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Casa Fronte Parco

Anno: 1950 - 1952

Località: Milano, Sarpi

Indirizzo: Via Giulianova 1

Destinazione d'uso: Edifici residenziali

Progettista: Pietro Lingeri

Il progetto per via Giulianova, in cui Lingeri mette a frutto l’esperienza accumulata con i più noti “condomini milanesi” degli anni Trenta durante il sodalizio con Giuseppe Terragni, nasce da una coerente riorganizzazione urbanistica dell’area. L’intenzione dell’amministrazione comunale era di chiudere al traffico l’attuale via Anfiteatro e creare una piccola piazza pedonale alberata. La corte aperta del nuovo edificio, ottenuta grazie alla configurazione planimetrica ad U, avrebbe dunque trovato in questo slargo pedonale la sua naturale prosecuzione pubblica. Di fatto il progetto rimase sulla carta, e i lavori, iniziati nel 1950 e finanziati dalla Società Generale di Ricostruzioni Medicea, saranno realizzati solo parzialmente, determinando l’odierna strozzatura che pregiudica un’ampia visuale sull’ingresso in corrispondenza della corte. 

 

L’accesso avviene tramite una rampa parallela alla pensilina che connette i due corpi di cui si compone il complesso, quello di otto piani posto in angolo con via Legnano e l’altro retrostante di cinque piani. Una discesa carrabile conduce invece al piano seminterrato dove trovano posto le autorimesse e alcuni uffici. L’accesso ai due corpi scale si trova dunque al piano rialzato, anch’esso dedicato in gran parte ad uffici, e avviene attraverso due ingressi, l’uno di fronte all’altro, connessi dal passaggio sospeso che accoglie la portineria. Il volume di quest’ultima ha una conformazione trapezoidale e si aggancia alla manica dall’esigua profondità che chiude la corte a nord. In questo volume si sviluppa infatti la piccola abitazione del portiere e un’altra unità abitativa, raggiungibile, sempre attraverso un corridoio sospeso, dal corpo su via Legnano. Ai piani superiori l’accesso avviene invece dal fabbricato ad est, che, tramite un passaggio coperto connesso con i pianerottoli, configura degli esili ballatoi che conducono agli appartamenti.  

 

È insomma il sistema distributivo a determinare l’articolata volumetria dei prospetti, configurati come sovrapposizione di diversi piani sfalsati e solcati da solette e balaustre continuamente variate, memori di analoghe sperimentazioni compiute negli anni Trenta, come ad esempio il corpo su via Cola Montano della nota casa Rustici-Comolli. La volontà di sfruttare al massimo lo spazio disegna i prospetti attraverso sporgenze e rientranze volumetriche. Un’articolazione mai concepita come mero gioco formale e sempre corrispondente all’articolazione planimetrica interna. Rifacendosi nuovamente a moduli collaudati, l’ultimo piano declina il tema della villa sospesa, sia nel corpo su via Legnano, in cui un’aerea pensilina a sbalzo configura il fronte, sia nel fabbricato retrostante, dove una serie di volumi arretrati ospitano un piccolo appartamento.

 

Federico Ferrari