, il tessuto storico pone loro il problema della relazione con un eccesso di contesto. Gli esempi qui selezionati rifiutano la mimesi e l'adesione silenziosa compiendo scelte autonome, scelte fuori contesto. Le opere dell'itinerario non configurano dunque un quadro uniforme, ma si offrono come rappresentative dei diversi binari percorsi dall’architettura di quegli anni.
La visita del mattino e del pomeriggio prevede:
1. Centro per l’assistenza finanziaria ai Paesi Africani (oggi Collegio di Milano), Pietro Crescini, Marco Zanuso, via San Vigilio 10, Milano, 1971-1974
2. Quartiere Sant’Ambrogio I, Arrigo Arrighetti, via San Paolino, via San Vigilio, Milano, 1962-1966
3. Chiesa di San Giovanni Bono nel quartiere Sant’Ambrogio I, Arrigo Arrighetti, via San Paolino 20, Milano, 1962-1966
(ISCRIZIONI CHIUSE)
“Dall’idea di città alla città costruita: l’area di Garibaldi-Repubblica”
a cura di Patrizio Antonio Cimino.
Vista dell'area Garibaldi-Repubblica. Foto di Barbara Palazzi
Sono la complessità della sua storia e la particolarità del suo sviluppo che rendono l’area Garibaldi Repubblica un luogo unico, simbolo e sintesi della storia di Milano, protagonista fra le altre di quel quadro di frenetico sviluppo che interessa la città a partire dalla prima metà dell’‘800. Quello che si cerca di restituire pertanto è un quadro, seppure sintetico, del processo di trasformazione di questa porzione così significativa di città, non solo attraverso la descrizione di quelli che sono i nuovi interventi nell’area, emblemi della nuova immagine globalizzata della città, ma anche quali sono stati i passaggi che hanno portato a concretizzare tale idea, a partire dalla stretta correlazione con le infrastrutture che l’ha contraddistinta, passando per le previsioni dei piani regolatori e approfondendo il legame con le architetture che hanno caratterizzato “l’idea di città” e che disegnano oggi la “città costruita”.
La visita del mattino e del pomeriggio prevede:
1. L'Altra Sede della Regione Lombardia, Caputo Partnership, Pei Cobb Freed & Partners, 2006-2010
2. Bosco Verticale, Stefano Boeri, Barreca & La Varra, 2007 - in costruzione
3. Edificio per uffici UniCredit Headquarters, Pelli Clarke Pelli Associate, 2009 - in costruzione
4. Residence Porta Nuova, Marco Zanuso, Pietro Crescini, 1970
5. Stazione Garibaldi, Giulio Minoletti, Eugenio Gentili Tedeschi, Mario Tevarotto, 1956-1963
6. Cucine Economiche, Luigi Broggi, 1881-1883
(ISCRIZIONI CHIUSE)
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Per informazioni:
tel. 02 62534390
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