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MUSEO RONDANINI/MICHELANGELO - CASTELLO SFORZESCO
Year: 2013 - 2015
Town: Milano, Parco Sempione
Address: Piazza Castello
Intended use: Museo
Designer: Michele De Lucchi
«Statua Principiata per un Cristo et un’altra figura sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite». Con queste parole viene inventariata la Pietà Rondanini all’indomani della morte di Michelangelo Buonarroti, avvenuta a Roma, il 18 febbraio 1564. Successivamente, le vicende della scultura sono piuttosto confuse: nel 1807 si trova nel palazzo romano della famiglia Rondanini, da cui prende il nome, ma dove viene quasi dimenticata e recuperata solo nel 1909 dando il via a una lunga serie di battaglie legali fino a quando viene messa in vendita e, nel 1952, acquistata dal comune di Milano. Inizialmente collocata nella Cappella Ducale del Castello Sforzesco, nel 1956, con l’allestimento del gruppo di architetti BBPR, diventa il fulcro espositivo della sala degli Scarlioni e simbolo di un progetto museografico che è diventato emblema della storia dell’architettura milanese del Novecento. L’opera fu posizionata all’interno di una nicchia in pietra serena posta a un livello più basso rispetto al resto della sala e raggiungibile scendendo una scalinata. Con il tempo, questa installazione ha mostrato problemi soprattutto dal punto di vista dell’accessibilità, così nel 1999 il Comune indice un concorso internazionale per una nuova sistemazione, vinto dall’architetto portoghese Alvaro Siza che però rimane solo sulla carta, anche per le polemiche create dall’ipotesi di smantellamento dell’opera dei BBPR. Nello stesso anno la statua viene sottoposta a un lungo e meticoloso restauro durato fino al 2005.
Nel 2012, viene interpellato Michele De Lucchi che inizialmente rifiuta l’incarico, per poi infine accettare dopo che viene deciso di dare una nuova collocazione alla scultura nell’antico Ospedale Spagnolo, nel Cortile delle Armi del Castello, uno spazio le cui memorie di dolore e sofferenza ben si accordano allo spirito dell’opera michelangiolesca.
Il piccolo edificio presenta la struttura originaria cinquecentesca con arcate a crociera e alcuni affreschi rappresentanti emblemi spagnoli, decorazioni e immagini di oranti. Attraverso una porta sul lato destro verso il fossato il visitatore accede a un primo piccolo ambiente d’ingresso nel quale sono collocati la biglietteria e il bookshop. Da qui si entra nella sala dove la scultura appare di spalle, posizionata libera quasi al centro dello spazio per cui, a differenza del precedente allestimento dei BBPR, la Pietà può essere vista dal visitatore a tutto tondo.
Come ha scritto lo stesso De Lucchi: «La sorpresa più grande […] è vedere l’opera esposta di schiena e dover girare attorno alla statua per vederla in tutta la sua meraviglia. La schiena della Madonna è quanto di più espressivo e commovente. Michelangelo ha modellato questa sofferente figura con una curva tracciata nel marmo che appartiene a tutte le epoche dell’arte, dal rinascimento all’espressionismo». Per il resto la sala è vuota se non per la presenza di tre panche in rovere, una bacheca contenente una breve storia della Pietà e una quinta che nasconde la Porta di Santo Spirito e che espone, oltre alla maschera funeraria, una medaglia cinquecentesca raffigurante il busto di Michelangelo. In una delle nicchie laterali della sala è esposto il basamento su cui la Pietà era stata collocata all’epoca del primo allestimento.
Il pavimento in legno di rovere dai toni caldi attutisce il rumore dei passi dei visitatori ed enfatizza il marmo bianco della scultura, che poggia su una pedana la cui tecnologia è stata curata per preservare la Pietà dalle vibrazioni della metropolitana e da eventuali scosse di carattere sismico. Nella fessura che isola la piattaforma dal resto del pavimento sono collocati i distanziatori per il pubblico.
La luce naturale, filtrata dalle tende, valorizza gli accostamenti cromatici fra l’opera e le superfici parietali con le loro decorazioni, mentre quella artificiale è stata studiata per non creare ombre sull’opera.
Luca Basso Peressut