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La Corte Verde

Anno: 2006 - 2014

Località: Milano, Garibaldi - Repubblica

Indirizzo: via Gaspare Rosales 8, via Francesco Viganò 7

Destinazione d'uso: Edifici per residenza libera

Progettista: CZA Cino Zucchi Architett

Presentando il suo progetto, Cino Zucchi, ha voluto spiegare con una battuta l’inserimento delle residenze nel contesto del quartiere: «Se Porta Nuova è una bistecca, in fondo il complesso residenziale è l’insalata», che fa da accompagnamento. Il progetto chiamato Corte Verde di corso Como, cinquemila metri quadri per 31 residenze in classe energetica A, due grandi loft al piano terra, appartamenti dai 75 ai 200 metri quadri, all’interno di un giardino privato di 1.100 metri quadrati, si colloca infatti al margine sud dell’intervento PII Garibaldi-Repubblica, tra via Viganò e via Rosales, lungo l’asse est-ovest, a ridosso del tessuto urbano esistente. La sfida è stata innanzitutto quella di creare una connessione fra la nuova “città che sale” e gli edifici esistenti di fine Ottocento. Tale collegamento viene cercato attraverso il riferimento al tema della corte, tipologia tipicamente milanese, migliorandone la vivibilità tramite l’uso di tecnologie per il risparmio energetico all’avanguardia.

 

La matrice dell’isolato storico definisce la conformazione del basamento verde sul quale due corpi edilizi di altezze diverse si elevano a formare una corte longitudinale, che costituisce da un lato l’elemento di connessione dell’edificio al contesto della città e dall’altro l’espediente per ricreare un ambiente più intimo e confortevole verso l’interno, in particolare tramite lo sviluppo di ampi terrazzi e la realizzazione di un giardino interno privato di 1.100 metri quadrati. Il corpo lineare con struttura in calcestruzzo e caratterizzato da grandi terrazze, è rivestito di pietre sabbiate o levigate ed elementi in rame. La partitura del telaio a vista viene deformata per seguire e assecondare i percorsi tra corso Como e la nuova piazza circolare del podio. Gli edifici a gradoni, le ampie terrazze interne, i volumi “sezionati” sottolineano il passaggio tra la dimensione prettamente locale e quella metropolitana.

 

La tradizione storica delle corti e delle terrazze verdi che caratterizzano le residenze milanesi è stata rivisitata attraverso lo studio del percorso del sole e dell’umidità relativa nelle varie stagioni, tramite i quali è stato possibile generare spazi di transizione tra ambienti interni ed esterni. Le scansioni architettoniche dei prospetti così definiti, le terrazze e l’uso dei materiali per il rivestimento (cotto decolorato, pietra chiara, pannelli scorrevoli in alluminio colorati) sono la dimostrazione della ricerca di quel “lessico urbano” contemporaneo capace di rapportarsi e dialogare con la città esistente. Grande attenzione è stata posta infine verso la progettazione degli spazi interni, sviluppata con la collaborazione dello studio Dolce Vita Homes.

 

Simona Rosato