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Sopralzo della Banca Privata Finanziaria

Anno: 1966 - 1966

Località: Milano, Brera

Indirizzo: Via Verdi 7

Destinazione d'uso: Edifici per uffici

Progettista: BBPR

A metà anni Sessanta lo studio BBPR interviene su un palazzo ottocentesco nel pieno centro storico di Milano, a pochi metri dal Teatro della Scala, pesantemente rimaneggiato e sopralzato negli anni Trenta da Pier Giulio Magistretti. Il fronte su strada è spogliato dell’ordine gigante di lesene, del tutto fuori misura rispetto alla modesta ampiezza di via Verdi, per fare riemergere la facciata neoclassica. Il sopralzo viene demolito e ricostruito sovrapponendo al tetto un volume vetrato con la struttura portante in acciaio a vista, coperta a sua volta da un ampio tetto a falde. Si ripristina così l’altezza di gronda  e il ritmo delle aperture originarie, ristabilendo la continuità della cortina edilizia. Le membrature dell’addizione rispettano il ritmo serrato delle aperture della facciata storica, stabilendo un dialogo con le preesistenze simile  a quello che era già stato accennato nell’ampliamento di Villa Venosta a Gornate Olona, in Provincia di Varese, nel 1936. La delicata connessione tra le porzioni di edificio di epoche diverse è risolta con una cesura profonda in corrispondenza del piano loggiato affinché le due parti rimangano interamente leggibili.

 

La sovrapposizione di un volume dichiaratamente contemporaneo a una facciata storica, che sia capace di stabilire un dialogo rispettoso ma non mimetico nei confronti della storia è un tema ricorrente in diverse opere incompiute dei BBPR. In particolare si ricordano il progetto per la  Camera del Commercio in via Meravigli (1950), il progetto per il sopralzo di tre palazzi a Porta Vercellina (1955) e  il progetto di completamento del Palazzo Venier dei Leoni  a Venezia (1951) commissionato da Peggy Guggenheim. In quest’ultimo caso era stata preparata una soluzione ancora più audace nella quale si  immaginava di giustapporre un volume curvo e trasparente, schermato da una preziosa trama astratta, alla struttura incompiuta del palazzo affacciato sul Canal Grande.

 

La pianta della Banca di via Verdi è completamente ridisegnata rispetto all’edificio d’origine. Al piano terra i BBPR inseriscono una grande sala degli sportelli circolare, introdotta da spazi d’ingresso e circolazione a loro volta di disegno circolare. Anche le scale e gli ascensori seguono geometrie ellittiche o ad arco, dando origine a uno studiato contrasto tra il rigore della facciata e l’andamento degli interni. Anche per quest’aspetto si tratta di una soluzione già approfondita nel palazzo Belgiojoso in via della Maddalena (1965) in cui, dietro ad una sobria facciata, gli appartamenti si affacciano su un inaspettato cortile a pianta ellittica.

 

Paolo Brambilla