From 08.02.2012 to 10.03.2012
Due progetti di residenze molto diversi tra loro ma entrambi ricchi di spunti di riflessione stanno crescendo in provincia di Milano
Siamo a Segrate, comune di prima cintura della provincia milanese, dove tanto si è costruito e tanto si costruisce, perlopiù residenza, con risultati altalenanti: due esempi fra tutti, Milano 2 e Milano Santa Monica sulle aree Boffalora, ad opera di alcuni studi milanesi e lombardi autori di svariate realizzazioni nel nord milanese degli ultimi anni.
Per la parte meridionale del suo territorio comunale la ferrovia (oltre all'asse della Rivoltana) è stata la chiave dello sviluppo degli insediamenti: prima, nella seconda metà del secolo scorso, ha reso strategicamente funzionale prevedere e realizzare qui una zona industriale. L'arrivo della stazione e la messa a regime del Passante Milanese ha fatto nascere qui - assecondando la prassi consolidata della migrazione di popolazione da Milano verso i comuni limitrofi - un progetto per un complesso residenziale di alta fascia, il “Segrate Village”.
Il Programma Integrato di Intervento stipulato tra privati e Comune di Segrate ha sancito che affianco a queste dovesse crescere un quartiere di medie dimensioni, “il Quartiere Stazione”, con residenze convenzionate e “di emergenza comunale”, uffici, e commerciale di medie dimensioni.
Il Segrate Village è un intervento residenziale di medie dimensioni firmato dallo studio Piuarch:
4 palazzine dai volumi articolati si dispongono a ventaglio lungo gli assi N-S a NE-SW assecondando i due affacci principali del lotto. Il linguaggio è dichiaratemente urbano, conle balconate “a nastro” lungo tutti i prospetti a giocar di contrappunto. Dettagli e materiali di alto livello qualitativo.
Alloggi di varia pezzatura ( dal monolocale a al'attico su due livelli): a partire dal trilocale si organizzano tutti a doppio affaccio, esterno il primo e su cortile/cavedio interno il secondo. Il tema dell'affaccio interno è molto interessante: data la conformazione del lotto e la collocazione degli edifici, i cortili non avrebbero avuto larghezza sufficiente per il Regolmento d'Igiene locale a garantire luce e ricambio d'aria agli appartamenti. I progettisti hanno scelto quindi la strada impervia della deroga, progettando appartamenti nei quali tutti i rapporti illuminanti dei locali pricipali fossero verificati grazie alle sole aperture dell'affaccio esterno, e garantendo poi adeguato riscontro d'aria ai vani di servizio sulla corte per mezzo di un sistema ad “effetto camino” attivato dall'immissione di aria veicolata naturalmente dall'esterno nel centro della corte.
Onsite Studio è invece chiamato ad elaborare un intervento ad alta varietà funzionale: residenze convenzionate e a canone sociale, commerciale minuto e terziario-uffici, a comporre la parte “pubblica” dell'intervento, coronato da una piazza centrale e un supermercato di dimensioni medie.
Due edifici articolati e multifunzionali:
- il primo, che delimita la piazza verso il parco e la stazione a sud, ospita nel basamento un supermercato, da cui s'innalzano due stecche residenziali, una per la residenza di emergenza (3 piani con orientamento E/W), l'altra per uffici (al primo piano) e residenze (9 pp. con andamento N/S);
- il secondo - dall'andamento spezzato - chiude la piazza sui lati est e nord, ospitando al basamento terziario, uffici al primo piano e due stecche di 8 piani.Gli alloggi presentano una considerevole varietà, che si arricchisce di alcune tipologie non scontate di residenza sociale: la stecca che affronta il parcheggio della piazza con andamento est – ovest presenta un unico vano scala che per mezzo di un ballatoio distribuisce fino a 7 appartamenti. L'esigenza contemporanea di privacy e riservatezza, pur nelle ristrettezze di alloggi così piccoli, conforma il progetto con la predisposizione di bussole – filtro tra l'ingresso degli alloggi e il ballatoio; quest'ultimo, riprendendo un tema ricorrente visibile anche a Sesto nelle residenze popolari di Giancarlo de Carlo di Via Fratelli di Dio, è distanziato dalla facciata per diminuire l'introspezione degli ambienti interni.
A giudicare da quanto abbiamo potuto vedere con i nostri occhi del lavoro degli studi selezionati attraverso concorso privato, per sviluppare le prime unità del progetto - visitando il cantiere dei Piuarch qualche mese fa, e osservando il progetto che Onsite Studio sta sviluppando per la piazza centrale e le residenze convenzionate e sociali - ancora una volta non possiamo esimerci dal dare atto della bontà dello strumento del concorso (sia esso privato o pubblico): se questo non è infatti condizione sufficiente per la qualità delle realizzazioni (in cantiere si può sempre rovinare ciò per cui si ha lavorato tanto) , sicuramente è necessario per affidare incarichi a studi meritevoli con progetti architettonici di qualità più elevata
Carlo Venegoni