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Year: 2004 - 0000
Town: Segrate, Sud
Address: Circonvallazione idroscalo, Segrate
Intended use: Edifici per uffici
Designer: Isolarchitetti
IBM Headquarters
Il nuovo Centro direzionale IBM Italia di Segrate1, un progetto di Isolarchitetti2 realizzato tra il 2002 e il 2004 poco a sud della Mondadori e ai margini dell’Idroscalo, ha sostituito la prima storica sede nazionale della multinazionale americana3.
Il disegno dell’headquarter reinterpreta dichiaratamente il tema della cascina lombarda: un edificio a corte (di 5+1 piani fuori terra) con un ampio spazio centrale; quattro raggi, che passando dal centro della corte la tagliano scomponendola in quattro blocchi, orientando lo sguardo e le prospettive sul paesaggio circostante4. Le quattro porte, caratterizzate da stili diversi, segnano il confine tra interno ed esterno dell’edificio e portano, con percorsi coperti, alla reception centrale, i cui banchi d’accoglienza sono impreziositi da grandi flauti argentati (le condotte d’areazione trasformate in elementi decorativi). Il paesaggio interno è una continuazione della trama agricola esterna: nella grande corte trovano spazio gli alberi, il verde, l'acqua, le sedute ombreggiate.
I colori delle terre delle facciate esterne - in pietra artificiale, segnata da fasce oblique più chiare che salgono a spirale - riprendono i toni e le forme dell’architettura rurale: il disegno della pietra artificiale tende a smaterializzare il paramento murario, riconnettendolo al disegno a spirale che sale e avvolge l'edificio. Il prospetto esterno è impaginato con generose finestre quadrate che si aprono sul paesaggio. Le facciate interne sono in vetro con robusti marcapiani e si contrappongono alla materialità di quelle esterne. Gli uffici sono suddivisi in sequenze lineari di moduli - postazioni interrotte da piccole piazze – spazi comuni, luoghi d’incontro informale e di svago; ai piani inferiori trovano spazio l’auditorium, le sale riunioni, la mensa, le zone di servizio.
Come molti progetti dello Studio Isolarchitetti (fra gli altri, l’Unità residenziale Ovest Olivetti a Ivrea, il 5° Palazzo a Uffici ENI di San Donato, Parco Ottavi a Reggio Emilia, i porti di Varazze e Marina di Pisa, la sistemazione del Parco Archeologico della Porta Palatina), l’headquarter IBM instaura un rapporto speciale con il paesaggio5, dimostrando una sensibilità contestuale non solo attraverso l’architettura (morfologia, materiali, colori, pilastri a forma di albero dei portali d’ingresso), ma anche con il disegno dell’attacco al suolo e delle pertinenze, che si aprono sul sistema degli spazi aperti: nel caso dell’IBM, la corte interna ma anche i parcheggi alberati che avvolgono l’edificio, unitamente al verde che si distende verso l’Idroscalo.
Piergiorgio Vitillo
[1] L'International Business Machines Corporation (IBM), nata nel 1911 ad Armonk (NY), rappresenta una delle più grandi aziende informatiche del mondo. La presenza in Italia di IBM - multinazionale nei settori della consulenza e della ricerca in ambito tecnologico -, risale al 1927, quando a Milano viene costituita la Società Internazionale Macchine Commerciali, che nel 1934 cambia denominazione in Hollerith italiana e nel 1939 in Watson italiana, assumendo nel 1947 la denominazione di IBM Italia.
[2] Il “Concorso di progettazione a inviti per il nuovo complesso immobiliare IBM – Segrate MI” è del 2001 e su un’area complessiva di10 ettari per complessivi 35.000 mq di Slp, inizialmente dimensionato per 3.000 addetti, prevede il progetto del direzionale aziendale, di parcheggi, di un auditorium, di un ristorante aziendale, oltre che degli mpianti e dei servizi generali.
[3] La vecchia sede IBM, una palazzina di 4 piani progettata da Marco Zanuso (1974-77) sempre a Segrate in un’area adiacente, è stata distrutta da un incendio nel 2000.
[4] Rispetto al progetto iniziale di Concorso (marzo 2001), che presentava una corte poligonale con quattro aperture “semplici”, la corte interna è stata aperta tagliandola con quattro raggi che abbracciano il paesaggio.
[5] Petrangeli M. (a cura di), Architettura come paesaggio. Gabetti e Isola. Isolarchitetti. Allemandi, Torino, 2005