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Torre Diamante

Anno: 2012 - 2013

Località: Milano, Garibaldi - Repubblica

Indirizzo: piazza Lina Bo Bardi, viale della Liberazione

Destinazione d'uso: Edifici per uffici

Progettista: Kohn Pedersen Fox Architects

Nuova “testata” della prospettiva da viale Tunisia e Porta Venezia, la Torre Diamante, con i suoi 130 metri fuori terra e la forma sfaccettata, rappresenta la più alta costruzione con struttura portante metallica in Italia. Sorta lungo viale della Liberazione, al posto di quel terrapieno su cui insisteva la preesistente ferrovia smantellata alla fine degli anni Sessanta, sarà destinata ad ospitare uffici e attività commerciali. Il progetto architettonico è dello studio Kohn Pederson Fox Associates (KPF), mentre ARUP ha sviluppato il progetto strutturale. Peculiarità dell’edificio, realizzato su una base di 30 x 50 m, è la sua geometria irregolare. Le colonne perimetrali di questa torre sono infatti inclinate rispetto all’asse verticale; gli elementi portanti orizzontali sono realizzati interamente in acciaio mediante travi IPE/HE, come interamente in acciaio sono le colonne. Un sistema reticolare orizzontale riporta al nucleo centrale in cemento armato le forze orizzontali di notevole intensità create dalle colonne inclinate. Il progetto architettonico, tenendo conto della forma stretta e lunga del sito, è orientato verso la verticalità.

 

L’edificio si sviluppa dunque in altezza ma al contempo è “mosso” dall’inclinazione dei pilastri e da un’articolazione volumetrica e caratterizzata da sbalzi che interrompono la linearità della facciata. Il layout interno è contraddistinto invece da un nucleo centrale attorno al quale si sviluppa lo spazio. Tale soluzione permette di massimizzare l’ingresso della luce naturale e consente la vista sulla città.  Nello spazio centrale sono contenuti inoltre tutti i servizi (ascensori, impianti elettrici, scale, etc.). Una pelle di vetro definisce la facciata, concepita come un involucro dalle alte prestazioni isolanti, con infissi a taglio termico e profili in alluminio. I diversi corpi che compongono l’architettura si differenziano anche per un diverso trattamento delle superfici esterne. Il volume superiore enfatizza la verticalità, dando rilevanza ai montanti verticali; quello più corto e squadrato, che forma l’angolo sud-est del palazzo, ha una configurazione prevalentemente orizzontale, in sintonia con gli edifici adiacenti. L’orizzontalità si esprime anche attraverso una serie di aperture metalliche, simili a feritoie, ognuna delle quali ha uno spessore di 300 mm. Lungo tutto l’edificio le vetrate si estendono ininterrottamente, per l’intera altezza di ciascun interpiano.

 

Anche la Torre Diamante, come tutti gli edifici che caratterizzano l’area Garibaldi-Repubblica, impiega fonti rinnovabili e persegue l’obiettivo del risparmio energetico tramite l’utilizzo di avanzati criteri di ecocompatibilità: utilizzo di impianti geotermici, pompa di calore, pannelli solari e fotovoltaici; ottimizzazione dell’illuminazione e della ventilazione naturale e potenziamento dell’isolamento termico; raccolta di acqua piovana per l’irrigazione; largo uso di materiali biodegradabili, naturali o ecocompatibili.

 

Simona Rosato