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Specializzarsi: opportunità o atto dovuto?

From 24.06.2013 to 24.07.2013

Quarta serata del ciclo "Visions in practice", organizzata da Wonderland e Ordine degli Architetti, e tenutasi il 19 Giugno presso la nostra sede

Si è tenuto il 19 Giugno il quarto incontro del ciclo “Visions in practice” organizzato da Wonderland in collaborazione con l'Ordine degli Architetti di Milano, presso la propria sede in Via Solferino 17.
Nell'ormai abituale location del dehors degli uffici dell'Ordine, tra una birra ghiacciata e due focaccine,  una quarantina di persone hanno partecipato al dibattito sulla specializzazione, e sulla necessità e l'importanza di acquisirne una come professionisti.

Ad accoglierli Valeria Bottelli, membro del Consiglio dell'Ordine degli Architetti, e Anna Lugbauer, rappresentante della piattaforma Wonderland, in compagnia dei 3 studi selezionati tra i 30  che hanno preso parte alla call per i 5 cinque blind date  in programma tra maggio e luglio di quest'anno:
Deniewegeneratie, giovane studio olandese formato da tre soci con sede ad Amsterdam  e fondato nel 2008, il giorno del crack finanziario della Lehman Brothers;
KUD C3, network interdisciplinare sloveno formato da architetti, musicisti, performers, artisti visivi e altri esperti fondato nel 2007 e attivo tra Koper (Capodistria) e Lubiana;
Modourbano, studio italiano di recente fondazione (2010), formato da 4 soci con precendenti esperienze di formazione e lavoro in ambito internazionale e attivo tra Roma e Pechino.

Per ogni studio, l'invito alla serata è stato occasione per riflettere se quella della specializzazione sia oggi una scelta fondamentale per lo sviluppo dell'attività professionale:
- per Deniewgeneratie è scelta obbligata, effetto della  realtà attuale della crisi della professione: in Olanda, il ridimensionamento dei grandi studi in seguito alla crisi  ha portato molti architetti a reimmettersi nel mercato con attività professionali mono-dirette, causando un aumento dell'offerta di prestazioni e della conseguente competizione sul mercato. E' stato quasi naturale quindi che il campo di azione “classico” dell'architettura sia diventato stretto a questa pletora di piccoli studi e  che questo sia stato espanso ad abbracciare una serie di altre attività liminari all'attività professionale, portando alla nascita di studi ibridi (architettura/arte, architettura/pubblicità, architettura/sostenibilità, etc);

- la nascita della rete KUD C3 e il collante che lega insieme i suoi componenti è l'interesse verso lo spazio pubblico e l'attivismo sociale, la riflessione sull'urbanità e sul diritto alla città in un epoca in cui le città della Slovenia stanno conoscendo un processo di gentrification senza pari con il totale abbondono a sé stesse delle periferie. L'attività di KUD C3 quindi dall'inizio si è data obiettivi specifici,  rendere il più possibile pubblica la conoscenza e la partecipazione al cambiamento delle città, facendo emergere le differenti voci e la molteplicità degli attori e delle popolazioni che la abitano;

- Modourbano nasce infine nel 2009 spingendo nella sua attività l'attenzione alla sostenibilità e all'architettura “green”, sviluppando tra l'altro alcuni progetti tra cui uno,  per un'unità di ospitalità  energeticamente autonomo  sull'isola della Certosa, esposto alla Biennale di Venezia 2010. La propria attività a cavallo tra Italia e Cina, ha di fatto assorbito quasi completamente la loro attività.

Valeria Bottelli, proprio a questo proposito, propone un altro spunto: la formazione europea dell'architetto, in Italia e all'estero, è di stampo dichiaratamente generalista, nella convinzione che l'architetto debba essere pronto a trattare qualunque tema di progetto, e di fatto è poi l'iter professionale di ciascuno a plasmarne la specializzazione. Di fatto i tre studi presenti portano esperienze diverse - gli olandesi lavorano prevalentemente sulla trasformazione dell'esistente, gli sloveni sulla resilienza nella città contemporanea, e gli italiani sulla mediazione e la facilitazione nei rapporti tra clienti italiani e mercato cinese e clienti cinesi e burocrazia italiana - ma che suffragano in parte questa lettura. Un segnale, secondo Bottelli, che la specializzazione molto spesso nella nostra professione è più legata a metodi di risoluzione dei problemi e all'abilità di gestire situazioni complesse, piuttosto che la specializzazione su tipi, o ambiti.

Prossimo e ultimo appuntamento del ciclo "Visions in practice" il 10 luglio 2013 alle 18, per confrontarsi sul "fare concorsi", in compagnia di B22 (I), ONZ Architects (TR), Franz Architects (O).  

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