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Year: 1776 - 1778
Town: Milano, Duomo
Address: Piazza della Scala
Destinazione d'uso: Teatri
Designer: Giuseppe Piermarini
Del Teatro alla Scala si inizia a parlare pochi giorni dopo l’incendio del 25 febbraio del 1776 che distrusse il Teatro Regio Ducale di Milano. L’incarico a Giuseppe Piermarini fu affidato nel marzo del 1776 e, probabilmente, già da allora era in corso l’ipotesi di insediare il nuovo teatro sull’area occupata dalla chiesa e dal chiostro di Santa Maria della Scala. La società dei palchettisti con l’arciduca Ferdinando d’Austria concordarono con Piermarini che la sala disponesse di cinque ordini di palchi e loggione, con la disposizione di retropalchi e sale accessorie. La disposizione dell’impianto prevede una netta tripartizione: avancorpo, sala e palcoscenico, esterni alle tre parti principali erano disposti gli annessi. L’avancorpo al piano terreno include gli atri, le sale d’aspetto; al livello del mezzanino era collocata la grande sala della trattoria; al piano primo i ridotti e al secondo, con una inedita formula distributiva, il laboratorio degli scenografi. La sala costituisce il fulcro dell’intero organismo architettonico. La messa a punto della geometria a “ferro di cavallo” rappresenta l’esito di più di un secolo di sperimentazioni sul tipo del teatro d’opera. La platea era disposta su un piano leggermente inclinato: gli spettatori ospitati tra palchi e platea ammontavano a circa tremila unità.
Il palcoscenico costituiva un saggio di perfezione tecnica, con una sorprendente struttura cava dilatata in profondità e una altezza della torre in grado di ospitare un sofisticato apparato scenotecnico. Il progetto del fronte principale, che comprende il portico carrozzabile intermedio, risulta tripartito: una base bugnata comprendente anche un mezzanino; un primo piano alto e prevalente, scandito da lesene e al centro da semicolonne doppie intervallate da ampie aperture che illuminano il ridotto; un attico concluso da una trabeazione e da un timpano con bassorilievo. Il Teatro venne inaugurato il 3 agosto 1778, a soli due anni dalla distruzione del Teatro Regio Ducale. Diverse opere di riforma sono da annoverare nel corso della storia, tra cui quella del 1808 di Luigi Canonica che interviene sul corpo del palcoscenico per aumentarne la profondità e demolendo alcuni edifici attigui (fra cui il convento della Scala). Dei numerosi interventi di cui è stato oggetto il teatro occorre ricordare quello del 1949-55, con il progetto Piero Portaluppi e con la consulenza tecnica dell’ingegner Marcello Zavellani Rossi, per la costruzione della Piccola Scala. Tra il 2002 e il 2004 il teatro è stato oggetto di una radicale riforma e quel che ne era rimasto della Piccola Scala è stato raso al suolo, nonostante fosse un elemento chiave del palinsesto scaligero. Il progetto è stato redatto dell’architetto svizzero Mario Botta. Tra tutte le decisioni la più controversa è stata forse quella di smantellare, o quantomeno rimuovere, il palcoscenico e i macchinari di scena, che erano in parte originali, in parte risalenti all’intervento effettuato negli anni Trenta da Luigi Secchi.