From 19.06.2012 to 20.07.2012
Ci ha lasciati l'architetto Demetrio Costantino. Nato nel 1930 e iscritto all'Albo dal 1957, è stato Presidente dell'Ordine dal 1983 al 1993
Ci ha lasciati l'architetto Demetrio Costantino. Nato nel 1930 e laureato al Politecnico nel 1956, è stato Presidente del nostro Ordine dal 1983 al 1993. Oltre alle numerose realizzazioni in ambito architettonico e urbanistico, ha partecipato alla redazione del Manuale dell'Architetto.
La sua casa di piazza Novelli 9 è aperta a tutti coloro che lo desiderano sino alle 14:30 di oggi mercoledì 20 giugno. L'ultimo saluto sarà dato nella sala multifunzionale del Cimitero di Lambrate alle ore 15:00.
Di seguito, riportiamo alcune sue note auto-biografiche redatte per il libro "60-10 Cinquant'anni di professione. La Provincia di Milano e i suoi architetti" uscito il mese scorso per Lampi di Stampa a cura dell'Ordine degli Architetti di Milano.
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"Sono nato a Milano nel 1930 e mi sono laureato al Politecnico nel luglio del 1956. Iscritto all'Albo degli Architetti di Milano nel gennaio del 1957, ho iniziato subito l'attività professionale: nei due anni precedenti avevo rimediato una prima esperienza – una sorta di tirocinio – realizzando due edifici unifamiliari in Brianza, assieme ad Ardengo Trighiera e a uno strutturista.
Quanto all'urbanistica, il mio preminente campo di attività, più che con un tirocinio professionale ho iniziato tramite un “corso parallelo” costituito dalla frequentazione intensificata, fino a divenire volontariato, della Lega dei Comuni Democratici, un'associazione di amministratori e tecnici degli enti locali.
Tra il 1957 e il 1963, ho collaborato come assistente al corso di Elementi Costruttivi 2 al Politecnico di Milano: grazie a quest'esperienza ho partecipato alla redazione del Manuale dell'Architetto (edizione CNR 1962) all'interno del gruppo guidato da Libero Guarnieri. Ho lavorato alla progettazione di strumenti urbanistici (regolamenti edilizi con piani di fabbricazione, piani regolatori generali e particolareggiati) per numerosi comuni del nord d’Italia.
Tra questi considero particolarmente significativo il PRG di Alassio, dove ho messo in pratica una concezione di territorio inteso come “suolo” che avevo esposto in un breve saggio pubblicato su “Urbanistica vertenza aperta”, uno dei “Quaderni Socialisti” a cura di Achilli, Cutrera e Redaelli: tale approccio metodologico si contrapponeva alla cultura urbanistica che considerava il territorio un mero supporto, foglio bianco su cui disegnare zone, infrastrutture ed edifici.
Oltre a questo, tra i lavori più rilevanti annovero anche il PRG di Cremona dove, in collaborazione con l'allora Assessore Michele De Crecchio, ho sviluppato uno studio analitico delle criticità e peculiarità presenti nel tessuto urbano che permetteva un superamento del tradizionale sistema di azzonamento per indici e funzioni.
Nel mio lavoro ho sempre prediletto la collaborazione con colleghi: nei primi anni con Anna Speranza e Giulio Redaelli, dal 1965 al 1995 – anno di riduzione dell'attività dello studio – con Laura Canesi Raimondi per l'urbanistica e Carla Luini per l'architettura".
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Nelle immagini a destra, alcune architetture realizzate da Demetrio Costantino a Milano e nell'hinterland tra gli anni '60 e gli anni '80.